L’emergenza archeologia sembra un piccolo Vietnam… E il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro conferma che la soprintendenza ai beni archeologi di Romaperderà 5 milioni di euro.
Martedì 26 luglio, Soriano del Cimino ( Viterbo), unacooperativa di archeologhi porta alla luce una montagna sacra, vale a dire un luogo di culto del 1000 avanti Cristo: lo scavo è per lo più a loro spese. Mercoledì 27 luglio ore 9.30,unadelegazione del Pd prende visione dello stato della Domus Aurea accompagnata da archeologi, restauratori, ingegneri e dal commissario Marchetti. Due ore dopo l’Idv davanti al Colosseo lancia un pesante j’accuse sulla sponsorizzazione di Della Valle per il restauro del grande anfiteatro; nel frattempo il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro (Pdl) conferma: la soprintendenza ai beni archeologici di Roma perderà 5 milioni di euro, a favore del Polo Museale di Napoli oramai vicino alla bancarotta. Domani sciopero generale del personale scientifico del Ministero dei Beni Culturali contro il taglio delle missioni. Sembra un bollettino di guerra, invece è l’emergenza archeologia, piccolo Vietnam nel complesso della emergenza cultura divenuta negli ultimi anni una squallida normalità.
I fatti delle ultime ore permettono di seguire l’intera filiera del disastro. La storia della Montagna sacra è esemplare: lavori finanziati
nel 2009 quando la provincia di Viterbo era al centrosinistra, definanziati quando lo stesso ente è passato al centrodestra, ma continuati grazie al lavoro volontario degli archeologi della cooperativa MetMetris 96 in collaborazione con l’Università la Sapienza. Finito lo scavo si porrà il problema di trovare le risorse e le intelligenze per preservare un ritrovamento prezioso e raro.
«Di casi del genere è piena l’Italia» –spiega Matteo Orfini, coordinatore del settore Cultura del Pd, mentre si avvia al sopralluogo della Domus Aurea celeberrima ma non per questo non in pericolo: chiusa dal 2006 per le infiltrazioni e i cedimenti,commissariata per urgenza di lavori nel 2007, dopo il crollo di una galleria lo scorso anno la reggia di Nerone sembrava destinata a un restauro pesantissimo con ascensori, musei pensili, pali di metallo infitti nelle mura. Dopo il grido d’allarme dei giorni scorsi del Pd sembra prevalere un’altra linea: prima di tutto i lavori di sbancamento e consolidamento dell’area: «Siamo orientati a creare una intercapedine che protegga la Domus dalle infiltrazioni d’acqua sostenuta non da pali, ma da sostegni di metallo –spiega l’ingegner strutturista Croci che segue il progetto– . La soluzione sarà definita solo quando, tolta la terra che pesa sul tetto, avremo un quadro completo». Sempre perplesso il senatore del Pd Marcucci:
«Abbiamoconstatato che i problemi sono tantissimi e di non facile e rapida soluzione». Istigato dai giornalisti ci scherza sopra il commissario Marchetti: «Forse avete ragione, la Domus finita la vedranno i nostri nipoti». Per Orfini è motivo di tranquillità «che la situazione sia tornata saldamente nelle mani di archeologi, restauratori e ingegneri, piuttosto che in quelle della politica degli annunci». Tuttavia, conclude Orfini «dopo anni di commissariamento i lavori sono molto indietro e né il governo né il comune di Roma sembrano voler affrontare il problema con decisione».
L’Idv sulla sponsorizzazione di Della Valle per il restauro del Colosseo va giù pesante: Massimo Donadi capogruppo alla camera e GiuliaRodano consigliere regionale promuovono una interrogazione parlamentare per sapere come sia stato assegnato questo contratto, mettono in dubbio che si tratti di sponsorizzazione e la definiscono un contratto commerciale con tutti i rischi di commercializzazione, si chiedono a chi andrannoi servizi aggiuntivi –biglietteria, punto ristoro, ecc. E puntano il dito sul valore della sponsorizzazione: 25 milioni per il Colosseo? Pochissimi, e rilanciano la domanda alla Corte dei Conti. Osservazioni forse non nuove, che aprono a una ulteriore domanda: dopo vent’anni di litania sull’intervento dei privati possibile il Governo non abbia ancora gli strumenti per definire il valore di una sponsorizzazione? E ci sarà lo sciopero generale del personale tecnico scientifico del ministero? Vale a dire di archeologi, restauratori, architetti, ingegneri cui è affidato il controllo del nostro patrimonio, oramai impossibilitati a svolgerlo per il taglio dei finanziamenti alle missioni. Nella serata di ieri infuriavano le trattative tra il ministro Galan e i sindacati. Trattative aperte solo all’ultimo minuto, ennesimo, preclaro esempio della quotidiana emergenza archeologia.
L’Unità 28.07.11