Giorno: 27 Luglio 2011

SOS Padania: crescita senza direzione (e senso apparente)

In un collage di problemi e grandi opere in vario stato di decomposizione un’immagine desolante fra piste, bretelle, corsie, e cittadini scavalcati dal sito www.eddyburg.it “Malpensa non decolla, battaglia sulla terza pista”, di Ettore Livini Decolla nella bufera il sogno della terza pista a Malpensa. I 2.400 metri d´asfalto più “caldi” di Lombardia sono per ora solo un disegno su una mappa topografica, parcheggiato al Ministero dell´Ambiente per l’ok alla valutazione di impatto ambientale. Ma il fronte del no al progetto («partirà solo se e quando ci saranno le condizioni per giustificarlo» mettono le mani avanti alla Sea) si sta rivelando ben più ampio e agguerrito del previsto. Ci sono gli ambientalisti, in trincea per proteggere 400 ettari di bosco nel Parco del Ticino, Succiacapre e Averla minore; molti sindaci – uno schieramento che va da Pdl e Lega fino al Pd – in difesa di un territorio che all’espansione (e poi alla crisi) dello scalo ha già pagato un pedaggio salatissimo. E ora persino le compagnie aeree convinte che l’opera da 300 milioni sia …

"Trent'anni di questione morale", di Umberto Gentiloni

La questione morale «divora i partiti e le istituzioni», «nell’ Italia di oggi fa tutt’uno con l’occupazione dello Stato»; questa frase domani compie trent’anni e non li dimostra, tanto appare legata all’attualità stringente. Tre decenni sono il tempo che ci separa dalla celebre intervista che il segretario del Pci Enrico Berlinguer concesse a Eugenio Scalfari (Che cos’è la questione morale, «la Repubblica», 28 luglio 1981). Un tempo lontano che traspare dalla lunghezza del testo, dal linguaggio di un mondo che non c’è più, dalla descrizione di un’Italia distante, attraversata da narrazioni identitarie e appartenenze contrapposte, segnata dalle ultime pervasive traiettorie della contrapposizione bipolare. Ma è anche un tempo terribilmente vicino per la qualità dell’analisi che si affaccia nella conversazione e per il peso di quella vicenda e del suo riproporsi nelle dinamiche dell’Italia successiva. L’intervista giunge dopo la formazione del governo Spadolini, la breve parentesi di collaborazione tra democristiani e comunisti è ormai al tramonto: il preambolo da una parte e l’alternativa democratica dall’altra mettono nuovamente i due principali partiti in competizione per la conquista …

"Un Ministro senza idee e senza sogni", di Franco Frabboni

Di fronte a un governo illiberale, populista e padronale (è il menù caro al Premier), il Paese/reale – la “gente” – ha inaugurato la stagione della protesta e della ribellione. Al fianco dei partiti di opposizione e dei sindacati confederali, un rumoroso e spazientito “girotondo” sta denunciando la sprezzante arroganza del Partito della liberà. A partire dai suoi cinici tradimenti sul fronte delle politiche sociali e civili: il lavoro, la casa, la sanità e i servizi alla Persona (alla donna, ai bambini, agli anziani). Anche la scuola, da un triennio, é flagellata dai venti glaciali della riformicchia/Gelmini (un insieme di spot e di proclami televisivi) che spaccia un’idea di istruzione mille miglia lontana da quella invocata dall’Unione europea: democratica, inclusiva, colta e solidaristica. La sua controriforma strizza l’occhio alla meritocrazia, all’esclusione, al pensiero unico e alla competitività. Con questo bilancio-in-rosso: stampa allievi/Faust costretti a vendere testa e cuore al Mefistofele “aziendale” (via dalla Scuola le conoscenze non-utili all’impresa) e “mediatico” (via dalla Scuola la mente-che-pensa: meglio il pensiero formattato in tv). Di più. La sua …

