Mese: Luglio 2011

"Il vuoto di leadership e l'azione costante del Quirinale", di Stefano Folli

Il piccolo ritardo con cui Berlusconi si è presentato alla colazione del Consiglio europeo di Bruxelles, con gli altri commensali già seduti a tavola, ha un suo valore simbolico. Fotografa la scarsa rilevanza dell’Italia in un consesso dove Germania e Francia esibiscono un duopolio che non ha nemmeno bisogno di salvare le apparenze. Così la borsa di Milano è risalita ieri in modo travolgente, grazie al nuovo piano di salvataggio della Grecia, ma tutti capiscono che il governo di Roma ha un ruolo davvero minimo nel processo decisionale. Il problema è la credibilità della leadership. In Europa ne sono convinti da tempo, in Italia la percezione si è diffusa di recente anche in una certa opinione pubblica vicina al centrodestra. Il logoramento del rapporto Pdl-Lega, che il caso Papa ha fatto esplodere, ha messo davanti agli occhi di tutti e in forme abbastanza drammatiche questa crisi alla testa del governo. Non sappiamo quanto durerà, se settimane o mesi. É probabile che gli strappi della Lega siano destinati a proseguire, dai rifiuti di Napoli al finanziamento …

Gerardo D’Ambrosio «Troppi protagonismi, in gioco la democrazia», di Roberto Brunelli

Il magistrato di Mani Pulite «Ha ragione il presidente Ma è chiaro che per ricostruire un rapporto sano tra le istituzioni bisogna cominciare dal principio di legalità». Ne sa qualcosa, Gerardo D’Ambrosio, dei rapporti non esattamente idilliaci tra la magistratura e un bel pezzo di classe politica. In questi giorni capita spesso che qualcuno, soprattutto a destra, evochi lo spettro di Tangentopoli, ma certo non è solo questo il motivo per cui uno dei maggiori protagonisti del pool di Mani Pulite è oggi ben disposto a commentare le parole del capo dello Stato: in ballo ci sono alcune delle questioni più controverse della giustizia in questo ultimo scorcio di berlusconismo. Non a caso l’anziano magistrato sceglie le proprie parole con estrema cura. Dottor D’Ambrosio, il presidente Napolitano è tornato a chiedere la fine di quello che lui definisce «lo sterile scontro tra politica e magistratura». Lei che ne pensa? «Un’istituzione non può aggredire un’altra istituzione: è chiaro che su questo non si deve discutere. Gli attacchi gratuiti non possono essere giustificati in nessun modo: scontri …

""Via gli ebrei". Sul web tornano le liste nere", di Marco Pasqua

Nel mirino professori universitari, magistrati e commercianti. Il sito subito oscurato. La preoccupazione della comunità: “Nomi che possono diventare obiettivi da colpire”. Professori, magistrati e commercianti. Nomi e cognomi, spesso accompagnati dagli indirizzi e dai loro numeri di telefono. Personalità che vanno «allontanate dagli atenei» e «dalle procure», mentre i loro negozi devono «essere boicottati». Tornano le blacklist di ebrei, ospitate da due blog di chiara ispirazione antisemita e neonazista. Nel primo, si ripropone una lista di 162 docenti italiani, membri di una cosiddetta «lobby ebraica». Molti sono della Sapienza di Roma, ma la lista cita tutti i principali atenei italiani. E ci sono anche quattro magistrati, accusati di «strumentalizzare politicamente le istituzioni giuridiche utilizzando la persecuzione giudiziaria contro i nemici dell´entità sionista comunemente definita Israele». Il sito che pubblica una delle blacklist si chiama “Rumors”, ed è ospitato sulla piattaforma del Cannocchiale. Ai 162 docenti viene attribuita l´appartenenza ad una lobby il cui fine è quello di «sostenere gli interessi politici di uno stato estero». L´anonimo estensore del blog, la cui identità potrebbe presto …

