Il commissario straordinario nominato per ripianare il debito del Campidoglio cerca consulenze esterne dal valore milionario. Mentre la manovra avrà come effetto il taglio dei servizi sociali nella Capitale. Doveva ripianare il debito della Capitale ma per farlo chiede, e ottiene, milioni di euro di consulenze. Si tratta del commissario straordinario nominato dal Governo per sanare il debito pregresso del Campidoglio, Massimino Varazzani. Il compito, sebbene assegnatogli da diversi mesi, gli deve essere sembrato troppo gravoso e così ha pubblicato tre giorni fa sul sito della Regione Lazio un bando (con scadenza 11 ottobre) dove si offre
una consulenza a società esterne per l’affidamento del «servizio di assistenza tecnico contabile, anche nella gestione dei rapporti con gli uffici di Roma capitale, con l’obiettivo di acquisire ed organizzare tutte le informazioni necessarie e propedeutiche alle attività di pagamento, transazione e rendicontazione di competenza della gestione commissariale». Durata della consulenza due anni, eventualmente rinnovabili, a decorrere dal 1° dicembre 2011. Costo:
2.194.200 euro, che potrebbero arrivare a 4.388.400 euro nel caso di una proroga. Tutto questo mentre la manovra varata dal governo chiede alla Capitale un contributo di 270 milioni di euro in meno sul bilancio e i soldi promessi nel 2008 da Berlusconi in persona (500 milioni l’anno, aveva annunciato in Aula Giulio Cesare) arrivano con il contagocce. Situazione, che come ha confermato più volte la vicesindaco Sveva Belviso in questi giorni, si ripercuoterà per prima cosa sui servizi sociali, sulle attività per i bambini, gli anziani, i disabili. Non c’è un euro per il welfare. Ma si trovano per le consulenze “d’oro”.
NOMINA CONTROVERSA
Già la nomina di Verazzani nei mesi scorsi aveva causato polemiche. Venne nominato una prima volta a settembre 2010, con decreto del Presidente del Consiglio ma la nomina venne subito annullata dal Tar. Verazzani fu quindi rinominato con un secondo decreto del gennaio 2011, già sospeso dal Tar e su cui si attende il giudizio del Consiglio di Stato. A far discutere fu, in tempi di vacche magre, il suo onorario di circa 400 mila euro l’anno. E il fatto che il commissario straordinario cumuli anche le cariche di ad di Fintecna, vicepresidente dell’Enav e di consigliere della Sogei. Eppure la legge Frattini del 2004 stabilisce che chi svolge il ruolo di commissario straordinario di governo non può ricoprire altri incarichi negli enti pubblici. Immediata la polemica con il Pd, i Radicali e la sinistra capitolina compatti nel chiedere conto dei soldi buttati. «Il costo della consulenza è a carico del Tesoro, quindi la sinistra la smetta di accusarci e strillare allo spreco», replica Federico Guidi, presidente Pdl della commissione Bilancio. «Sono comunque soldi dei contribuenti – commenta il consigliere comunale del Pd Dario Nanni che per primo ha denunciato il caso – e poi in un momento di crisi come questo, questi 4 ilioni potevano essere utilizzati diversamente». Tra l’altro, lamentano le opposizioni, questo bando «massacra i dipendenti comunali e sminuisce le capacità delle persone che lavorano nella Ragioneria del Campidoglio». La domanda, insomma, è la seguente: possibile che in Comune non ci fossero le competenze adeguate per assolvere alle funzioni richieste dal bando? «Magari incentivando gli impiegati con un ventesimo di
quella cifra», continua Nanni. «Il governo dia quei soldi al Comune diRoma affinché li possa utilizzare per i servizi sociali», insiste il Pd.
E la vicesindaco Belviso, chiamata indirettamente in causa per la sua delega ai servizi sociali, si dice anch’essa stupita: «Certo – dichiara – in questo momento di tagli è “curioso” fare delle consulenze così importanti dal punto di vista economico».Ma è la sola. Il centrodestra fa quadrato intorno a Verazzani e insiste sul “buco” di bilancio. Per il consigliere Tredicine (Pdl) il bando sarebbe «necessario» per la ragione «di far pagare ai romani soltanto il giusto nella marea di debiti lasciati dalle giunte precedenti». «Sono tre anni che si occupano di questo “buco” spendendo solo soldi», la replica. «Rimaneil fatto – risponde il segretario cittadino del Pd, Marco Miccoli – che questa mega e pluri milionaria consulenza è un insulto ai più poveri, uno schiaffo in faccia alle fasce più bisognose della popolazione che saranno duramente colpite dai
tagli della manovra». I democratici chiedono dunque il ritiro immediato del bando e valutano se rivolgersi alla Corte dei Conti.
L’Unità 20.08.11