Una manovra da rifare, che taglia i servizi e colpisce le famiglie. Su questo l´Italia è veramente unita, da Nord a Sud. È l´Italia degli enti locali: i settori più colpiti sono sanità, trasporti pubblici e servizi sociali. Il comune di Bologna dovrà tagliare 60 milioni di euro già dal 2012 e ottenere anche un avanzo di 60 milioni: missione impossibile. In Puglia si punta sui tagli ai costi della politica: tra Regione, Province e Comuni saranno ben 816 le poltrone sforbiciate. Sono i trasporti pubblici a essere più a rischio sia in Sicilia (a rischio il treno che collegherà Palermo all´aeroporto) che in Toscana. Qui la Regione, con cento milioni in meno, non vuole aumentare tasse e Irpef, ma sono già in vigore i nuovi ticket per visite e farmaci. Situazione simile in Liguria, dove si pensa di chiudere l´Apt e si rischia di cancellare il fondo per la non autosufficienza e i contributi a enti e associazioni. Una soluzione sarebbe introdurre l´aliquota Irpef per i redditi tra 20 e 30mila euro. Sulla stessa linea la Lombardia, dove le risorse potrebbero arrivare dalla vendita di proprietà del demanio abbandonate, dall´addizionale Irpef dello 0,2% sui redditi superiori ai 33.500 euro, dall´aumento del prezzo dei biglietti dei mezzi pubblici, della Tarsu, dell´Ici e dalla tassa di soggiorno. Salvi i servizi sociali. Già al massimo Irap e Irpef in Campania, dove i trasporti locali saranno i più penalizzati dal taglio di 200 milioni. Dall´aumento del bollo auto e dalla tassa di soggiorno le risorse per non toccare i servizi sociali. La Capitale riceverà 270 milioni in meno, la Regione Lazio 300. Si agirà su accorpamento dei Comuni (Rieti rischia di sparire), ridimensionamento dei costi e del personale, senza aumentare le addizionali Irpef, già altissime. Stessa politica seguita dalla Regione Piemonte per salvaguardare servizi sociali e sanità, contando su un aumento del prezzo del ticket dei mezzi pubblici e sulla vendita delle ex municipalizzate. Tutti calcoli che, forse, non serviranno a compensare i tagli in discussione a settembre. Ma ora è ancora tutto da decidere.
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A rischio l´assegno per i disabili Associazioni, ridotti i contributi
La manovra in Liguria rischia di cancellare il Fondo per la non autosufficienza, l´assegno mensile che la Regione consegna a chi cura in casa anziani malati o disabili. Si studiano anche la cancellazione dell´esenzione dall´aliquota regionale Irpef (vale per i redditi tra i 20 e i 30 mila euro). Possibile addio inoltre per l´Agenzia Promozione turistica. Ballano i fondi straordinari per le aziende di trasporto locale. «Avevamo girato 30 milioni ai Comuni per ridurre l´impatto del taglio governativo di 63 milioni permettendo così agli autobus di viaggiare, ma lo sforzo non si ripeterà», dice l´assessore alle Risorse finanziarie della Regione Liguria, Pippo Rossetti. La Liguria con questa manovra perde altri 60 milioni. «In tutto, tra la Sanità e il resto, ci dobbiamo muovere con 284 milioni in meno � aggiunge l´assessore – per questo vedo male anche enti ed associazioni nel campo della cultura e dello allo sport. Non c´è neppure da contare su un aumento delle entrate dalle varie imposte. Sotto questo profilo la crisi in Liguria l´abbiamo già scontata nel 2010: 31 milioni in meno di incassi dalle imposte a causa della riduzione dei consumi di gas e benzina e di alcune altre imposte di cui lo Stato gira alla Regione parte delle entrate».
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Mancano100 milioni per i bus medicine, ticket legato al reddito
La Toscana subirà tagli per 230 milioni di euro, effetto della manovra del governo. Ma sono attese anche le sforbiciate sui finanziamenti ministeriali, ancora tutti da calcolare. Preoccupa soprattutto le riduzioni dei finanziamenti al trasporto pubblico, dove mancheranno all´appello 100 milioni di euro. Ma il governatore toscano Enrico Rossi non intende per il momento ritoccare né l´addizionale Irpef né le altre tasse. Da ieri sono scattati però le nuove tariffe sanitarie per le prestazioni specialistiche: per le visite si passa da 18,60 a 22 euro. Per le visite di controllo da 12,90 a 20 euro. Un ticket sui medicinali scatterà invece nei prossimi giorni. La Regione Toscana, in accordo con Emilia Romagna e Umbria, introdurrà un tariffario per fasce di reddito: tutti coloro che hanno un reddito fino a 36 mila 151,98 euro saranno esclusi dal pagamento. Da quella soglia e fino a 70 mila euro si pagherà 1 euro a confezione, fino a un massimo di 2 euro per ricetta. Da 70 mila 001 a 100 mila, la spesa sarà di 2 euro a confezione, fino a un massimo di 4 euro. Oltre 100mila euro, si arriverà a 3 euro a confezione, fino a un massimo di 6 euro.
