Mese: Luglio 2011

Amalfi; Il Partito Democratico si prepara al dopo-Berlusconi

Per il leader di Sel, Nichi Vendola “la fine del berlusconismo non è detto che finisca in gloria per il centrosinistra perché il mix di crisi sociale e politica e dell’impoverimento delle classi medie rischia di portare ad un’ulteriore regressione autoritaria”. In occasione di un dibattito ad Amalfi con il leader di Area.Dem, Dario Franceschini, il governatore della Puglia dice che “il Pd ha inopinatamente vinto referendum e amministrative senza fare un granché ” soprattutto “i partiti del centrosinistra non avrebbero mai fatto le scelte” che sono state imposte dai referendum su acqua e nucleare”.Franceschini ribatte che il Paese sta vivendo momenti di “vera e propria emergenza democratica” nei cui confronti è necessario tenere alta la vigilanza. Accanto a lui c’è Benedetto Della Vedova per Futuro e Libertà. “Stiamo tutti a discutere del dopo Berlusconi come se il berlusconismo fosse finito- dice Franceschini- invece dobbiamo guardare alla destra e bisogna tenere altissima la vigilanza democratica perché quello che abbiamo visto fino ad ora è solo la punta dell’iceberg”. Quello che è successo ieri, con la …

Nessun ministro al Due Agosto, Merola: "Mancanza di rispetto"

Il Governo ha delegato il Prefetto di Bologna, Angelo Tranfaglia. Il sindaco: “Una posizione miope, che non riesce a vedere la coesione civile di una città che in questa ricorrenza si unisce”. Bolognesi: “Quella dell’Esecutivo è una fuga”. “Una posizione miope”, una decisione irriguardosa e irrispettosa dei bolognesi. Così il sindaco Virginio Merola commenta la decisione del Governo di non mandare alcun proprio rappresentante alla commemorazione della strage alla stazione del 2 agosto 1980 e per il secondo anno consecutivo di farsi rappresentare dal prefetto cittadino, Angelo Tranfaglia. L’ultima apparizione di un rappresentante dell’Esecutivo risale al 2009: il ministro Sandro Bondi fu sommerso dai fischi, costretto più volte a interrompere il suo discorso. Il titolare della Difesa Ignazio La Russa aveva anticipato nei giorni scorsi: “Né soldati né ministri alla commemorazione, per evitare i fischi”. L’anno scorso, nel trentennale della strage, sul palco di piazza Medaglie d’oro in stazione salì il prefetto Angelo Tranfaglia. Sarà così anche quest’anno. “In realtà, l’assenza di un governo è purtroppo nota in questi giorni a mezzo mondo”, ribatte Merola. …

Processo lungo, via libera con fiducia Csm: "Così andiamo contro l'Europa"

Al Senato passa il ddl che permette di allungare i testi a difesa. Il governo ottiene la 48esima fiducia. Pd, Udc e Idv protestano. Adesso Il provvedimento torna alla Camera. Anm: “In pericolo la sicurezza di tutti”. Vietti: “Va in direzione opposto rispetto all’Europa”. Senza sorprese. Il Senato vota la fiducia (per la 48esima volta) sul ddl del “processo lungo 1”. Con 160 voti a favore, 139 voti contrari e nessun astenuto, palazzo Madama concede il via libera ad un provvedimento che l’opposizione definisce l’ennesima legge ad personam per il presidente del consiglio. Norme che, sempre secondo l’opposizione, i suoi legali potranno utilizzare nel processo Mills e in quello Ruby. Il provvedimento adesso torna alla Camera. Tra le proteste dell’opposizione, del Csm e dell’Associazione dei magistrati. L’articolo unico di 9 commi, contiene alcune novità. Si conferma la possibilità per la difesa di presentare lunghe liste di testimoni e di non considerare più come prova definitiva in un processo la sentenza passata in giudicato in un altro procedimento, anche se, in quest’ultimo caso, le modifiche del …

