"Secessione, un fantasma agitato a intermittenza", di Mattia Feltri
In 20 anni di storia la Lega lo ha riesumato secondo le esigenze Vent`anni di secessione sì e secessione no, ad anni alterni, secondo la stagione, in base a come gira il mondo o a come gira a Umberto Bossi. Ora gli gira la secessione sì esattamente come dodici mesi fa gli girava la secessione no e questo andirivieni padano prosegue da una vita, portando con sé il periodico scandalo o sollievo delle classi dirigenti. Però non è difficile scovare la regola: è tempo di secessione quando la Lega molla la metà campo e gioca all`attacco, se non altro perché è la miglior difesa, e infiamma il pubblico assonnato o deluso. L`epoca più di bigiotteria che d`oro della secessione cominciò nel 1996 e si concluse fra il `99 e il 2000, gli anni di Bobo Maroni che sfida gli sbirri come Enrico Toti, dell`assalto al campanile di Venezia con l`autoblindo serenissimo, del sortire tambureggiante di istituzioni padane che in due settimane sprofondano nello sbadiglio. Però le minacce di qualche gusto, perché inedito, risalgono ai primi …