Il Governo ha delegato il Prefetto di Bologna, Angelo Tranfaglia. Il sindaco: “Una posizione miope, che non riesce a vedere la coesione civile di una città che in questa ricorrenza si unisce”. Bolognesi: “Quella dell’Esecutivo è una fuga”. “Una posizione miope”, una decisione irriguardosa e irrispettosa dei bolognesi. Così il sindaco Virginio Merola commenta la decisione del Governo di non mandare alcun proprio rappresentante alla commemorazione della strage alla stazione del 2 agosto 1980 e per il secondo anno consecutivo di farsi rappresentare dal prefetto cittadino, Angelo Tranfaglia.
L’ultima apparizione di un rappresentante dell’Esecutivo risale al 2009: il ministro Sandro Bondi fu sommerso dai fischi, costretto più volte a interrompere il suo discorso. Il titolare della Difesa Ignazio La Russa aveva anticipato nei giorni scorsi: “Né soldati né ministri alla commemorazione, per evitare i fischi”. L’anno scorso, nel trentennale della strage, sul palco di piazza Medaglie d’oro in stazione salì il prefetto Angelo Tranfaglia. Sarà così anche quest’anno.
“In realtà, l’assenza di un governo è purtroppo nota in questi giorni a mezzo mondo”, ribatte Merola. “L’assenza di membri del governo alla cerimonia del 2 agosto torna a segnalare tuttavia una mancanza di riguardo e di rispetto per la città. E’ una posizione miope, che non riesce a vedere la coesione civile di una città che in questa ricorrenza si unisce, per fare del ricordo delle vittime del 2 agosto e della richiesta di piena giustizia e verità sulla strage, un elemento fondamentale del senso di appartenenza ad una comunità”. Il sindaco cita Saint-Exupery: “Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi’. Questo segreto i bolognesi lo conoscono.”
Bolognesi: fuga e ritorsione. La mancata presenza di un ministro “è una ritorsione e una fuga nei nostri confronti”, ripete Paolo Bolognesi, attribuendo il forfait all’insistenza dei familiari delle vittime del terrorismo “su mandanti, P2 e segreto di stato. Il piano di rinascita democratica (il documento redatto dal capo della loggia eversiva, Licio Gelli, ndr) sembra ispirare le mosse di questo governo per quanto riguarda le leggi- afferma il presidente dell’associazione dei familiari ricordando le condanne per depistaggio a carico di esponenti piduisti- parlare della strage di Bologna e della P2 è parlare di un’attualità presente, visto che il presidente del Consiglio è (stato, ndr) iscritto”.
La Repubblica/Bologna 29.07.11