Mese: Agosto 2011

"Primo Maggio, il silenzio", di Flavia Amabile

Quello che più colpisce è il silenzio. Da oltre un secolo il Primo Maggio in molti Paesi del mondo è la Festa dei Lavoratori. Qualcuno che ci provi a metterla in discussione si trova sempre. Negli ultimi anni ogni tanto si dice che l’epoca delle lotte operaie è superato, o che non ha senso parlare di lavoro in termini ormai antiquati, che ora tutto è diverso. Sarà. Il Primo Maggio continua ad essere il Primo Maggio in tutto il mondo. E i dibattiti restano dibattiti. Fino alla manovra di Ferragosto e alla decisione di accorpare tutte le feste civili ad un non meglio precisato giorno da scegliere di anno in anno, tra domenica, lunedì o venerdì, in base al calendario. E, così, se dovesse passare il provvedimento qual è il salto sarebbe infine compiuto, l’Italia non avrebbe più il Primo Maggio. Sarebbe uno dei pochi Paesi al mondo a restare senza, e non per effetto di una decisione presa per grandi principi teorici ma per crude ragioni di produttività. Accade anche questo in Italia, e …

"Il Paese dei 900 mila evasori", di Raffaello Masci

C’è chi dichiara meno ma anche chi non paga nulla. Quasi 9 autonomi su 10 denunciano meno di 20 mila euro Fra i dipendenti sono poco più di cinque. Possibile? Poi ci sono nullatenenti con il Suv in giardino. Ecco la mappa Ad averceli in cassa quei 120 miliardi di imposte evase, oggi la gente parlerebbe delle vacanze e del trascorso pranzo di Ferragosto, altro che di questa manovra bis che fa grondare sangue perfino al cuore di Berlusconi. E invece non ce li abbiamo, perché questo è il paese dei furbi egoisti in cui l’evasione riguarda all’incirca un quarto del Pil. A pagarne il conto siamo tutti, ovviamente, ma a smaniare oggi, per questo numeroso esercito di disertori delle tasse, sono soprattutto quei 559 mila cittadini che prendono più di 90 mila euro l’anno, pagano ogni lira di tasse (43%) e ne pagheranno – secondo la stima del centro studi degli artigiani di Mestre – 44,3% dal 2014. Questi 559 mila – secondo una stima del fisco – hanno però altri 900 mila confratelli …

Pd: «Risibile tassazione minima (1-2%) ipotizzata dal governo», da www.unita.it

«Sarebbe risibile se fosse vero che il governo si orienterebbe su una tassazione minima (1-2%) dei capitali rientrati in Italia grazie allo scudo fiscale, considerato che negli altri paesi la tassazione si aggira su una forchetta compresa tra il 19, il 27% ed oltre»: lo sottolineano fonti vicine alla segreteria del Pd secondo le quali «coerenza vorrebbe che la percentuale di questa tassazione fosse in linea con quella del 20% da applicare alle rendite finanziarie, così come previsto dalla manovra economica del governo». La proposta del Pd – si ricorda – prevede che il gettito ricavato da questa misura sia destinato ad incentivare la crescita economica. da www.unita.it ****** Governo apre a tassa sui capitali scudati. Berlusconi: «Nessun calo consensi» Il governo starebbe valutando l’ipotesi di tassare i capitali rientrati in Italia grazie allo scudo fiscale, così come proposto dal Pd, ma la percentuale del prelievo sarebbe decisamente inferiore a quella proposta dal partito di Pier Luigi Bersani: la valutazione infatti viene effettuata su una cifra compresa fra l’1 e il 2%. Lo riferiscono autorevoli …

"Arte e ambiente tra i valori fondanti", di Salvatore Settis

Fiero di essere italiano? Cittadino di un Paese dall’economia immobile, afflitto da un’evasione fiscale sterminata (oltre 100 miliardi di euro l’anno secondo Il Sole 24 Ore), intento a tagliare le spese in ricerca, cultura, istruzione e tutela? Dove la principale stampella della maggioranza di Governo è un partito che minaccia la secessione? Dove crescono la disoccupazione giovanile e l’emigrazione dei ricercatori, e il governatore Draghi parla di “macelleria sociale” in atto? Sarebbe più facile, per questo “tema svolto”, inventariare dubbi e imbarazzi, e non dichiarare fierezze. Eppure… Eppure mi capita di sentirmi fiero di essere italiano. Due piccole storie recenti. Prima scena in Scozia, dove tutti parlano del tesoro perduto di William Blake. Ecco, in due parole, la storia: nel 2001 un libraio compra per 1.000 sterline da un antiquario di Glasgow diciannove disegni acquarellati di Blake, una serie che il grande artista visionario aveva composto nel 1805 per illustrare il poema The Grave di Robert Blair. L’incisore fu l’italiano Luigi Schiavonetti, ma almeno sette di quei disegni non furono mai incisi. La Tate Gallery …

