Giorno: 30 Luglio 2011

Da Unipol-Bnl alla strage di Viareggio le cause a rischio per i testimoni "infiniti", di Liana Milella

La protesta del segretario di Md, Morosini: “Sarà un colpo mortale alla giustizia italiana”. La norma concepita per salvare il premier avrà conseguenze su una moltitudine di altri processi. Per un Berlusconi libero dai processi, che di dibattimenti in primo grado, perché solo a quelli si applica la nuova legge, ne vadano pure in malore a migliaia. Nomi? I più famosi, in questo momento, nelle aule giudiziarie italiane. Eccoli. A Milano la famosa scalata Unipol alla Bnl. Quella dei furbetti del quartierino. Ma pure i meno noti, ma assai gravi crac Burani e Cit. Clamoroso a Torino: potrebbero tornare i 9.841 testimoni chiesti dai difensori per i morti dei veleni della Eternit. I giudici ne hanno concessi due a persona, ma adesso tutto potrebbe riaprirsi. A Viareggio. Ancora di scena il dibattimento per la strage del treno deragliato in stazione. Stimano i pm che i 38 indagati delle Ferrovie potrebbero pretendere di sentire decine di testimoni a testa. E a Roma? Potrebbe andare in crisi il processo Cucchi, il detenuto morto per le percosse ricevute, …

"Altro che merito tolgono ai poveri per dare ai ricchi", di Walter Tocci

La politica della Gelmini ha messo in pratica il principio espresso da Roger Abravanel: «Si premiano i migliori indipendentemente dal reddito» (intervista al Corriere della Sera del 11-7-2010). La retorica sulla meritocrazia è stata usata come pretesto per creare un altro carrozzone pubblico – la Fondazione per il merito, con relativo presidente e consiglio di amministrazione – e soprattutto per demolire il diritto allo studio che, secondo lor signori, servirebbe solo a studenti mediocri e figli di evasori. Stiamo ai fatti. Il sistema attuale assegna le borse ai meritevoli anche se privi di mezzi. La misura del merito per avere la borsa è accertata dagli esami sostenuti fin dal primo anno, con un criterio più severo rispetto ai sistemi di Germania e Francia che verificano solo al secondo anno. Applicare esclusivamente – come propone Abravanel nel suo intervento su l’Unità di giovedì scorso – la valutazione del merito con untest standardizzato di ingresso, cosa molto diversa dalle prove di orientamento, sarebbe un’ingiustizia sociale e nessuno in Europa si è sognato di farlo, neppure i governi …

Crisi economica, Zapatero affronta il voto per la Spagna. Berlusconi si arrocca a Palazzo Chigi

Contrasto stridente tra il senso di responsabilità del premier spagnolo e l’egoismo di quello italiano. I commenti di Bersani, Bindi, Letta. Il premier socialista spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero ha annunciato lo svolgimento di elezioni anticipate il 20 novembre prossimo. Zapatero, che aveva già detto di non volersi ricandidare alle prossime elezioni lascia anticipatamente il suo incarico a fronte della stagnazione economica del Paese e dei problemi sui mercati internazionali. Scelte ben diverse da quelle di Silvio Berlusconi che resta attaccato alla poltrona in barba alla crisi e alle bocciature che riceve dai mercati. Un contrasto che spicca e fa dire a Pier Luigi Bersani che “di fronte ai rischi che l’impasse del governo potrebbe far correre alla Spagna, il premier Zapatero ha deciso di fare un passo indietro e tornare a interpellare il popolo per aprire una fase nuova. C’è qualcuno in Europa che antepone gli interessi del paese ai suoi interessi personali. Noi da mesi chiediamo a Berlusconi di fare un passo indietro, ma è chiaro che il presidente del Consiglio mette il …

"Manovra, i sindaci scendono in campo: ci hanno emarginati" di Marcella Ciarnelli

