Mese: Luglio 2011

Bonus bebè. Il ministero e l’Unità a confronto

Gentile Direttore, mi riferisco all’articolo pubblicato sul Suo giornale il 25 luglio 2011 sotto il titolo “Bonus bebé, sorpresa di governo: rivuole i mille euro con la penale”. Al riguardo, reputo opportuno precisare quanto segue. I beneficiari del “Bonus bebé” sono stati circa 700 mila. L’erogazione del bonus è stata effettuata sulla base dell’autodichiarazione, da parte del beneficiario, con la quale veniva attestato il possesso dei requisiti per la fruizione. Tra i predetti requisiti era previsto anche un limite di tipo reddituale. Non si aveva difatti diritto al bonus se il reddito della famiglia era superiore a 50 mila euro annui lordi. L’Amministrazione ha effettuato, doverosamente, i prescritti controlli di legge per verificare il possesso dei requisiti. All’esito di detti controlli è emerso che, in poco più di 8 mila casi, il bonus è stato erogato a soggetti che in sede di autocertificazione per il bonus hanno dichiarato un reddito inferiore a 50.000 euro, ma che all’opposto in sede di dichiarazione fiscale hanno essi stessi invece dichiarato un reddito superiore. Si è, quindi, dato inizio …

Bersani: Siamo gente perbene, ci metto la faccia

Caro Direttore, il Fatto Quotidiano, peraltro in buona compagnia, mi attribuisce la tattica o l`imbarazzo del silenzio sul caso Penati. Per la verità, sono stato il primo a parlarne giovedì scorso alla festa de l`Unità di Roma trasmessa in diretta da Rai News e da YouDem, intervistato da Corradino Mineo davanti a 4000 persone. Qualcuno evidentemente mancava e non ha letto i resoconti delle agenzie di stampa. Quello che ho detto e scritto in questi giorni mostra forse una sottovalutazione del problema? Spero di no. Noi non possiamo certo dividere il mondo mettendo i cattivi da una parte e i buoni dall`altra. Con ben altri mezzi si provvederà a questo nella valle di Giosafat. A noi tocca inderogabilmente rispettare la magistratura, pretendere che le istituzioni non siano esposte nel disagio e chi è coinvolto faccia un passo indietro, affermare la parità dei cittadini davanti alla legge, applicare la presunzione di innocenza, anche quella di Penati che la rivendica con forza. A noi tocca produrre riforme che tolgano possibilità alla corruzione. A noi tocca allestire nei …

SOS Padania: crescita senza direzione (e senso apparente)

In un collage di problemi e grandi opere in vario stato di decomposizione un’immagine desolante fra piste, bretelle, corsie, e cittadini scavalcati dal sito www.eddyburg.it “Malpensa non decolla, battaglia sulla terza pista”, di Ettore Livini Decolla nella bufera il sogno della terza pista a Malpensa. I 2.400 metri d´asfalto più “caldi” di Lombardia sono per ora solo un disegno su una mappa topografica, parcheggiato al Ministero dell´Ambiente per l’ok alla valutazione di impatto ambientale. Ma il fronte del no al progetto («partirà solo se e quando ci saranno le condizioni per giustificarlo» mettono le mani avanti alla Sea) si sta rivelando ben più ampio e agguerrito del previsto. Ci sono gli ambientalisti, in trincea per proteggere 400 ettari di bosco nel Parco del Ticino, Succiacapre e Averla minore; molti sindaci – uno schieramento che va da Pdl e Lega fino al Pd – in difesa di un territorio che all’espansione (e poi alla crisi) dello scalo ha già pagato un pedaggio salatissimo. E ora persino le compagnie aeree convinte che l’opera da 300 milioni sia …

"Trent'anni di questione morale", di Umberto Gentiloni

La questione morale «divora i partiti e le istituzioni», «nell’ Italia di oggi fa tutt’uno con l’occupazione dello Stato»; questa frase domani compie trent’anni e non li dimostra, tanto appare legata all’attualità stringente. Tre decenni sono il tempo che ci separa dalla celebre intervista che il segretario del Pci Enrico Berlinguer concesse a Eugenio Scalfari (Che cos’è la questione morale, «la Repubblica», 28 luglio 1981). Un tempo lontano che traspare dalla lunghezza del testo, dal linguaggio di un mondo che non c’è più, dalla descrizione di un’Italia distante, attraversata da narrazioni identitarie e appartenenze contrapposte, segnata dalle ultime pervasive traiettorie della contrapposizione bipolare. Ma è anche un tempo terribilmente vicino per la qualità dell’analisi che si affaccia nella conversazione e per il peso di quella vicenda e del suo riproporsi nelle dinamiche dell’Italia successiva. L’intervista giunge dopo la formazione del governo Spadolini, la breve parentesi di collaborazione tra democristiani e comunisti è ormai al tramonto: il preambolo da una parte e l’alternativa democratica dall’altra mettono nuovamente i due principali partiti in competizione per la conquista …