L’attacco di Bersani «La manovra? Oramai è figlia di nessuno», di Maria Zegarelli

Le opposizioni concordi: prioritario combattere l’evasione e tassare i grandi patrimoni. Per Casini la manovra è «invotabile», meglio riformare le pensioni e alzare l’Iva, ma niente contributo di solidarietà. Certo non è facile fidarsi di Silvio Berlusconi per il segretario Pd Pier Luigi Bersani. E non c’entra niente quella frase «scherzosa» del premier che, rivolto ad un suo fan sul molo di Porto Rotondo che gli aveva detto che era appena passato il segretario Pd, ha risposto: «Eh, però se è passato potevate buttarlo in mare». La difficoltà a fidarsi dell’annuncio di non mettere la fiducia alla manovra deriva dai precedenti: ce ne sono state 47 dall’inizio della legislatura. «Se adesso parla così, se dice che stavolta non vi ricorrerà – spiega Bersani – è perché deve dare un messaggio di tranquillità al suo pollaio, perché un sacco di gente del centrodestra che vorrebbe cambiare la manovra», ma di sicuro, quando «saremo sotto, per problemi interni alla maggioranza, ci ripenserà». LA MANOVRA ORFANA Una manovra che ormai è anche orfana, perché «visto che il decreto …

"Il caso Bossi", di Stefano Menichini

La quarta manovra in un anno sarebbe stata comunque un gran pasticcio, perché il livello di approssimazione e di improvvisazione del governo e della sua maggioranza supera ormai ogni precedente. Non siamo quindi qui a dire che lo sbandamento della politica italiana dipenda tutto da un uomo solo: non da Berlusconi, naturalmente neanche da Umberto Bossi. È però evidente a tutti – e nel Palazzo normale argomento di conversazione, senza però assumere dignità di discorso pubblico, per ragioni comprensibili – che il leader della Lega rappresenta ormai un problema a sé. Certo, lo è sempre stato, fin dalla prima sua apparizione sulla scena nazionale: ma per lunghi anni si trattava di un problema esclusivamente politico, complicato e anche affascinante considerando l’incredibile storia della sua creatura, la Lega nord. Ora invece, a sette anni dall’ictus cerebrale che poteva essere un handicap definitivo, e invece venne energicamente affrontato e in gran parte vinto, Bossi aggiunge al nodo politico di una Lega in crisi di consensi e di politiche l’aggravante di una imprevedibilità e inaffidabilità personali che hanno …

"Ma il 25 aprile non si può spostare", di Alessandro Pace

Era proprio necessario che tra le misure anti-crisi venisse previsto di spostare alla domenica successiva la celebrazione della sconfitta del fascismo, della nascita della Repubblica e di quel lavoro che la Costituzione pone a fondamento dell´Italia? Mi chiedo ancora: Barack Obama o qualsiasi altro leader americano penserebbe mai, come misura anti-crisi, di poter spostare alla domenica successiva la celebrazione del “giorno dell´Indipendenza” (4 luglio) o “del giorno del Ringraziamento” (ultimo giovedì del mese di novembre)? Non mi chiedo, invece, cosa succederebbe in Francia dinanzi alla solo ventilata idea di spostare la celebrazione della presa della Bastiglia al 16 o al 17 luglio. È infatti scontato che ciò determinerebbe una intransigente opposizione da destra come da sinistra, perché il 14 luglio è il “14 luglio”: una data e, insieme, un simbolo che sta alla Francia come il 25 aprile sta all´Italia. Identifica la precondizione storica della nascita, tra sangue e sofferenze, della Repubblica francese, così come senza il 25 aprile 1945, simbolo del riscatto italiano, non ci sarebbe mai stato il 2 giugno 1946. Ebbene, gli …