I sindaci del nord scendono in campocontro la manovra. Si ritroveranno a Venezia il 14 settembre. La protesta scenderà verso il sud facendo tappa a Perugia. E alla fine tutti a Brindisi per l’assemblea dell’Anci. Non ci stanno i sindaci italiani a subire, senza far sentire la loro voce, le conseguenze di «scelte di politica economica che mettono ai margini le autonomie locali su decisioni strategiche e contingenti assunte in totale spregio e violazione anche di norme costituzionali, a partire dall’articolo 114 della Costituzione che proclama il pari ruolo istituzionale di Comuni, Province, Regioni e Stato». Ed allora l’Anci ha deciso di convocare per il 14 settembre un incontro a Venezia cui sono stati invitati tutti sindaci del nord. Scendendo lungo lo stivale l’appuntamento successivo è stato fissato a Perugia per il 23 settembre ed, infine, tutti i primi cittadini si ritroveranno a Brindisi dal 5 all’8 ottobre per l’Assemblea dell’Anci al momento presieduta da Osvaldo Napoli, berlusconiano di chiara fede e accanito difensore della politica del governo, che però davanti al progressivo venirmeno delle risorse non ha potuto che commentare «il federalismo è finito». E mettere il timbro sulla protesta dei primi cittadini. Preoccupazioni giustificate, tagli, necessità di organizzare i servizi proprio mentre nel governo c’è chi perde tempo ad aprire sedi di rappresentanza dei ministeri senza cogliere il malessere che pervade i primi cittadini, ogni giorno alle prese con enormi difficoltà che non possono essere risolte da una targa dorata.
La manovra, pur necessaria e inevitabile in una situazione di crisi che va ben oltre i confini nazionali, farà pagare agli amministratori locali un alto prezzo. I sacrifici che dovranno gestire, è inevitabile, ricadranno su tutti i cittadini ma colpendo in special modo le fasce più deboli, quelle che hanno più bisogno di quei servizi sociali finiti sotto l’inesorabile scure dei tagli. La prospettiva è quella di altri sacrifici con l’arrivo di settembre. Ma a prendere l’iniziativa dovrebbe esserci la politica che invece è «debole e irrimediabilmente divisa», come ha detto solo pochi giorni fa il presidente della Repubblica che da tempo lancia l’allarme e invita ad«un impegno di coesione nazionale di cui c’è bisogno per affrontare le difficili prove che sono all’ordine del giorno». Ed allora se qualcuno che dovrebbe governare perde tempo a Monza nell’imbarazzato silenzio del premier e se il ministro dell’Economia invece di dare risposte a Regioni e Comuni in difficoltà se ne lava le mani delle giuste richieste ricorrendo ad una boutade neanche divertente. «Se uno va a vedere la sede di una Regione non ha l’impressione della sofferenza economica» ha detto in diretta tv partecipando ad Uno Mattina. «Non è il momentodelle battute e il ministro Tremonti dovrebbe esserne ben consapevole» ha commentato il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. Lo «scatto» auspicato da Napolitano sembra di là da venire. La svolta che sembrava possibile e vicina quando con un’iniziativa senza precedenti banche, imprese e sindacati avevano mercoledì scorso firmato un documento comune, un appello per un patto che porti alla crescita, tale da dare un segnale di discontinuità che contribuisca a portare il Paese fuori dalla crisi. «Così è impossibile il governo del territorio» avevano commentato gli amministratori locali a cui, se tutto resterà invariato, verranno sottratte da qui al 2014 un terzo delle risorse disponibili, davanti ai numeri della manovra di cui nessuno nega la necessità ma che penalizza sempre gli stessi. E che, comunque, va incidere sulla struttura più profonda dello stato sociale e certamente nonappare tale da favorire la crescita, lo sviluppo e quell’uscita dalla precarietà e dall’emergenza che andrebbe a vantaggio innanzitutto di quei giovani che vedono il loro futuro sempre più difficile. L’iniziativa di riunire tutti i sindaci
è stata decisa a Livorno al termine del Consiglio nazionale dell’Anci. C’è la necessità di richiamare la massima attenzione sulla pesante e grave situazione in cui versano i Comuni. Intanto martedì ci sarà un nuovo incontro Governo-Regioni con all’ordine del giorno un aspetto delicato e doloroso della manovra, i tagli ai ticket sanitari.
L’Unità 30.07.11