L’aula di Montecitorio ha approvato, con 293 voti a favore (250 i contrari, 21 gli astenuti), le questioni pregiudiziali di costituzionalità presentate da Pdl, Lega Nord e Udc sulla proposta di legge per introdurre il reato di omofobia. L’assemblea ha dunque respinto per la seconda volta in due anni il testo del Pd.
BERSANI: «UNA VERGOGNA»
«È una vergogna, una delle pagine più brutte e spero che non passi inosservata», commenta il segretario del Pd. «Hanno tirato fuori un argomento inaccettabile contro una norma che combatte ogni tipo di discriminazione. Mi aspettavo che da parte del centrodestra ci fosse un po’ più di coscienza».
Il Pdl non vota compatto a favore delle pregiudiziali di costituzionalità al disegno di legge contro l’omofobia. Santo Versace si unisce alle opposizioni e vota contro. Alcuni deputati si astengono e tra di essi due ministri – la responsabile delle Pari opportunità Mara Carfagna e il titolare dello Sviluppo economico Paolo Romani – e inoltre Claudio Scajola e altri 15 parlamentari (Abrignani, Barani, Bergamini, Carlucci, Cazzola, Cicu, De Girolamo, De Luca, Fallica, Gava, Golfo, Nirenstein, Russo, Scandroglio e Terranova). Anche tra le file dei ‘finiani’ non tutti seguono Flavia Perina, che aveva preannunciato in aula il voto contrario di Fli: votano per le pregiudiziali di costituzionalità di Pdl, Lega e Udc Roberto Menia, Francesco Proietti e Daniele Toto. Voto a favore anche dell’Api Donato Mosella. Votano infine contro le pregiudiziali il ‘responsabile’ Maurizio Grassano e, a differenza della gran maggioranza dell’Udc, Pierluigi Mantini e Lorenzo Ria, entrambi ex Pd, mentre si astiene Anna Teresa Formisano.
FINI: AVREI VOTATO CONTRO LE PREGIUDIZIALI
«Se avessi potuto votare come un semplice deputato, avrei votato convintamente contro le pregiudiziali» di costituzionalità», dice il presidente della Camera, lasciando l’Aula, dopo che l’assemblea ha ‘affossato’ il provvedimento.
CARFAGNA SI ASTIENE
Il ministro alle Pari opportunità si dice convinta che una legge contro l’omofobia «sia giusta» e auspica che in parlamento «il dialogo continui». Al termine delle votazioni in aula alla Camera sulla proposta del Pd, interpellata dai cronisti, spiega che «pur non condividendo il testo Soro» si «è astenuta sulle pregiudiziali di costituzionalità» di Pdl, Lega e Udc «perchè interrompere il dialogo non è positivo». Il governo, aggiunge, non presenterà un suo testo «perchè è il parlamento che deve confrontarsi». Il testo Pd, aggiunge, «introduce un reato di opinione» invece «la strada più giusta è una aggravante specifica».
Il testo, voluto fortemente da Paola Concia (Pd), è stato dunque ‘affossato’. Si è ripetuto quanto già accaduto a ottobre 2009 quando venne approvata una pregiudiziale di costituzionalità dei centristi. Il Pd ripresentò una nuova proposta e ora, dopo due anni di esame in commissione, era tornato all’esame dell’assemblea.
FISCHI E URLA A BERLUSCONI
Contestazione, al suo arrivo a palazzo Chigi, per il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Quando il corteo delle auto è giunto nella sede del governo, infatti, sono partiti i fischi e le proteste di una cinquantina di persone. In particolare da una parte c’era un gruppo di disoccupati napoletani del progetto ‘Bros’ e dall’altra alcuni rappresentanti delle associazioni gay che protestano contro l’affossamento della legge sull’omofobia. Questi ultimi esponevano le bandiere del circolo Mario Mieli di Roma, dell’Agedo, del Dì Gay project e dell’Arcigay e del Milk di Milano.
Il Pdl oggi in aula ha depositato anche una richiesta di sospensiva dell’esame. Carolina Lussana, a nome della Lega, ha spiegato che il suo gruppo è contrario al prosieguo dell’esame della proposta «ma solo per motivi di incostuzionalità». Lussana ha premesso che il Caroccio esprime «la più severa condanna nei confronti di ogni forma di discriminazione sessuale e quindi di ogni condotta violenta e offensiva che abbia come motivazione l’orientamento sessuale della vittima. Dico ciò – ha continuato – per evitare che la nostra contrarietà al provvedimento venga strumentalizzata». Poi spiega che le «motivazioni» con cui nel 2009 la prima proposta di legge contro l’omofobia venne bocciata con le pregiudiziali dell’Udc «restano per noi ancora valide: stiamo introducendo – dice – norme che presentano diversi profili di violazione della Costituzione, in particolare si viola il principio di uguaglianza». Nell’introdurre questa aggravante, conclude Lussana, riserviamo «un trattamento diverso nel sanzionare delitti non colposi. Perciò, con la scusa di evitare discriminazioni se ne introducono altre». Lo stesso reato «commesso contro un omosessuale – ha aggiunto Rocco Buttiglione (Udc) – verrebbe sanzionato in maniera diversa rispetto allo stesso reato commesso contro un eterosessuale».
PAOLA CONCIA: ‘UNA PARTE DEL PARLAMENTO STA CON I VIOLENTI E NON CON LE VITTIME’
«Una parte di questo Parlamento oggi ha deciso di stare dalle parte dei violenti e non delle vittime». Così Anna Paola Concia commenta l’approvazione delle pregiudiziali di costituzionalità.
