Mese: Luglio 2011

"Il decreto salva-Pompei toglie 5 milioni a Pompei", di Giuseppe Salvaggiulo

Non c’è pace per Pompei. Come se non bastassero Domus crollate, scavi fermi, intonaci scrostati, allarmi dell’Unesco, ignobili lastroni di cemento sul teatro grande (sequestrato dalla magistratura) e sprechi faraonici, il sito archeologico che il mondo ci invidia subisce ora un taglio di fondi. La beffa è ancor più atroce pensando che il salasso nasce da un intervento istituzionale promosso per aumentarli. «Merito» del decreto legge varato dal governo quattro mesi fa, denominato «Disposizioni urgenti in favore della cultura…» e presentato con plateale autocompiacimento come provvedimento salva-Pompei. Bel salvataggio: sul bilancio di quest’anno quasi 5 milioni di euro in meno, il 25 per cento circa. Un’eterogenesi dei fini tipicamente e maledettamente italiana, perché colpisce anche i beni archeologici di Roma e serve a mettere una pezza sugli scandalosi buchi contabili di un’altra soprintendenza napoletana. Accade questo. Primavera 2011: il governo si mobilita dopo i crolli dei mesi precedenti. E inserisce una norma rubricata «Potenziamento delle funzioni di tutela dell’area archeologica di Pompei». Il diavolo si nasconde nell’ultimo comma, che prevede per il ministero dei Beni …

"Sorpresa! L’indulto non era sbagliato Le recidive calano", di Luigi Manconi

L’indulto venne approvato con 245 sì, 56 no, 6 astenuti. In cinque anni solo il 33,92% dei detenuti beneficiati dal provvedimento è rientrato in cella. Mentre la quota di chi non ne ha usufruito è al 68,45%. Gli italiani tornati a commettere reati superano di 13 punti gli stranieri. se, alla resa dei conti, il tanto bistrattato indulto del 2006 si rivelasse un provvedimento parziale, ma – oltre che sacrosanto – assai utile? Una misura, gravata da limiti e carenze, ma efficace e, soprattutto, molto meno nociva sul piano sociale di quanto si sia detto e scritto. In effetti, quel provvedimento di clemenza è stato uno dei più controversi e diffamati dell’intera legislazione repubblicana. Approvato, come prescrive la norma da i due terzi del Parlamento (oltre l’80%), è stato misconosciuto dalla gran parte di coloro che lo votarono. Mai una legge che aveva avuto tanti padri e madri era stata così repentinamente rinnegata dai legittimi genitori. Molte le ragioni. In primo luogo, il carattere parziale del provvedimento, non accompagnato da una contestuale amnistia (che avrebbe …

"Questione morale", di Michele Prospero

Chi l’avrebbe mai detto che il colloquio di Berlinguer sulla questione morale sarebbe diventato il manifesto dell’antipolitica? In quell’intervista a Scalfari di trent’anni fa la denuncia della degenerazione dei partiti era molto forte. Per certi versi, il leader comunista recuperava una linea sotterranea, sempre presente nella cultura politica italiana dell’Ottocento, che, già con Minghetti, temeva una inevitabile frizione tra il partito e l’amministrazione. A un governo degli onesti contro il malaffare si appellavano spesso nel secondo dopoguerra alcuni ambienti politici ed economici vicini ai repubblicani. Soprattutto Visentini vi faceva affidamento, trovando talvolta orecchie sensibili anche a sinistra allorché essa ammiccava a governi “diversi”. Ma Berlinguer non era un epigono della destra storica e nemmeno una quinta colonna di influenti minoranze tecnocratiche. Il suo grido contro l’invasività della politica non era certo un invito a sbarazzarsi dei partiti in nome della autonomia del potere economico. Quello che su Repubblica descriveva a tinte fosche la ormai degenere realtà di partito era un Berlinguer in difficoltà e costretto sulla difensiva. La politica della solidarietà nazionale si era arenata. …

BONUS BEBE': Pd, parole di Giovanardi chiudono il contenzioso. Ghizzoni: “speriamo che non siano smentite”