"Le diverse sensibilità istituzionali", di Marcello Sorgi

C’era da aspettarselo, l’intervento di Napolitano e la richiesta di chiarimenti sullo spostamento dei ministeri al Nord. Almeno dalla scorsa settimana, quando Berlusconi era salito al Colle per discutere di rimpasto e sostituzione del ministro di Giustizia, senza fare alcun accenno alla programmata iniziativa leghista. Qui viene allo scoperto la diversa sensibilità formale del Capo dello Stato e di quello del governo. Per Berlusconi, infatti, il trasloco è solo uno dei tanti capricci di Bossi, e neppure dei più importanti, pensando al calvario che il Senatùr ha inflitto al governo in questa inquieta stagione di declino. Per Napolitano, invece, trovarsi una bella mattina con quattro ministri che, sia pure senza riuscire a trattenere i sorrisi per il ridicolo, inaugurano i loro ministeri a Monza, è del tutto inaccettabile. Specie se questo comporta l’emissione di decreti che devono passare per la scrivania del Presidente della Repubblica. In realtà la mossa dei ministeri è solo l’ultima iniziativa di propaganda di un partito che si sente minacciato sul proprio territorio e che non sa più a che santo …

"La politica del disgusto", di Stefano Rodotà

Dobbiamo purtroppo continuare a subire le prepotenze di una maggioranza parlamentare lontana dalla percezione stessa di che cosa significhi rispetto per i diritti civili. È passato appena un giorno dalla severa lezione impartita dalla Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittimo il divieto di sposarsi per gli immigrati senza permesso di soggiorno, perché così veniva negato un diritto fondamentale della persona. Ed ecco che la Camera dei deputati ha subito voluto smentire questo segnale di civiltà che, per un momento, ci aveva fatto sentire vicini ai Paesi che praticano il buon diritto, quello che ha la sua bussola nel rispetto dell´altro, nell´accettazione della diversità come fondamento dell´eguaglianza. Nell´aula di Montecitorio si è bloccata la possibilità di approvare una norma contro l´omofobia, usando addirittura, in maniera del tutto distorta l´argomento di una sua incostituzionalità. Il mondo capovolto. È il trionfo degli spiriti beceri, dell´alata parola dei ministri che indicano al pubblico disprezzo i “culattoni” e poi trovano alleati in chi continua a praticare un fanatismo ideologico in nome della morale e della “natura”. Una volta di più, …

"Merci Silvio, i francesi ringraziano", di Raffaella Cascioli

Chissà se anche ora i figli di Berlusconi «farebbero il loro dovere», se glielo chiedessero. Era il marzo del 2008 quando un Cavaliere in piena campagna elettorale tuonava contro l’offerta dei francesi di Air France ad Alitalia e assicurava la disponibilità di Marina & Co. a scendere in campo perché un «Paese non può svendere la sua compagnia di bandiera». Chissà se quell’offerta sarebbe valida anche oggi che la maggior parte dei soci della cordata è pronta a mollare nonostante il vincolo a non vendere la propria quota prima del gennaio 2013. Oggi che Air France di fatto è pronta a rilevare per pochi spiccioli una compagnia che agli italiani è costata 4,5 miliardi di euro. Che Alitalia continua a perdere un milione di euro al giorno, come ai tempi di Cimoli, nonostante i dipendenti siano molti di meno. Oggi che l’amministratore delegato Rocco Sabelli è dato in uscita già da qualche mese a causa di insanabili dissidi con alcuni azionisti. Che il commissario straordinario della vecchia Alitalia Augusto Fantozzi si è dimesso in polemica …

"La farsa del centrodestra", di Guido Crainz

Il richiamo del presidente Napolitano al premier sul decentramento dei ministeri segnala con opportuna gravità che le farse possono aprire la via a crisi gravi. Non sono mai ammissibili se coinvolgono le istituzioni e sono ancor più intollerabili nei momenti di difficoltà di un Paese. Sono assolutamente illecite se chiamano in causa questioni generali e costituzionali. Dalla meditata iniziativa del presidente Napolitano viene anche un monito a non sottovalutare le conseguenze del concitato e sempre più dissennato dibattersi di una maggioranza in agonia. Concitato e convulso anche in quella Lega che fino a un anno fa sembrava ancora in ottima salute: le elezioni regionali del 2010 la avevano fortemente irrobustita, proiettandola oltre i suoi tradizionali confini. Proprio quel successo le avrebbe imposto di riesaminare radicalmente una politica di cortissimo respiro e priva di prospettive reali (in primo luogo europee) per gli stessi “interessi del Nord”, oggi ridotti alla mascherata dei finti ministeri di Monza (patetico approdo, in realtà, dei parlamenti padani di quasi vent´anni fa). Così non è stato. Il confuso e pericoloso dibattersi della …