CICCHITTO:’CALENDARIZZAZIONE PREGIUDIZIALI VOLUTA DAL PD’
«A chiedere la calendarizzazione delle pregiudiziali sull’omofobia non è stato il gruppo del Pdl ma quello del Pd. Nel merito noi non abbiamo nessun atteggiamento omofobo e la nostra posizione di fondo è quella di considerare i gay come dei cittadini uguali agli altri e proprio per questo contestiamo ogni trattamento giuridico specifico e differenziato che come tale ammetterebbe e accentuerebbe una diversità, sostanzialmente incostituzionale», dichiara in una nota il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto.
GAY CENTER: ‘BOICOTAGGIO ALLE PROSSIME ELEZIONI’
«La bocciatura della legge contro l’omofobia di oggi è un atto vergognoso di questo parlamento, che pone chi l’ha votata fuori dal dettato costituzionale. per la seconda volta i partiti anti-gay affossano un provvedimento utile per contrastare le discriminazioni e si coprono di ridicolo verso l’Europa e il resto dell’Occidente. La comunità lesbica, gay e trans risponderà non ammainando le bandiere e, in occasione delle prossime elezioni politiche, lavoreremo per un vero e proprio boicottaggio di quei parlamentari che hanno votato a favore delle pregiudiziali di costituzionalità», dichiara in una nota Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center.
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Intervento del Capogruppo Dario Franceschini alla Camera dei Deputati contro la pregiudiziale della Lega
DARIO FRANCESCHINI. Signor Presidente, vorrei un attimo richiamare un’Assemblea, che, come spesso capita, è abbastanza distratta, sull’oggetto di questa pregiudiziale e su quello che purtroppo quest’Aula sta per fare.
La proposta di legge a prima firma onorevole Soro, in quel momento capogruppo del Partito Democratico, è stata presentata dopo una serie di episodi ripetuti, che le cronache hanno riportato, di violenza e di aggressione contro persone colpevoli soltanto di essere omosessuali, aggredite o insultate esattamente per questo.
Non sto a ricordare l’episodio che ha coinvolto la nostra collega, onorevole Concia, aggredita vicino alla Camera e il fiume positivo di solidarietà e di parole ed impegni – quello veramente trasversale – che è seguito a quell’aggressione. E, anzi, vorrei cogliere l’occasione per ringraziare l’onorevole Concia per tutto il lavoro che con molta tenacia e determinazione (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori) ha portato avanti su un problema che riguarda migliaia e migliaia di persone e che deve interessare la nostra attività di legislatore.
La legge è stata per molto tempo in Commissione, è stata discussa, è stata dibattuta, è stata affrontata in tutti i suoi aspetti, è approdata in Aula nel dicembre 2009 e in quell’occasione è stata approvata una pregiudiziale di costituzionalità, presentata anche in quel caso, perché veniva contestata la previsione di una fattispecie di reato legata all’orientamento sessuale.
Il lavoro che è seguito a quella bocciatura, di nuovo in Commissione, ha portato – vorrei che i singoli parlamentari della maggioranza almeno questo lo sapessero e lo conoscessero come elemento di valutazione – a un nuovo testo che non prevede una fattispecie di reato, ma prevede una circostanza aggravante, e cioè il fatto molto comprensibile anche per i non giuristi e i non addetti ai lavori che, se viene commesso un reato di violenza, di percosse, di omicidio, di lesioni nei confronti di una persona che viene percossa o aggredita per ciò che è nella sua vita e, quindi, con un intento palesemente discriminatorio (ti picchio perché sei omosessuale, ti picchio o ti aggredisco perché sei nero, ti picchio per il tuo orientamento religioso), per motivi di razza, di etnia, di religione, di orientamento sessuale, in questi casi scatta nel nostro ordinamento una aggravante.
Ciò è in linea assoluta con la legislazione straniera: i dossier della Camera riportano in modo puntiglioso che le norme che prevedono aggravanti o reati legati alle diversità di orientamento sessuale ci sono in Germania, ci sono in Spagna, ci sono nel Regno Unito: norme molto puntuali e precise.
La norma, così com’è stata riscritta, recepisce integralmente l’articolo 19, paragrafi 1 e 2, del Trattato di Lisbona ratificato all’unanimità nel 2008 da questa Camera.
Quindi abbiamo già unanimemente votato una norma che contempla esattamente la previsione di norme «per combattere discriminazioni fondate sul sesso, la razza, l’origine etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale». Sono norme del Trattato di Lisbona già ratificate da questa Camera. La norma prevista nell’ultimo testo bocciato in Commissione prevede esattamente la trasposizione letterale nel nostro ordinamento del Trattato di Lisbona. Allora perché votare contro, chiedo ai deputati. Non c’entra nulla con il tema che pure è stato affrontato delle coppie omosessuali, delle adozioni e via dicendo, non c’entra nulla. Qui si tratta soltanto di prevedere una giusta aggravante per intenti discriminatori nei confronti non soltanto delle persone per il loro orientamento sessuale, ma di carattere generale, come ha ricordato il Ministro Carfagna, che ha invitato quest’Assemblea ad un voto positivo e trasversale.
Chiedo – e concludo – perché almeno non lavorare per migliorare il testo, respingere le questioni pregiudiziali e poi lavorare sul testo per cambiarlo, se si ritiene che la norma possa essere scritta in modo migliore. Per questo motivo il nostro voto è ovviamente contro le questioni pregiudiziali e l’invito è a respingere, a votare, a far sentire un voto di coscienza come è stato annunciato molte volte sulle agenzie e sui giornali da parte dei parlamentari di maggioranza, per poi entrare nel merito. Comunque questo voto farà chiarezza e spazzerà via le tante ipocrisie e le tante parole sprecate e contraddette poi in quest’aula (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
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