“E’ apprezzabile che il sottosegretario Giovanardi si sia rivolto con toni concilianti alle famiglie alle quali è stato richiesto di restituire il bonus bebè, dopo i toni minacciosi dell’avviso inviato dal ministero del Tesoro. Speriamo che non siano smentite: infatti, ancor più significativo è che la sua lettera chiarisce che il contenzioso ‘potrà venire sanato con la restituzione dei mille euro, senza interessi e se necessario anche a rate’”. Così Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd nella commissione Cultura di Montecitorio, dopo la lettera del sottosegretario Carlo Giovanardi pubblicata sul sito web del Dipartimento delle Politiche per la Famiglia. “A togliere il sonno a queste famiglie – ricorda Ghizzoni – non era solo e non tanto la restituzione dei 1000 euro ricevuti nel 2006 bensì la procedura penale e la relativa sanzione di ben tremila euro che si sarebbe attivato nel momento del riconoscimento che quei 1000 euro erano stati riscossi senza averne i requisiti. A questo punto – conclude Ghizzoni – ci aspettiamo che il governo faccia chiarezza in modo definitivo in occasione della discussione – …

Sui ticket tensioni e rinvio. Le Regioni: «Inapplicabili», di Marco Tedesco

Prosegue lo scontro tra Regioni e governo sull’introduzione dei ticket sanitari «iniqui e inapplicabili». L’incontro di ieri, reclamato dai governatori, si è concluso con un nulla di fatto. Se ne riparla lunedì. Tanto attesa quanto tesa, si è conclusa senza esito ieri la riunione tra governo e regione sui ticket sanitari. Per sapere come andrà a finire lo scontro sull’introduzione dei nuovi balzelli prevista dall’ultima manovra di Tremonti si dovrà attendere lunedì, quando riprenderà il tavolo che nell’incontro di ieri non ha sortito nulla. «Proseguirà il confronto tecnico – ha spiegato il ministro degli affari regionali, Raffaele Fitto – Intanto continua la riflessione per cercare di capire i problemi che stanno ponendo le Regioni sull’applicabilità del super-ticket». MERITO E METODO I governatori sono sulle barricate, «abbiamo sempre sostenuto che la scelta del ticket è iniqua e dannosa per i sistemi sanitari regionali», ha ribadito ieri il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. «Un giudizio che – prosegue – diventa più evidente nel momento in cui si guarda al recente decreto attuativo dell’applicazione dei ticket …

Sostegno scolastico, la proposta della Fish ispirata alla Costituzione

La Federazione italiana per il superamento dell’handicap lavora a un ddl basato sull’inclusione e non sulla “privatizzazione”, in risposta al deposito alla Camera di un nuovo disegno di legge a firma Giovanni Dima (Pdl). Si rianima la polemica contro i provvedimenti del governo che vorrebbero “privatizzare” il sostegno scolastico agli alunni disabili nelle scuole italiane, ma stavolta lo si fa inoltrando proposte: è su questo che la Fish (Federazione italiana superamento dell’handicap) intende lavorare nelle prossime settimane. Scopo: rispondere sulla base della Costituzione e delle norme contenute nella Convenzione Onu sui diritti delle persone disabili ad un nuovo disegno di legge in tema di privatizzazione del sostegno scolastico. Depositato alla Camera il 7 giugno scorso a firma di Giovanni Dima (Pdl) e altri, il testo è stato assegnato ora alla Commissione Cultura della Camera per l’avvio dell’iter parlamentare. Dopo il tentativo di aprile scorso al Senato (disegno di legge Bevilacqua – Gentile), le associazioni a difesa dei diritti delle persone disabili tornano sul piano del confronto con il governo e lo fanno con delle proposte, …

"Quando la politica è debole", di Stefano Folli

La politica italiana sarà «debole e divisa», come dice Giorgio Napolitano parlando al convegno dei radicali sulla condizione carceraria. Ma riesce a serrare i ranghi per votare la fiducia al Senato sul cosiddetto «processo lungo». Sarà debole e divisa, ma la maggioranza si aggrappa sempre ai suoi numeri nei momenti cruciali. Peraltro la debolezza generale non impedisce a Umberto Bossi – ministro in carica – di replicare in modo ruvido al Quirinale sui ministeri al Nord. Strana vicenda. Il capo dello Stato invia una lettera piuttosto ferma al presidente del Consiglio e non riceve una risposta formale (almeno fino a ieri sera). Solo una frase generica («ne terremo conto») pronunciata da Berlusconi nel Consiglio dei ministri. In compenso Bossi butta lì, davanti ai giornalisti, che «la Costituzione non c’entra niente», quando il punto del Quirinale riguardava proprio il profilo costituzionale di Roma capitale. Per non dire della bizzarria di uffici aperti a Monza senza neanche un decreto pubblicato dalla Gazzetta ufficiale. Siamo a una sfida istituzionale, come qualcuno ieri ha pensato? In realtà, no. Per …