La Federazione italiana per il superamento dell’handicap lavora a un ddl basato sull’inclusione e non sulla “privatizzazione”, in risposta al deposito alla Camera di un nuovo disegno di legge a firma Giovanni Dima (Pdl). Si rianima la polemica contro i provvedimenti del governo che vorrebbero “privatizzare” il sostegno scolastico agli alunni disabili nelle scuole italiane, ma stavolta lo si fa inoltrando proposte: è su questo che la Fish (Federazione italiana superamento dell’handicap) intende lavorare nelle prossime settimane. Scopo: rispondere sulla base della Costituzione e delle norme contenute nella Convenzione Onu sui diritti delle persone disabili ad un nuovo disegno di legge in tema di privatizzazione del sostegno scolastico. Depositato alla Camera il 7 giugno scorso a firma di Giovanni Dima (Pdl) e altri, il testo è stato assegnato ora alla Commissione Cultura della Camera per l’avvio dell’iter parlamentare. Dopo il tentativo di aprile scorso al Senato (disegno di legge Bevilacqua – Gentile), le associazioni a difesa dei diritti delle persone disabili tornano sul piano del confronto con il governo e lo fanno con delle proposte, proposte di inclusione scolastica.
“Dopo la presentazione, nel marzo scorso, del disegno di legge (Senato 2594) da parte degli Onorevoli Bevilacqua e Gentile, si erano sollevate numerose critiche – scrive infatti la Fish – contro l’ipotesi sintetizzata, forse semplicisticamente, come “privatizzazione del sostegno scolastico alle persone con disabilità”. Le polemiche erano state tanto forti che lo stesso sottosegretario all’Istruzione, Onorevole Pizza, aveva rassicurato le Federazioni delle persone con disabilità che il governo non avrebbe sostenuto quell’ipotesi normativa”.
“Ignorando le diffuse e circostanziate critiche, il 7 giugno scorso alla Camera è stato presentato un altro disegno (Atti Camera 4405) pressoché identico, a firma dell’Onorevole Dima (Pdl) e altri. Il testo è ora assegnato alla Commissione Cultura e può iniziare il suo iter parlamentare. Il contestuale deposito di due disegni di legge uguali presso entrambi i rami del parlamento tradisce – è il commento della Fish – una evidente strategia con finalità sulle quali si possono esprimere solo supposizioni: interessi di parte sulle consulenze per i disturbi specifici dell’apprendimento per i quali è stata di recente approvata una nuova norma? Contenimento della spesa per il sostegno ai disabili? Restringimento delle competenze delle Asl?”.
“Ad ogni buon conto, al di là di quanto effettivamente affermano letteralmente i disegni di legge, e al di là di quelle che sono le sue reali finalità – ha poi commentato Pietro Barbieri, presidente della Fish – il testo non produrrebbe, nella migliore delle ipotesi, alcun reale cambiamento positivo nella qualità didattica e dell’inclusione scolastica”. Il timore evidente è che nell’ambito scolastico entrino figure professionali prive di competenza e di formazione specifica e che le scuole rimangano comunque con risorse limitate. Infatti, i DdL non prevedono alcuna copertura economica aggiuntiva.
Non è un caso, quindi, che la Fish stia per presentare una propria proposta. Sul testo raccoglierà l’adesione bipartisan per il deposito presso Camera e Senato. “Non è certo una controproposta ai due disegni di Legge presentati – ha anticipato Pietro Barbieri – ma qualcosa di più ampio e approfondito. I nostri principi ispiratori non sono certo in quei disegni, ma nella Costituzione e nella Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Vogliamo davvero nuove regole che impongano qualità e competenza nel sostegno e nelle attività di supporto, essenziali alla reale inclusione scolastica”. Sono proprio i principi di qualità, di competenza, di motivazione, di formazione, di investimento nelle capacità professionali degli operatori scolastici, i cardini della nuova proposta elaborata dalla Federazione. (Redattore Sociale)
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