Mese: Luglio 2011

"Il fiato corto dei Licei Musicali e il requiem della Musica nei licei", di Pippo Frisone

Il prossimo anno scolastico riserva ben poche sorprese ai Licei Musicali in Lombardia. Ai sette licei musicali già avviati nel 2010/11, Tenca e Verdi a Milano, Gambara a Brescia, Secco Suardo a Bergamo, Ciceri a Como, Stradivari a Cremona, Cairoli a Pavia si aggiungono il liceo Manzoni a Varese e Grassi a Lecco. Restano ancora in lista d’attesa, pur se previsti nel Piano regionale, il liceo Quasimodo a Magenta, Zucchi a Monza, D’Este a Mantova, Olivelli a Darfo. Saranno nove in tutto su tredici a funzionare complessivamente in Lombardia nel 2011/12. I docenti di educazione musicale, titolari nei vari istituti comprendenti i licei musicali, saranno utilizzati a domanda con priorità, rispetto a quelli provenienti da altri istituti della provincia e/o fuori provincia. In attesa della definizione dei titoli d’accesso, i nuovi insegnamenti prevedono titoli specifici, non sempre di facile reperibilità, come ad es.: -Esecuzione e Interpretazione richiede come requisito indispensabile, oltre all’abilitazione (A031- A032 o A077) il diploma di conservatorio nello specifico strumento , almeno 180 giorni di servizio(strumento) nei corsi di sperimentazione musicale della …

"L’antipolitica virale della Rete", di Fiorello Cortiana

Pensare che il crepuscolo di Silvio Berlusconi sia una faccenda sua e della sua coalizione, i cui esiti sono consegnati al triangolo Alfano-Maroni-Scilopoti, mentre chi è oggi all’opposizione ricaverà una rendita di posizione automatica, da condividere o da contendersi, costituirebbe un’irresponsabile velleità. Berlusconi non è la causa del disastro della politica italiana bensì il suo prodotto più probabile, colui che della reazione politica se ne è avvalso, confermando e formando l’individualismo furbo degli italiani attraverso le sinergie di un sistema mediatico pervasivo. Il senso comune dell’agire collettivo non cambierà per il solo venir meno della figura simbolica e di potere di riferimento. Occorre un salto, occorre produrre una discontinuità, un registro mediatico e una architettura istituzionale che rovescino la deriva personalistica e plebiscitaria fondata sul populismo. In Italia l’afasia autoreferenziale di un premier impegnato nelle sue vicende giudiziarie e sorpreso dalla disobbedienza civile, che ha prodotto il quorum ai referendum, ancora fa velo ad un montante sentimento antipolitico che non si limiterà all’astensione elettorale e ai neotribalismi dei patrioti padani. Mentre le scelte finanziarie avvengono …

"Il governo aiuta le famiglie con più tasse e meno servizi", di Marco Ventimiglia

La paradossale vicenda della restituzione del bonus bebè è l’ultimo “colpo” del governo alle famiglie. Dalla promessa non mantenuta del quoziente familiare allo smantellamento dei servizi e delle agevolazioni. Non accennano ad esaurirsi lo sconcerto e le polemiche relativi alla paradossale vicenda della restituzione del bonus bebè per i nati del 2005, innescata dalle lettere inviate dal ministero dell’Economia alle famiglie che non avrebbero avuto titolo a riceverlo poiché percepivano un reddito complessivo superiore a quello massimo previsto, 50.000 euro. Una missiva che non solo chiede la restituzione dei mille euro ma intima il pagamento di una sanzione amministrativa tremila euro da effettuarsi solo dopo «che il giudice penale si sarà pronunciato in merito alla punibilità della falsa autocertificazione». Un salasso, accompagnato dalla spiacevole prospettiva di subire un procedimento giudiziario, che riguarda ben ottomila famiglie, anche se sulla cifra crescono i dubbi. Sull’argomento basta una rapida navigazione sulWeb, ancora una volta motore della protesta, per rendersi conto che i numeri potrebbero essere maggiori. Vicenda paradossale, si è detto, anche perché riaccende i riflettori sul provvedimento …

