Contrasto stridente tra il senso di responsabilità del premier spagnolo e l’egoismo di quello italiano. I commenti di Bersani, Bindi, Letta. Il premier socialista spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero ha annunciato lo svolgimento di elezioni anticipate il 20 novembre prossimo. Zapatero, che aveva già detto di non volersi ricandidare alle prossime elezioni lascia anticipatamente il suo incarico a fronte della stagnazione economica del Paese e dei problemi sui mercati internazionali.
Scelte ben diverse da quelle di Silvio Berlusconi che resta attaccato alla poltrona in barba alla crisi e alle bocciature che riceve dai mercati.
Un contrasto che spicca e fa dire a Pier Luigi Bersani che “di fronte ai rischi che l’impasse del governo potrebbe far correre alla Spagna, il premier Zapatero ha deciso di fare un passo indietro e tornare a interpellare il popolo per aprire una fase nuova. C’è qualcuno in Europa che antepone gli interessi del paese ai suoi interessi personali. Noi da mesi chiediamo a Berlusconi di fare un passo indietro, ma è chiaro che il presidente del Consiglio mette il proprio interesse personale prima di quelli degli italiani. Venga almeno in Parlamento a spiegare come intende affrontare questa situazione che ormai è di emergenza conclamata”.
Per il PSOE correrà Alfredo Perez Rubalcaba, ex vicepremier e ministro delle Giustizia nel governo di José Luis Rodriguez Zapatero. Le speranze socialiste per un terzo mandato consecutivo alla Moncloa sono affidate al 59enne Rubalcaba, da sempre uno dei più stretti alleati di Zapatero, mentre gli effetti della crisi economica e la disoccupazione stanno punendo duramente il governo e il partito rispetto al conservatore Partido Popular.
Enrico Letta, vicesegretario del Pd, vede nelle elezioni anticipate “un’opzione possibile per aprire la prospettiva di un governo più forte, giungendo anche per questa via a dare un messaggio di stabilità ai mercati. E’ un comportamento che antepone gli interessi del Paese a quelli propri. Tutto il contrario di quanto fa questo governo che resiste per meri fini personali, come dimostra la fiducia votata oggi sul processo lungo”.
Di professione chimico, ex professore universitario e tifoso del Real Madrid, Rubalcaba ha ricoperto altri incarichi di governo già sotto Felipe Gonzales prima di approdare alla guida del Ministero degli interni nel 2006: viene considerato tra gli artefici della lotta contro l’organizzazione terroristica basca dell’Eta. Un momento cruciale e la scelta torna agli spagnoli, invece in Italia “governo e maggioranza aggrappati al potere rischiano di condurre a fondo tutto e tutti” come nota Rosy Bindi, presidente dell’assemblea nazionale del Pd: “Ormai è chiaro a tutti che l’incapacità del governo Berlusconi di affrontare i problemi e la caduta della credibilità dell’esecutivo italiano di fronte al mondo stanno provocando duri contraccolpi a tutto il paese. L’Italia è esposta più di altri agli attacchi della speculazione anche per questa ragione. La consapevolezza dell’interesse nazionale dovrebbe convincere l’esecutivo e il premier a prendere atto del proprio fallimento. In questo senso non si può non notare la differenza con il comportamento della classe dirigente spagnola”. E’ proprio impossibile.
Marco Laudonio
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