Uno già ha tanti problemi, in questa brutta estate: essere presi in giro poi non è umanamente sopportabile. La “notizia” – fra virgolette, attenzione – è che la Rai ha deciso di seguire con degli “speciali” – nuove virgolette – la crisi economica che sta sconvolgendo i mercati di tutto il mondo, riparando così, seppure tardivamente, al pauroso deficit informativo di queste settimane (un po’ meglio la radio della tv, completamente sparita – con l’eccezione del Tg3 e del suo Linea Notte).
Ma è davvero una riparazione? A leggere il comunicato di viale Mazzini ti cascano le braccia: c’è, sì, uno sforzo di Radio Rai che, non dimentichiamolo, dispone di un mezzo per sua natura più “pronto” a stare sulle cose e che infatti andrebbe sempre meno considerata come la cenerentola dell’azienda.
Ma la tv dov’è? Leggiamo: «Venerdì 12 il settimanale del Tg1 Tv7 dedicherà uno speciale di 20 minuti ai temi della crisi economica ». Ammazza, come diciamo a Roma. Poi, «sabato su Rai2, speciale Tg2 Dossier» e gran finale domenica con Telecamere (in replica anche la sera tardi, se ve lo siete perso) dove si parlerà della crisi che – sentite – «è un tema di stretta attualità, vista la delicata situazione dei conti pubblici». Capito che po’ po’ di sforzo produttivo? Sia chiaro che noi non vogliamo insegnare niente a nessuno, e parliamo da semplici utenti. Ma che ci vuole a mettere su una trasmissione seria, con gli opinion maker famosi, politici economisti sindacalisti banchieri operatori giornalisti e quant’altro? Dove sono i celebri conduttori che sbancano l’Auditel? Onore a Linea Notte, certo: ma una bella puntata speciale di Ballarò, di Porta a porta, di Annozero, ma sì, anche dell’Ultima parola è proprio fuori dal novero delle cose possibili? Il sussulto di viale Mazzini allora assomiglia troppo alla famosa toppa peggiore del buco.
Ricorda quella dei parlamentari che rientrano a Roma dalle ferie solo domani, per due orette, per poi ripartirsene e tornare il 5 settembre.
La Rai forse nemmeno quello, chissà quando faranno un bel programma in prima serata.
Questi sono capaci di pensare che la crisi passi presto e si possa tornare al nazional-popolare del bel tempo che fu.
da Europa Quotidiano 11.08.11