Giorno: 5 Agosto 2011

"Assunzione per 67mila precari ma sottopagati", di Roberto Ciccarelli

Domenico Pantaleo, segretario della FLC CGIL, che ha deciso di sospendere la firma dell’accordo. «Vogliamo essere certi che al sacrificio dei lavoratori corrisponda una contropartita altrettanto seria: stabilizzazioni certe, garanzia che tutti i posti vacanti e disponibili siano assegnati ai precari e transitorietà del taglio in busta paga». L’accordo per l’assunzione di 67 mila precari sottoscritto ieri all’Aran da Cisl, Uil, Snals, Gilda, ma non dalla Cgil, aprirà una nuova epoca nella scuola. D’ora in poi i docenti che avranno avuto la fortuna di restare nelle classi per più di un anno, e con loro il personale amministrativo che collabora alla loro gestione, dovranno rinunciare a una parte significativa del loro stipendio. La truffa del pacchetto assunzioni è stata confezionata in fretta e furia nelle ultime due settimane. Prima c’è stata una pre-intesa tra i sindacati, poi l’approvazione in consiglio dei ministri e la registrazione dell’intesa presso la Corte dei Conti. Il tutto è stato benedetto dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, i cui buoni uffici hanno accelerato i tempi di una decisione …

Letta: "Un nuovo governo entro Ferragosto. Il Pd è pronto", intervista a Enrico Letta di Maria Zegarelli

E stata la giornata più drammatica che l’Italia abbia`vissuto negli ultimi anni. La giornata in cui si è definitivamente chiarito che non è un’ossessione delle opposizioni ma un fatto che ormai ha assunto carattere europeo: le dimissioni di Silvio Berlusconi sono diventate la priorità per il Paese». Enrico Letta, vicesegretario Pd, a conclusione di un giovedì nero per le borse europee e per quella italiana ancora di più, traccia la linea da cui ripartire. C’è bisogno di un nuovo governo. Subito, entro ferragosto, «un Super Ciampi» perché oggi, spiega, l’Italia rischia come mai prima. Le borse vanno in tilt, Milano più delle altre. Che cosa sta succedendo? «Quello che è accaduto alle borse è strettamente legato al discorso del premier dell’altro giorno alle Camere. Il tonfo italiano in borsa, si parla di un meno 6% e le borse europee in difficoltà dimostrano come il problema Berlusconi abbia ormai assunto dimensioni che vanno oltre il nostro Paese. Sarei davvero curioso di sapere se Angelino Alfano è ancora convinto che i governi non li fanno i mercati». …

"La vendetta dei mercati", di Gianni Del Vecchio

Trichet vuole le riforme, intanto la Borsa segna il record negativo. «Soltanto gli organi di informazione hanno messo in campo una connessione tra il mio intervento al parlamento e il comportamento dei mercati. I mercati reagiscono per ragioni proprie che sono distanti sia dalla realtà economica che dalla politica. Sono figlio di un padre che aveva una grande esperienza, mi diceva della filosofia e delle ragioni che muovono le borse, che sono normalmente in contrasto con quelle che muovono l’economia. Ricordo una frase che diceva: le borse sono come un orologio rotto, due volte al giorno danno l’ora esatta ma per tutto il resto l’ora non è quella vera. Credo che questo tutti lo dovrebbero sapere». Silvio Berlusconi, parlando alle parti sociali ieri pomeriggio, come spesso gli capita ha detto una mezza verità e una bugia e mezza. La mezza verità riguarda la discrasia fra mercati finanziari ed economia reale. È un fatto consolidato che le borse seguano logiche diverse: i trader di solito cercano di anticipare il futuro e spesso si ritrovano a scommettere …