"Un Ministro senza idee e senza sogni", di Franco Frabboni

Di fronte a un governo illiberale, populista e padronale (è il menù caro al Premier), il Paese/reale – la “gente” – ha inaugurato la stagione della protesta e della ribellione. Al fianco dei partiti di opposizione e dei sindacati confederali, un rumoroso e spazientito “girotondo” sta denunciando la sprezzante arroganza del Partito della liberà. A partire dai suoi cinici tradimenti sul fronte delle politiche sociali e civili: il lavoro, la casa, la sanità e i servizi alla Persona (alla donna, ai bambini, agli anziani). Anche la scuola, da un triennio, é flagellata dai venti glaciali della riformicchia/Gelmini (un insieme di spot e di proclami televisivi) che spaccia un’idea di istruzione mille miglia lontana da quella invocata dall’Unione europea: democratica, inclusiva, colta e solidaristica. La sua controriforma strizza l’occhio alla meritocrazia, all’esclusione, al pensiero unico e alla competitività. Con questo bilancio-in-rosso: stampa allievi/Faust costretti a vendere testa e cuore al Mefistofele “aziendale” (via dalla Scuola le conoscenze non-utili all’impresa) e “mediatico” (via dalla Scuola la mente-che-pensa: meglio il pensiero formattato in tv). Di più. La sua …

"Le diverse sensibilità istituzionali", di Marcello Sorgi

C’era da aspettarselo, l’intervento di Napolitano e la richiesta di chiarimenti sullo spostamento dei ministeri al Nord. Almeno dalla scorsa settimana, quando Berlusconi era salito al Colle per discutere di rimpasto e sostituzione del ministro di Giustizia, senza fare alcun accenno alla programmata iniziativa leghista. Qui viene allo scoperto la diversa sensibilità formale del Capo dello Stato e di quello del governo. Per Berlusconi, infatti, il trasloco è solo uno dei tanti capricci di Bossi, e neppure dei più importanti, pensando al calvario che il Senatùr ha inflitto al governo in questa inquieta stagione di declino. Per Napolitano, invece, trovarsi una bella mattina con quattro ministri che, sia pure senza riuscire a trattenere i sorrisi per il ridicolo, inaugurano i loro ministeri a Monza, è del tutto inaccettabile. Specie se questo comporta l’emissione di decreti che devono passare per la scrivania del Presidente della Repubblica. In realtà la mossa dei ministeri è solo l’ultima iniziativa di propaganda di un partito che si sente minacciato sul proprio territorio e che non sa più a che santo …

"La politica del disgusto", di Stefano Rodotà

Dobbiamo purtroppo continuare a subire le prepotenze di una maggioranza parlamentare lontana dalla percezione stessa di che cosa significhi rispetto per i diritti civili. È passato appena un giorno dalla severa lezione impartita dalla Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittimo il divieto di sposarsi per gli immigrati senza permesso di soggiorno, perché così veniva negato un diritto fondamentale della persona. Ed ecco che la Camera dei deputati ha subito voluto smentire questo segnale di civiltà che, per un momento, ci aveva fatto sentire vicini ai Paesi che praticano il buon diritto, quello che ha la sua bussola nel rispetto dell´altro, nell´accettazione della diversità come fondamento dell´eguaglianza. Nell´aula di Montecitorio si è bloccata la possibilità di approvare una norma contro l´omofobia, usando addirittura, in maniera del tutto distorta l´argomento di una sua incostituzionalità. Il mondo capovolto. È il trionfo degli spiriti beceri, dell´alata parola dei ministri che indicano al pubblico disprezzo i “culattoni” e poi trovano alleati in chi continua a praticare un fanatismo ideologico in nome della morale e della “natura”. Una volta di più, …