Quelle immagini non ci lasceranno mai. Quello che è avvenuto nelle strade di Oslo, sulle rive dell’isola Utoya ci interroga.Pretende da noi una risposta: l’odio ha preso le forme più brutali, quelle della strage,
della caccia contro ragazzi indifesi. Credo che sia nostro dovere dare una risposta immediata, forte e capace di interpretare l’animo degli europei davanti a questa tragedia. Per questo rivolgo un appello ai giovani democratici perché siano promotori di una grande iniziativa di tutti i ragazzi europei proprio sull’isola dove è stata seminata morte. Certo, ora qualcuno parlerà di follia, di crimine isolato. In realtà, in questa terribile tragedia c’è il compendio di tutti i mali di questa epoca: nazionalismo estremista, xenofobia, fondamentalismo.
Breivik è mosso da quel sangue cattivo che emerge qua e la in tutta Europa. Non sopporta gli altri, odia i giovani laburisti perché agiscono con generosità e si dedicano ad una umanità che lui avverte diversa. La parola che aborre è multiculturalismo. Una parola che è, invece, la stella polare di chi vuole un continente aperto al dialogo, capace di far interagire le diverse culture. Per questo i giovani democratici italiani possono essere il motore di una
iniziativa che riguardi il mondo dei progressisti europei. Per una risposta di solidarietà ai tanti ragazzi uccisi e per chiudere la porta ai sentimenti peggiori alimentati da una destra incivile che in tutta Europa accende i fuochi della paura e dell’odio per le sue piccole politiche di potere.
L’Unità 25.07.11