"L'imprenditore che non capisce l'azienda Italia", di Bill Emmott

La turbolenza dei mercati finanziari è tale da farci quasi dare ragione al presidente del Consiglio: l’Italia appare come la vittima di questa crisi, non come la sua causa. Perché in parte è vero: la crescita economica si sta indebolendo ovunque nel mondo ricco, l’America ha evitato il default del debito, ma solo attraverso un compromesso fragile e i governi della zona euro non sono riusciti a dare una soluzione esauriente al problema della Grecia, l’incapacità di rimborsare i propri debiti. Ma non siate troppo solidali con Silvio Berlusconi. L’Italia, o meglio il suo governo, ha la sua parte di colpa. Il presidente del Consiglio ha ricordato al Parlamento che lui è un uomo d’affari. Ma poi ha dimostrato di aver dimenticato ciò che un business di successo richiede: la conoscenza dei ricavi dell’azienda, il controllo dei suoi costi, e una gestione che abbia un piano strategico credibile. Nel suo attuale ramo d’impresa, e cioè il governo dell’Italia, egli non ha messo in opera nessuna di queste tre cose. Ecco perché l’Italia oggi è nell’occhio …

Fantastico Berlusconi: nessuno nega la crisi. Tranne io

Per anni Berlusconi nega l’evidenza della crisi economica. Davanti all’evidenza però, anche lui deve ammettere: “Nessuno nega la crisi”. Il Pd sono tre anni che, inascoltato, mette in evidenza la gravità della situazione. Per vedere il video e ascolatre le bugie di Berlusconi sulla crisi economica, negata per anni: clicca qui da www.youdem.it

Crisi: da parte del governo drammatica sottovalutazione della situazione del Paese

Incontro tra le parti sociali, le opposizioni e il governo. Bersani: “Il Pd ha le sue proposte e si mette a disposizione di qualsiasi cosa sia utile al Paese” “La Crisi è grave, basta con le scappatoie”, è questo il richiamo che le parti sociali hanno rivolto oggi al governo nel corso dell’incontro collegiale sull’emergenza economica che gli imprenditori, i banchieri e le organizzazioni sindacali hanno avuto a Palazzo Chigi con Silvio Berlusconi. “Le riforme vanno fatte ora non a settembre”, hanno aggiunto i rappresentanti delle forze sociali . Il premier conta invece di portare un documento del governo in Parlamento a settembre. Dopo l’incontro con il governo, la delegazione degli imprenditori, dei banchieri e dei sindacalisti ha incontrato tutte le opposizioni parlamentari, Pd, Udc, Fli, Api, Idv presso la sala delle colonne, a Montecitorio. Emma Marcegaglia, presidente della Confindustria, ha illustrato il documento comune predisposto dalle forze sociali, per far uscire il Paese dalle difficoltà. Il Segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha illustrato le proposte del Pd, rilevando la forte sintonia con il …

"La lunga notte dopo gli esami", di Marina Boscaino

Profluvio di notizie e interesse per una settimana circa. Poi, passati gli scritti, oblio, fino al prossimo anno. L’esame di Stato si è concluso da pochi giorni. Chiuso negli scatoloni, come il presepe dopo l’Epifania. È la tecnica migliore per annullare un’occasione di potenziale riflessione e determinazione di strategie alternative. L’esame non è solo la fine di un percorso per mezzo milione di ragazzi ogni anno, ma l’interfaccia di una scuola che celebra le sue contraddizioni. Se il tormentone dell’era Gelmini-Brunetta – la valutazione – fosse davvero un’urgenza costruttiva, si farebbe tesoro delle evidenze che emergono. Invece, le restrittive novità introdotte quest’anno hanno solo reso la prova frustrante per molti dei ragazzi più meritevoli, senza fare dell’esame un test più confacente a ciò che la scuola è. Le risposte di Gelmini per arginare la caterva di 100 e lode di alcune scuole del Sud Italia hanno di fatto interdetto quella votazione a ragazzi seri, dal curriculum ineccepibile, in possesso di voti superiori all’8 per tutto il triennio e del massimo dei crediti scolastici, se “rei” …