"Equità ed efficacia: un'altra manovra è possibile", di Pier Paolo Barretta*
La facile rincorsa del governo alle modifiche costituzionali (addirittura due: gli articoli 41 e 81) sembra più dettata da un disperato tentativo di tappare la falla della diga con un dito, che da un vero disegno organico e un’idea di Stato. Tanto più quando, come nel caso dell’art. 41, la proposta di modifica entra ed esce dai cassetti a seconda del clima politico ed è riassunta in una formula (“tutto ciò che non è proibito è libero”) talmente ovvia da destare sospetti – o conferme – sul suo vero significato. E ciò vale anche per l’articolo 81. Una buona Costituzione (e la nostra lo è) non può essere scritta solo sull’onda dell’emergenza. Due falsi obiettivi, dunque, per distrarre dall’impatto che avrà sulle famiglie e i cittadini l’anticipo della manovra. L’anticipo del pareggio di bilancio al 2013 non stupisce, dopo la incauta decisione di Tremonti di collocarlo dopo le elezioni. I mercati vanno criticati e regolati, ma nemmeno provocati! Ed è ciò che, invece, è avvenuto con l’altra “furbata” di Tremonti, quando ha coperto, con i …