"La rasoiata c'è, manca l'ambizione", di Fabrizio Forquet
La rasoiata (come l’ha definita il quotidiano dei vescovi Avvenire) c’è stata. Sarà stata la pressione della Bce, o magari l’ultima settimana nera di Piazza Affari che ha bruciato oltre 80 miliardi di euro, ma alla fine il Governo ha trovato lo scatto d’orgoglio per rafforzare la manovra di luglio. È l’ambizione, però, che è mancata. L’ambizione, e il coraggio, di trasformare un decreto correttivo d’emergenza in un provvedimento in grado di ridare anima e fiducia a una crescita economica che per l’Italia continua a restare un sogno perduto. Che la manovra segni una sterzata decisa nel segno del rigore è nei numeri di questa manovra. Una correzione in un anno di quasi 2,5 punti di Pil (e di un un altro 1,5 nell’anno successivo) è davvero un colpo da far «grondare sangue», secondo le parole dell’inedito presidente del Consiglio di questi giorni. Ma non è solo il saldo che conta. L’analisi delle misure per il prossimo anno (finalmente si può ragionare su interventi che diventano operativi in tempi rapidi) evidenzia come la correzione aggiuntiva …