"Una legge sui bilanci dei partiti", di Pier Luigi Bersani

Caro Direttore, ci si chiede se i recenti fatti giudiziari mettano in discussione qualcosa della natura del Partito democratico. Voglio rispondere con chiarezza. Noi non rivendichiamo una diversità genetica. Noi vogliamo dimostrare una diversità politica. In primo luogo, a proposito dell`inchiesta di Monza così come in ogni altra occasione, noi diciamo: la magistratura faccia serenamente e fino in fondo il suo mestiere. Abbiamo fiducia nella magistratura. Confidiamo che Penati possa vedere presto riconosciuta l`innocenza che rivendica con forza. Intanto, Penati ha fatto con correttezza e responsabilità un passo indietro. Questo è infatti il nostro secondo criterio: in caso di inchieste le istituzioni e il partito, in attesa che le cose si chiariscano, non devono essere messi in imbarazzo e devono poter agire in piena serenità. I nostri principi sono dunque: fiducia nella magistratura, rispetto assoluto delle istituzioni, presunzione di innocenza secondo il principio costituzionale. Teniamo altresì fermo ii principio secondo il quale, verificata l`assenza di “fumus persecutionis” un parlamentare è un cittadino come gli altri. Se le leggi vanno cambiate, si cambiano. Finché ci sono …

"Lacrime e sangue la manovra ingiusta", di Nadia Urbinati

Quante manovre ancora e per giungere dove? Qual è la direzione delle politiche economiche delle democrazie occidentali più o meno consolidate? I livelli di riflessione che queste domande suggeriscono sono due, uno relativo ai caratteri delle specifiche scelte nazionali e uno relativo alla dimensione globale o, se si vuole, sovrannazionale. A proposito del primo livello, osserviamo che le manovre si ripetono a scansione regolare perdendo il carattere di eccezionalità con il quale sono proposte, giustificate e approvate. Inoltre, si assomigliano un po´ tutte. Se si va a rileggere quanto scrivevano quotidiani e riviste specialistiche nel giugno 2010 a commento della manovra economica del governo per i successivi due anni e mezzo, ci si accorge che anche allora si usava l´espressione “lacrime e sangue”. Come allora, anche in questi giorni in occasione della nuova manovra “lacrime e sangue”, si è assistito a un dualismo altrettanto e forse più radicale con un “gioco” che ha certamente agevolato la velocità della decisione. Come allora, anche questa volta, la manovra ha dosato sacrifici in proporzione alla forza politica dei …

Facciamo il miracolo di salvare la Somalia", di Ban Ki-Moon

Il segretario Onu e la carestia: nel Corno d’Africa 12 milioni rischiano la vita. Dappertutto nel Corno d’Africa la gente sta morendo di fame. Una combinazione catastrofica di guerra, prezzi alti e siccità ha lasciato più di 11 milioni di esseri umani in uno stato di bisogno disperato. Per mesi le Nazioni Unite hanno lanciato l’allarme. E se a lungo abbiamo evitato di usare il termine carestia, mercoledì abbiamo ufficialmente riconosciuto lo stato di cose, frutto di un’evoluzione rapidissima. C’è carestia in molte parti della Somalia. E si sta espandendo. È un avvertimento che non possiamo ignorare. Ogni giorno mi giungono resoconti agghiaccianti dal terreno. Rifugiati somali, con il loro bestiame, le loro capre, morti di sete, si sottopongono a marce di settimane per cercare aiuto in Kenya e Etiopia. Giovani spesso destinati ad arrivare orfani, soli, terrorizzati e sottonutriti, in una terra straniera. Dalla Somalia giungono storie di famiglie che hanno assistito alla morte dei loro figli, a uno a uno. Una donna è arrivata di recente in un campo delle Nazioni Unite a …

"La lezione del 1992", di Tito Boeri

Se qualcuno si era illuso che l´accordo trovato in extremis a Bruxelles giovedì scorso ci avrebbe posto fuori pericolo, ieri avrà avuto modo di ricredersi. C´è stato un nuovo pesante allargamento dello spread fra i nostri titoli di Stato e quelli tedeschi, tornato vicino ai 300 punti base. Ai tassi di interesse e di crescita attuali, sono livelli destinati, nell´arco di due anni, a diventare insostenibili. Se dovessero protrarsi nei prossimi dieci mesi, farebbero aumentare di circa un punto e mezzo di Pil la spesa per il servizio del debito. E in tal modo vanificherebbero più di metà della manovra entrata in vigore la scorsa settimana. Non è colpa del debito statunitense: le difficoltà di Obama non ci possono offrire alcuna consolazione anche perché sono di natura diametralmente opposta alle nostre. L´Europa ci ha già dato una mano ed è bene non contare troppo su ulteriori aiuti. Dobbiamo contare sulle nostre forze sapendo che non ci sono concesse distrazioni di sorta. Vediamo perché cominciando dagli Stati Uniti e per arrivare all´Europa e, infine, a noi. …