Giorno: 27 Agosto 2011

"Amazzone o sposa bambina, essere donna in Libia", di Renzo Guolo

Rispetto al tempo della monarchia senussita, il lungo regime di Gheddafi ha fatto registrare un miglioramento nella condizione femminile. Nel delicato campo del diritto di famiglia ha elevato l´età matrimoniale impedendo il fenomeno delle spose-bambine; imposto la registrazione delle nozze; condizionato il matrimonio poligamico al consenso della prima moglie; stabilito l´intervento del giudice per convalidare il divorzio. Le donne possono votare, gestire i loro beni personali, avere accesso all´istruzione, lavorare. Anche se sono indirizzate a fare le insegnanti o le infermiere. Professioni che il Colonnello, che pure ha ammesso donne nell´esercito traendovi la sua guardia di “amazzoni”, definiva “consone”. Scelte che hanno fatto dire retoricamente a Gheddafi che le «donne sono trattare meglio Libia che in Occidente». Come spesso accade nel mondo della Mezzaluna, però, le leggi fanno i conti con la tradizione. Le norme “modernizzanti” hanno trovato forti resistenze fuori dai centri urbani. Il diritto consuetudinario o il riferimento alla shari´a hanno spesso prevalso. Nella sua politica di divide et impera, in una realtà in cui il potere tradizionale delle tribù conta, Gheddafi ha …

"Regioni e Comuni in rivolta", di Marco Ventimiglia

Un venerdì d’agosto reso ancor più torrido dalla protesta contro i tagli agli enti locali contenuti nella manovra. Maroni e Letta cercano di rassicurare i rappresentanti dei Comuni ma senza fornire garanzie concrete.In un paese normale di fronte a un grande problema si utilizzano le settimane, i giorni e le ore per risolverlo. Nell’Italia di Berlusconi il meccanismo è inverso: il guaio, che si chiama manovra anticrisi, prende consistenza con il passare del tempo in una ridda di litigi e polemiche, ed insieme monta la protesta, che ieri è stata soprattutto quella di comuni e regioni, ovvero i soggetti più bersagliati dall’iniquità del provvedimento, con tagli pesantissimi agli enti locali. Tanto che ieri sera dal cilindro di Calderoli è spuntato il coniglio. «Per poter tagliare i tagli ai Comuni, devo trovare le risorse e, insieme ad Alfano e Berlusconi, le abbiamo reperite per diminuire almeno della metà i tagli agli enti locali». Così l’annuncio del ministro della Semplificazione che ha parlato di una decisione contenuta nell’accordo che lunedì verrà ratificato da Berlusconi e Bossi. Lo …

"Consigli per resistere all'emergenza", di Luca Mercalli

Costa Est degli Stati Uniti: prima un improbabile terremoto, poi l’attesa per l’arrivo di Irene fino a New York, un uragano poco consueto fino a queste latitudini, il tutto a dieci anni da quel drammatico undici settembre. Cosa si accanisce sull’America? Le tempeste naturali dopo quelle finanziarie hanno almeno un vantaggio: sono un fenomeno fisico potente, pericoloso ma ben identificabile, contro cui ci si può organizzare e preparare. E proprio una concreta e pragmatica «preparedness» formicola febbrile su una striscia di territorio che va dalla South Carolina al New England, un concetto intraducibile in italiano, un misto di prevenzione e prontezza operativa di fronte a un disastro annunciato, sotto il motto «Sperare in bene, prepararsi al peggio». Nulla a che vedere con il catastrofismo né con il fatalismo. Qui sono le immagini satellitari e i modelli di simulazione dell’atmosfera a fornire i dati su cui costruire una strategia delle istituzioni ma soprattutto del popolo. Dopo Katrina nel 2005 gli Stati del Sud hanno metabolizzato questa lezione, per New York è invece meno scontato dover mettere …

"Il mercato impeccabile", di Giorgio Ruffolo

La più grave crisi capitalistica dopo quella degli anni Trenta del secolo scorso, che precipitò nella grande depressione, non ha intaccato la fede liberista nell´infallibilità dei mercati, anzi del Mercato. Angelo Panebianco ne offre un perspicuo esempio quando (sul Corriere della Sera) trancia con eleganza la questione suprema della superiorità del Mercato sullo Stato come gestore specializzato efficace delle grandi interdipendenze economiche. Per efficace intende, penso, capace di raggiungere e mantenere equilibri stabili. Lo Stato, invece, sarebbe il portatore di interessi particolari, nazionali e democratici destinati per loro natura a turbare i processi di interdipendenza. Insomma, un disturbatore istituzionale. Posizione elegante ma a mio parere infondata per due ragioni. La prima è che una posizione di interdipendenza stabile la si può conseguire in vari modi e con varie combinazioni di distribuzione del reddito e del potere. La può raggiungere la Svezia e la mafia; quest´ultima, dal punto di vista del governo delle interdipendenze, in modo efficacissimo. Una posizione di equilibrio può essere raggiunta in condizioni di tendenziale equilibrio distributivo o in condizioni di suprema iniquità. …