"La lunga estate delle leggi ad personam", di Franco Cordero

Il teatro berlusconiano ha movimenti e statue da presepio meccanico. Luglio 2010: Sua Maestà pretendeva che il Senato votasse subito un ddl sulle intercettazioni, emendato dalla Camera; sapendosi seduto sul camino d´un vulcano, temeva l´eruzione; quanta roba bolliva là sotto, dalle serate d´Arcore alla P4. Non c´era più tempo: l´estate porta la scissione nel Pdl; da lì un travaglio chiuso sul filo del rasoio, con l´acquisto d´anime transumanti e sopravvivenza artificiale d´un governo catalettico. Adesso comanda lavori legislativi in settantadue ore, prima che Palazzo Madama chiuda. Nel frattempo pioveva sul bagnato. Annus horribilis: gli votano contro Torino, Milano, Napoli, mentre l´anno scorso aveva nella manica l´asso plebiscitario o almeno credeva d´essere agonista irresistibile; quattro referendum affondano altrettante leggi sue; invocava l´arrocco nel voto sull´arresto d´un parlamentare Pdl (posizione strategica, essendo in ballo la P4) e soccombe ancora, tradito dalla Lega. Non è più lui nella fantasia collettiva e, stando ai casi analoghi, i carismi svaniti non tornano. Questa diversione parlamentare sa d´estremo esorcismo. Vediamola. Delle due novità una non è tale. Secondo l´art. 238-bis (interpolato …

"Giovani e disoccupati, Napolitano inascoltato", di Luigi Bartone e Rosario Oliverio

Giovani e disoccupati, Napolitano inascoltato Nel mondo «civile» li chiamano Neet, «Not in Education, Employment or Training». Sono i giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono iscritti né a scuola né all’università, che non lavorano e che non seguono corsi di formazione o aggiornamento professionale.Un esercito invisibile di ragazzi in fila davanti ad una porta, in attesa che qualcuno apra. La disoccupazione giovanile in Italia è un fenomeno che ormai assume dimensioni non più trascurabili. Quasi il 30% dei giovani italiani, secondo i dati Istat, è disoccupato contro una percentuale dell’8-9% della media europea. Il fenomeno assume cifre a dir poco preoccupanti se si guarda al Sud. La crisi ha accentuato ancora la distanza tra le regioni del Nord e quelle del Mezzogiorno. Il 46% delle donne residenti al Sud non lavora. Un dato che, già catastrofico di suo, è comunque contenuto dai fenomeni di scoraggiamento che hanno spinto molti lavoratori ad interrompere le azioni di ricerca, finendo classificati fra gli inattivi. Le generazioni più giovani passano dalla precarietà alla disoccupazione, …

"Crisi, Camusso rilancia la sfida:cambiare agenda o via il governo", di Simone Collini

Cambiare l’agenda. O cambiare governo. Il giorno dopo che Confindustria, banche, sindacati e rappresentanti di diverse associazioni produttive hanno firmato una nota congiunta per chiedere “discontinuità” e “un progetto per la crescita”, Susanna Camusso spiega a parole quello che la mediazione con gli altri protagonisti dell’iniziativa non ha consentito di mettere nero su bianco. E cioè o il governo – dice il segretario della Cgil arrivando ad Amalfi per partecipare a convegno organizzato dalla componente del Pd guidata da Dario Franceschini Area democratica – «è in grado di immaginare un progetto per il Paese o è meglio cambiare il soggetto che governa». In realtà non tutti i firmatari della nota diffusa mercoledì sottoscriverebbero pubblicamente la richiesta di dimissioni, foss’anche come una tra le ipotesi in campo. L’operazione infatti è nata da un’iniziativa congiunta Confindustria-Abi, che non sono propriamente due sigle antiberlusconiane. E che però hanno voluto mandare al governo un segnale concreto, più forte di quelli lanciati negli ultimi mesi attraverso semplici dichiarazioni. Il via è stato dato da Giuseppe Mussari mentre due settimane fa …

Dal PD proposte in Parlamento e nel Paese per riformare la politica

Bersani: “Ognuno può giudicare la differenza tra il nostro impegno e il comportamento della maggioranza che chiede fiducia sulla legge ad personam”. Quattro proposte per ridurre i parlamentari, cambiare legge elettorale, nuove norme su incompatibilità e disciplina dei partiti. “I Gruppi parlamentari del Partito Democratico, d’intesa con il gruppo dirigente del Pd, hanno deciso di lanciare una forte iniziativa sulla sobrietà e la trasparenza della vita politica. I pilastri di questa sfida sono quattro proposte. La prima: una drastica riduzione del numero dei parlamentari. La seconda: una riforma della legge elettorale volta a restituire ai cittadini il potere di scegliere i propri rappresentanti. La terza: norme più rigorose sull’incompatibilità. La quarta: una legge sulla disciplina dei partiti, in applicazione del dettato dell’articolo 49 della Costituzione, che vincoli il finanziamento pubblico al rispetto di procedure democratiche interne e alla certificazione e trasparenza dei bilanci. Queste proposte saranno al centro di una doppia iniziativa, nel Parlamento e nel Paese con una mobilitazione a sostegno delle nostre riforme. Le proposte sono coerenti con le norme contenute nel Codice …