"Giochi sui condoni, non gli resta che l’Iva", di Francesco Lo Sardo
La sanatoria per gli evasori divide la maggioranza. Assicura Luigi Casero, sottosegretario all’economia, che «il condono non esiste» e che «non ci sarà nessun condono ». Curioso destino che spetti proprio a lui, ex repubblicano, già forzista e ora pidiellino di area Comunione e liberazione, smentire che il governo stia pensando di usare l’arma finale – quella del condono tributario da 30 miliardi – per mantenere invariati i saldi della manovra in vista della riduzione della tassa di solidarietà per i redditi oltre 90mila euro, mai digerita da Berlusconi. Singolare destino perché non soltanto l’idea di un condono (tributario, non quello valutario sui capitali all’estero già “scudati” o “scudabili”) è sempre stata viva e vegeta nelle file del Pdl, ma perché l’opzione condono era una di quelle da tempo caldeggiata proprio in ambienti ciellini del Pdl e di lì s’è propagata a macchia d’olio, contagiando tutta l’area ex dc del partito di Berlusconi. Il che aveva (ed ha) una logica stringente. Nu m e r i c a , perché con i tre specifici condoni …