Giorno: 21 Agosto 2011

"Unioncamere: entro l’anno 88 mila disoccupati in più Il calo dell’occupazione", di Sandra Riccio

La gelata di questi ultimi mesi sta mostrando i suoi primi segni. La crisi ha picchiato duro e le prime a pagare saranno le aziende, in particolare quelle più piccole, soprattutto nell’Italia del Sud. Le stime parlano di quasi 90.000 posti in meno a fine anno, persi per evitare di chiudere o per recuperare ossigeno necessario per la sopravvivenza. L’allarme inizia insomma a spostarsi anche sul fronte occupazione dove è già previsto l’arrivo di un autunno caldo. I calcoli li ha fatti Unioncamere, l’Unione delle camere di commercio, che ha analizzato l’andamento sull’intero anno, non specificando però quanti sono i posti di lavoro già persi, e quindi quante persone finora hanno già dovuto abbandonare il proprio posto di lavoro e quante invece lo perderanno da qui alla fine di dicembre. Certo è che a pagare, sempre a detta di Unioncamere, saranno in gran parte le Piccole e medie aziende (Pmi), quelle che rappresentano la fetta più consistente del tessuto produttivo nazionale. Nel dettaglio, saranno in tutto 87.700 i posti di lavoro che quest’anno spariranno nelle …

"L´anno fatale della doppia economia", di Eugenio Scalfari

Se volessimo raffigurare visivamente la crisi che sta scuotendo dalle fondamenta l´economia dell´Occidente dovremmo servirci di un oggetto sempre in voga tra i giocattoli russi: la matrioska. La più grande rappresenta l´economia americana dentro alla quale ce n´è un´altra che rappresenta l´economia europea, dentro alla quale – per quanto ci riguarda – c´è quella italiana. I problemi Usa si ripercuotono su quelli europei che vi aggiungono i propri e si riflettono su di noi che vi aggiungiamo i nostri. Le matrioske sono graziose da vedere, ma il gioco a incastro che ne deriva può essere micidiale. Nel quarto anno di crisi che stiamo ora attraversando il problema che affligge l´intero Occidente partendo appunto dall´economia americana è la caduta della domanda: i consumi privati ristagnano, la vendita delle case è crollata, le imprese hanno ristretto al minimo le riserve di magazzino, la disoccupazione è in aumento. I buoni del Tesoro Usa sono invece fortissimi nonostante che l´agenzia di rating Standard & Poor´s li abbia declassati. Errore madornale: i “Treasury bond” sono solidissimi, il loro rendimento è …

"Aspettando il ruggito del leone", di Francesco Guerrera*

La crisi economica americana non ha risparmiato nemmeno il Re Leone. La versione di Las Vegas del mega-show della Disney, ispirato dal «Libro della giungla» di Rudyard Kipling, chiuderà per sempre il sipario a fine anno, dopo più di mille performances. La fine dello spettacolo, con la famosissima musica di Elton John, lascerà centinaia di persone senza lavoro, aggravando una situazione già difficile in una delle città più colpite dal crollo del mercato immobiliare Usa. L’ultimo ruggito del leone è una metafora triste per un Paese che è da anni il re della foresta economica. A tre anni da una crisi finanziaria che sarebbe dovuta essere un evento epocale, non ripetibile nel corso delle nostre vite, l’America e il mondo occidentale si ritrovano sul baratro della recessione. Come nel 2008, i mercati sono in caduta libera, i consumatori hanno paura di spendere, e le banche non vogliono prestare soldi né ad aziende né ad individui. I disagi americani sono accompagnati da un malessere ancora più profondo in Europa – il mercato più importante per i …

"Il rischio di una fine catastrofica", di Renzo Guolo

È giunta l´undicesima ora per Gheddafi? Gli insorti libici annunciano di aver dato il via all´operazione “Alba della sposa del mare”, ovvero la conquista di Tripoli, la battaglia finale per la caduta del Colonnello. Che questa sia l´obiettivo dei “bengasini” è indubbio; che si tratti di un´avanzata senza ostacoli è altro conto. Come dimostrano gli ultimi rivolgimenti sul fronte di Brega, città spesso simbolo dell´anabasi degli insorti. Il tempo di Gheddafi sembra, comunque, contato. Più che la situazione militare sul terreno, sono le continue defezioni. Le più fresche: quelle del ministro per le risorse energetiche, Omran Abu Kraa, presidente della Noc, la compagnia petrolifera statale di Tripoli. E quella di Abdel Jalloud, a lungo numero due del regime. Caduto in disgrazia, dal 1990 Jalloud non aveva più ricoperto alcun incarico ufficiale. Era definitivamente fuori dal gioco dopo che Gheddafi lo aveva accusato di essere silente complice del tentato colpo di Stato del 1993, orchestrato da giovani ufficiali dell´esercito membri della potente tribù dei Warfalla. Tribù di grande peso numerico e prestigio, che si considerava protettrice …