"La fine di Report", da europaquotidiano.it
In un’atmosfera di sostanziale indifferenza di tutti (vertice aziendale, giornalisti, forze politiche, sindacati) si sta consumando la fine del principale “genere” che giustifica più di altri l’esistenza di un servizio pubblico radiotelevisivo: l’informazione, cioè il diritto-dovere di raccontare i fatti, realizzare inchieste e esprimere opinioni. L’ostinazione messa in campo per negare a Milena Gabanelli quella tutela legale che le era stata sempre riconosciuta, come doveroso ombrello protettivo deciso dall’editore per garantire la messa in onda del suo più importante programma d’inchiesta, sta producendo un clamoroso autogol: privare della difesa nel caso di citazioni penali e civili tutti i giornalisti della Rai. Questa nuova “policy aziendale”, come qualcuno l’ha definita, sarebbe obbligatoria e vincolante perché la Rai è sì una società per azioni ma, in quanto società di proprietà pubblica, deve essere assimilata alle pubbliche amministrazioni. E per esse vige il divieto assoluto di assumere la difesa dei propri dipendenti, che devono anticipare le spese legali salvo chiederne il rimborso in caso di proscioglimento o di assoluzione con sentenza passata in giudicato. Ora io non credo …