Giorno: 25 Agosto 2011

"Colpire l'evasione", di Carlo Castellano

Non sono un esperto in materia tributaria, né di finanza pubblica. Faccio l´imprenditore di un´azienda italiana, in un settore high-tech, presente sui più importanti mercati mondiali che coprono gran parte della nostra attività. E´ quindi per noi normale conoscere le condizioni in cui operiamo. E confrontando le realtà delle diverse economie, balza evidente che il nodo più macroscopico di differenza tra noi e gli altri risieda nella piaga endemica dell´evasione fiscale. Sono rimasto quindi “sorpreso” per non dire “sconcertato” nel leggere che, sia nella manovra correttiva di luglio, sia nel decreto legge di metà agosto, il gettito previsto dall´evasione fiscale avrà un ruolo marginale. In particolare il decreto, ora in discussione in Parlamento, individua nel triennio un possibile prelievo aggiuntivo di neanche un miliardo di euro dalla lotta all´evasione, a fronte di un gettito stimato per l´intera manovra di 45 miliardi. Viene ripetutamente detto che “l´evasione è una battaglia persa in partenza” e che da decenni si cerca di abbattere il fenomeno ma con modesti risultati e che, comunque, il governo doveva assumere provvedimenti con …

"In Italia il record di trentenni disoccupati", di Lorenzo Salvia

È un record, ma c’è poco da vantarsi. In Europa è l’Italia ad avere il più alto livello di disoccupazione giovanile. Considerando la fascia d’età al di sotto dei 35 anni, sono senza lavoro un milione e 183 mila persone. Il 15,9% del totale contro una media del 15,1% nella zona euro. Una differenza che diventa clamorosa se abbassiamo la lente di ingrandimento e concentriamo l’analisi sulla categoria degli under 24: qui il tasso di disoccupazione italiano è del 29,6%, è a spasso un ragazzo su tre. Il triplo della Germania, una volta e mezzo rispetto all’Eurozona. A raccontare tutto è una ricerca dell’ufficio studi di Confartigianato che ha elaborato i dati del primo trimestre 2011 di Eurostat, l’istituto statistico dell’Unione Europea. Come spesso accade, la situazione si fa più nera se scorriamo la cartina dell’Italia da Nord verso Sud. Le regioni messe peggio sono la Sicilia e la Campania, dove al di sotto dei 24 anni i senza lavoro sono quasi uno su due. Mentre Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, per non parlare di …

Sei mesi di rivolta nelle pagine di Hadia "Ecco il nostro inferno sotto le bombe", di Haida G.

Hadia, 37 anni, insegnante di Tripoli, tiene un diario dall´inizio della rivolta libica. Ha autorizzato Repubblica a pubblicarne alcuni stralci. 21 marzo Secondo giorno di bombardamenti della Nato. Sentiamo gli scoppi ma non molto forte. Sono invidiosa di quelli che abitano più in centro e dicono che sta grandinando. Vogliono dire che stanno bombardando ma usano metafore perché i telefoni sono controllati. Essere prudenti è così radicato che lo facciamo anche se in questo momento è stupido. Sappiamo che Misurata è attaccata dai tanks di Gheddafi che sono entrati in città come hanno fatto due settimane fa a Zawiya. Entrano con i carri e bombardano. Combattono dove viveva mia sorella e dove abita ancora la famiglia di suo marito. Spero che abbiano avuto il tempo di fuggire. 5 APRILE Un altro strano giorno. Voglio solo che il tempo passi. E quello stupido di Erdogan, il leader turco, fa di tutto per rallentare i bombardamenti della Nato. Il primo ministro algerino dice che qui c´è Al Qaeda quando è lui che fa passare armi e benzina …

"La fatica del testimone", di Mario Calabresi

Domenico Quirico è un maratoneta, è abituato a lunghi silenzi e noi siamo abituati ai suoi. Accade perché vuole risparmiare le batterie del satellitare, perché sta seguendo una storia, cercando un contatto o perché non vuole dare nell’occhio. A marzo per molti giorni ha vissuto rinchiuso in una casa di trafficanti di uomini, dietro la spiaggia tunisina di Zarzis, aspettando che il mare si calmasse, aspettando di partire insieme ad altri 112 alla volta di Lampedusa. Ventidue ore di viaggio su un barcone scrostato di 10 metri. Un viaggio silenzioso, con naufragio finale, per capire e raccontare cosa spinge migliaia di disperati a sperare un’altra vita. Così ieri non ci siamo preoccupati del suo telefono muto, fiduciosi che verso sera sarebbero arrivati il suo reportage e la sua voce. Martedì, poco prima di mezzanotte, era riuscito a chiamare il giornale per raccontare del terribile viaggio di dieci ore per raggiungere i sobborghi di Tripoli e per spiegare che avrebbe dormito insieme al collega di Avvenire, Claudio Monici, in una casa «in mezzo al nulla» che …