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Pendolari, collegamenti più cari Aziende pubbliche sul mercato
Nel giro di tre anni, Torino dovrà rinunciare ad almeno 140 milioni di euro. A tanto ammonterebbero i tagli per il Comune sommando gli effetti delle diverse manovre. A settembre la Giunta guidata da Piero Fassino prenderà le contromisure. Oltre a riorganizzare i servizi, dagli asili nidi all´assistenza anziani, in Comune si prevede una vendita delle quote delle aziende ex municipalizzate, un aumento della tassa rifiuti, dell´addizionale Irpef e un incremento del biglietto dell´autobus, da 1 euro a 1,20 euro. Per recuperare altre risorse sarà introdotta una tassa di soggiorno. Il problema è che gli aumenti potrebbero non bastare per coprire i tagli in arrivo. Roberto Cota, governatore del Piemonte, ha escluso ritocchi alle Irpef e Irap regionali, e promesso la salvaguardia di alcuni settori chiave (come sanità, assistenza, sostegno alle imprese e al lavoro). La prossima settimana comunque ci saranno i primi incontri degli assessori regionali per ridefinire le priorità del bilancio 2012. Anche in questo caso il settore che potrebbe subire le maggiori ripercussioni è quello dei trasporti, anche con aumenti dei prezzi dei treni. Quelli usati abitualmente dai pendolari.
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E Bologna guida la protesta “Il bilancio? Non si potrà fare”
«La situazione è insostenibile». Così la vicesindaco Silvia Giannini sintetizza le condizioni di bilancio per il Comune di Bologna dopo la manovra di Ferragosto del governo. Il Comune non solo sarà costretto a tagliare nel 2012 più di 60 milioni di euro su un budget di 500 milioni, ma dovrà prevedere anche un avanzo di altri 60 milioni. «Non sarebbe sufficiente neppure alzare al massimo le tariffe e le imposte disponibili, vendere il patrimonio immobiliare e ritardare il pagamento dei fornitori». Conclusione: bilancio impraticabile, la manovra deve cambiare. Non diversa la posizione della Regione Emilia Romagna. La vicepresidente Simonetta Saliera ha calcolato, senza considerare la sanità dove sono allo studio ticket per fasce di reddito che scatteranno entro due settimane, tagli di 520 milioni su un bilancio di previsione di 4,2 miliardi 2012. Il presidente Vasco Errani ha aggiunto che sono in pericolo «i servizi essenziali di una comunità». La parola d´ordine per tutti è: inutile esercitarsi in ipotesi di tagli e inasprimenti fiscali, la manovra va cambiata radicalmente.
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Pronto l´aumento del bollo auto Sorrento chiederà soldi ai turisti
In Regione stimano che il taglio per la Campania sarà di circa 200 milioni l´anno. Il settore più a rischio è quello dei trasporti, destinati a subire circa la metà di questo taglio. Le tariffe sono già aumentate in primavera del 10 per cento (a Napoli il prezzo del biglietto è passato da 1,10 a 1,20 euro) e la Regione non vuole compiere ulteriori passi in questo senso. Si rischia soprattutto il taglio di contratti e corse, sia nel settore privato che in quello pubblico (si attendono ancora circa 170 milioni per il contratto con Trenitalia per la gestione della metropolitana regionale). Non ci sono spazi per operare una manovra tributaria: Irap e Irpef sono già ai loro livelli massimi, imposti dal precedente “sforamento” della spesa sanitaria. Non è escluso invece un ritocco del bollo auto. Anche i Comuni sono restii a procedere verso un aumento delle tasse. Castellammare di Stabia, però, appare rassegnata ad aumente l´Irpef, mentre Sorrento vuole puntare sulla tassa di soggiorno (ai danni dei suoi tanti turisti). Napoli tiene duro: per ora resta allo 0,5 per cento l´Irpef, nessuna modifica sulle spese sociali, a cominciare dai servizi scolastici.
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Può salire un´Irap già da record Roma e il rebus dell´assistenza
«La Capitale dovrà mettere in conto una riduzione delle sue risorse pari a 270 milioni di euro in due anni», è la stima del sindaco Gianni Alemanno che sottolinea come «i tagli annunciati dal governo spingano verso tagli alla spesa sociale. Ora noi siamo disponibili a passare ai raggi x i nostri bilanci, i costi standard ed il personale, ma le spese sociali sono davvero incomprimibili». La Regione Lazio subirà, invece, una decurtazione di circa 300 milioni, ma la sanità è stata esclusa dai nuovi tagli dato che già a luglio erano stati introdotti i ticket sulle visite specialistiche e diagnostiche. Addirittura la governatrice coltiva la segreta speranza di abbassare questi ticket in un futuro vicino, perché molto impopolari. Viceversa la Regione sembra rassegnata ad aumentare le tasse. Nel Lazio le addizionali sono già le più alte d´Italia con l´Irap al 4,92% e l´aliquota Irpef all´1,7. La manovra prevede l´abolizione della Provincia di Rieti, mentre sono circa 86 i Comuni sotto i mille abitanti per i quali sarà obbligatorio l´accorpamento. Tra questi c´è ance il Comune di Filettino, nel Frusinate, che ha lanciato la provocazione trasformandosi in Principato. Già circolano i primi esemplari della moneta chiamata “Il Fiorito”.
La Repubblica 19.08.11