Nuove regole per salvare la politica", di Federico Geremicca
L’interrogativo non è nuovissimo, ma resta – irrisolto – al centro di accesissime dispute politiche, economiche e non di rado perfino filosofiche: in società complesse e globalizzate, il potere vero – cioè la capacità di dettare regole e perfino comportamenti collettivi e individuali – appartiene alla sfera della politica o a quella dell’economia? Le vicende delle ultime settimane, con l’annaspare impotente dei governi di tutto il mondo di fronte alle scorribande della finanza più o meno speculativa, paiono contenere una risposta in sé: nell’assetto attuale, è la politica – ormai – a dover rincorrere in maniera sempre più evidente l’economia alla ricerca di un qualche accordo. Governanti e classi dirigenti illuminate prenderebbero atto di tale evidenza per tentare – finalmente – di concordare nuove regole comuni e salvare, come si dice, quel che è ancor possibile salvare. In queste pesanti settimane, invece, si è spesso sentita ripetere – e non è questione solo italiana – una tesi per metà consolatoria e per metà frutto di calcoli politici, certo legittimi ma poco producenti. La tesi, nella …