Bersani: «Chi è indagato faccia un passo indietro», di Simone Collini

Il giorno dopo la notizia di Filippo Penati indagato con l’accusa di aver ricevuto tangenti nel 2001 e il giorno dopo il voto in contemporanea alla Camera e al Senato sull’autorizzazione all’arresto di Alfonso Papa e Alberto Tedesco, Pier Luigi Bersani lancia due messaggi. Uno una più corta e uno a più lunga gittata. Il primo, che cade nei confini democratici o giù di lì (Tedesco prima di passare al gruppo Misto quando è scoppiata la bufera sulla sanitopoli pugliese è stato eletto al Senato con la lista Pd): «Le regole devono valere per tutti, politici, cittadini e amministratori. Se uno è indagato è corretto che faccia un passo indietro, anche se è innocente, per non coinvolgere le istituzioni ». Il secondo, a beneficio di chi addossa al Pd la responsabilità di aver salvato Tedesco dagli arresti domiciliari, forze del centrodestra e non solo: «Noi siamo abituati a tutti i mea culpa, però questa volta non ne dobbiamo fare perché siamo stati lineari e coerenti. Abbiamo detto alla Camera e al Senato che i deputati …

"Quando la questione tocca il Pd", di Stefano Menichini

Dimissioni, tuona Gad Lerner, e si riferisce a Filippo Penati. Dimissioni, chiede a grande maggioranza la rete, e si riferisce ad Alberto Tedesco. Credibilità perduta, scrive Pigi Battista, e anche qui il bersaglio è il Partito democratico. Si poteva pensare che la batosta subita da Berlusconi, il tracollo della sua maggioranza e la epocale novità sulla leadership leghista avrebbero messo mediaticamente e politicamente in secondo piano il coinvolgimento di un dirigente democratico di primissimo piano, ex braccio destro di Bersani, e anche il salvataggio (impossibile da nascondere) operato in senato in favore di un altro dirigente discusso e discutibile. Non va così, meno male che non va così, è giusto che non vada così. Il Pd deve fare i conti fino in fondo con una contiguità fra politica e affari che, al di là di questi casi personali tutti da verificare, non lo risparmia. Il tirarsi indietro rispetto ai propri incarichi è una prima misura di salvaguardia, anche personale, e sarebbe opportuna sia per Penati (che ieri si è autosospeso da vicepresidente del consiglio regionale …

"Altro che restauri, l'acciaio incombe sulla Domus Aurea", di Luca Del Fra

La residenza di Nerone, chiusa dal 2005, va in rovina. Un progetto del commissario Marchetti e dei Beni Culturali prevede 45 pali conficcati tra gli affreschi per reggere un «tetto», 3 ascensori e un museo pensile. La damnatio memoriae rischia di abbattersi nuovamente sulla Domus Aurea di Nerone: se negli anni successivi al suicidio dell’imperatore avvenuto nel 68 d.C. per dimenticarlo i suoi concittadini ne sotterrarono la reggia, stavolta a sommergerla rischia di essere una colata di metallo. È quanto prevede il nuovo progetto di restauro, che porta la firma del commissario Luciano Marchetti e lo sponsor politico del sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Maria Giro (PdL): ben 45 pali d’acciaio confitti nella carne viva delle antiche vestigia, la presenza di tre ascensori e addirittura un museo pensile. Uno stupro archeologico o, se volete, un progetto in stile Las Vegas, dai costi altissimi e non risolutivo dei problemi che hanno portato alla chiusura e al commissariamento del monumento. Dopo 19 secoli di interramento la Domus è riaperta nel 1999 grazie a uno scavo dal basso, …

"Le famiglie senza welfare", di Chiara Saraceno

Con la manovra finanziaria approvata la settimana scorsa, il reddito delle famiglie con figli è stato preso in ostaggio in vista della futura riforma fiscale e assistenziale. Solo se quest´ultima verrà approvata entro il 2013, infatti, non verranno attuate le previste riduzioni lineari dei regimi di esenzione, esclusione e favore fiscale di cui possono attualmente godere le famiglie, in particolare quelle con figli. L´impatto di quelle riduzioni è fortemente regressivo: inciderebbe maggiormente sulle famiglie a reddito più modesto. Ma anche se la riforma fiscale e assistenziale venisse approvata in tempo le cose non cambierebbero molto per le famiglie con figli. La riforma, infatti, ha lo scopo non tanto di razionalizzare e rendere maggiormente equo il coacervo di istituti – oltre 400 – che si sono accumulati senza logica nel tempo. Ha lo scopo pressoché esclusivo di ridurre la spesa, ovvero di determinare un risparmio non inferiore a 4.000 milioni nel 2013 e 20.000 milioni annui a decorrere dal 2014. Un obiettivo solo mascherato dal richiamo alla libertà di scelta dei cittadini. La bozza di delega, …