I sindaci del nord scendono in campocontro la manovra. Si ritroveranno a Venezia il 14 settembre. La protesta scenderà verso il sud facendo tappa a Perugia. E alla fine tutti a Brindisi per l’assemblea dell’Anci. Non ci stanno i sindaci italiani a subire, senza far sentire la loro voce, le conseguenze di «scelte di politica economica che mettono ai margini le autonomie locali su decisioni strategiche e contingenti assunte in totale spregio e violazione anche di norme costituzionali, a partire dall’articolo 114 della Costituzione che proclama il pari ruolo istituzionale di Comuni, Province, Regioni e Stato». Ed allora l’Anci ha deciso di convocare per il 14 settembre un incontro a Venezia cui sono stati invitati tutti sindaci del nord. Scendendo lungo lo stivale l’appuntamento successivo è stato fissato a Perugia per il 23 settembre ed, infine, tutti i primi cittadini si ritroveranno a Brindisi dal 5 all’8 ottobre per l’Assemblea dell’Anci al momento presieduta da Osvaldo Napoli, berlusconiano di chiara fede e accanito difensore della politica del governo, che però davanti al progressivo venirmeno delle …

"Quanto faranno pagare ai precari per la nomina in ruolo", di Osvaldo Roman, Lino Milita e Loredana Massaro

Come è noto la sessione contrattuale realizzatasi martedì 19 luglio presso l’ARAN, per dare attuazione al piano triennale previsto dall’art. 9 del Decreto legge 70/ 11 per la nomina del personale precario della scuola, si è svolta senza l’ atto di indirizzo del Governo previsto dall’art.47, comma 3, del D.Lgs. 165/2001 e i costi economici derivanti dalle nuove nomine a tempo indeterminato, comprensivi delle ricostruzioni di carriera, non hanno tenuto conto delle disponibilità finanziarie presenti in bilancio a seguito dei futuri pensionamenti. Solo per il prossimo anno scolastico si tratta di 27 mila docenti e di 7.000 ATA. L’intesa si limita a modificare la carriera economia per tutti i neo nominati nel prossimo triennio operando per essi la cancellazione del secondo scalone retributivo previsto dalla tabella del CCNL del 2009. Di conseguenza i neo nominati permangono nel livello retributivo iniziale per un periodo di durata di nove anni equivalente alla somma delle permanenze attuali nel primo scaglione e nel secondo scaglione. I costi, in termini di ricostruzione di carriera derivanti della stabilizzazione del personale sui …

Sud, cresce l´allarme lavoro a spasso due giovani su tre", di Luisa Grion

In Italia c´è una storica questione meridionale e una difficile questione giovanile. E poi c´è la tragica «questione meridionale giovanile», somma di due emergenze che la crisi ha aggravato. Il paese cresce meno della media europea, ma il Sud arranca. Nella fascia d´età che va dai 15 ai 34 anni l´occupazione (dati 2010) – nelle regioni del Mezzogiorno – raggiunge appena quota 31,7 per cento: il che vuol dire che due giovani su tre sono a casa o a spasso. Nello stesso periodo, per le regioni del Nord, il tasso arriva al 56,5 per cento: fra le due parti del Paese, dunque, c´è un divario di ben 25 punti. A segnalare quella che più che un emergenza è ormai «un allarme sociale» è lo Svimez (l´istituto per lo sviluppo industriale nel Mezzogiorno) che denuncia «una progressiva e crescente penalizzazione dei giovani ad elevata scolarizzazione» e fa notare come a essere messa in crisi, oltre al lavoro e all´indipendenza che garantisce, è la stessa istruzione, università in primis. Le anticipazioni del rapporto che l´istituto pubblicherà a …

Mills, Mediaset, Mediatrade tre colpi di spugna al senato

Clima teso anche sui mercati: il differenziale con i Bund vola a 338 punti Il Pdl forza la mano per l’ennesima volta e impone al senato l’approvazione del ddl sul «processo lungo», un espediente per sabotare i procedimenti giudiziari a carico del premier tranne il Rubygate. Per arrivarci è stato necessario mettere la fiducia, la quarantottesima in tre anni. La norma consentirebbe alla difesa di presentare lunghe liste di testimoni allungando a dismisura i tempi dei processi provocando la prescrizione del reato. E poi di non considerare più come prova definitiva in un processo la sentenza passata in giudicato di un altro procedimento, tranne che per i processi di mafia e terrorismo. Il neo ministro della giustizia Nitto Palma nega che il provvedimento abbia effetti deflagranti, ma il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, parla di «una misura che va obiettivaente nella direzione opposta rispetto all’impegno per diminuire la durata dei processi». Protesta il Pd (Luigi Zanda parla di «regime»), l’Idv propone una mozione di sfiducia a Berlusconi. Ma Casini prevede: la legge non passerà mai …