"Merci Silvio, i francesi ringraziano", di Raffaella Cascioli
Chissà se anche ora i figli di Berlusconi «farebbero il loro dovere», se glielo chiedessero. Era il marzo del 2008 quando un Cavaliere in piena campagna elettorale tuonava contro l’offerta dei francesi di Air France ad Alitalia e assicurava la disponibilità di Marina & Co. a scendere in campo perché un «Paese non può svendere la sua compagnia di bandiera». Chissà se quell’offerta sarebbe valida anche oggi che la maggior parte dei soci della cordata è pronta a mollare nonostante il vincolo a non vendere la propria quota prima del gennaio 2013. Oggi che Air France di fatto è pronta a rilevare per pochi spiccioli una compagnia che agli italiani è costata 4,5 miliardi di euro. Che Alitalia continua a perdere un milione di euro al giorno, come ai tempi di Cimoli, nonostante i dipendenti siano molti di meno. Oggi che l’amministratore delegato Rocco Sabelli è dato in uscita già da qualche mese a causa di insanabili dissidi con alcuni azionisti. Che il commissario straordinario della vecchia Alitalia Augusto Fantozzi si è dimesso in polemica …