Esprimiamo cordoglio profondo per il militare italiano morto da poche ore in Afghanistan e grande apprensione per i due feriti di cui uno molto grave. Il ministro La Russa dovrebbe riferire con urgenza in Parlamento sui livelli di sicurezza delle nostre truppe all’estero. “Esprimiamo cordoglio profondo per il militare italiano morto da poche ore in Afghanistan e grande apprensione per i due feriti di cui uno molto grave. Il militare italiano è la quarantunesima vittima italiana e chi come il Partito Democratico conferma il proprio appoggio, alla partecipazione italiana alle missioni di pace all’estero, non può non porsi anche con forza una drammatica domanda sui livelli di sicurezza delle nostre truppe in quei teatri, su cui il ministro La Russa dovrebbe riferire con urgenza in Parlamento.
Al militare ucciso ai suoi famigliari e ai suoi compagni il nostro pensiero affettuoso e riconoscente”. Così Emanuele Fiano responsabile Sicurezza del PD dopo la morte del militare italiano in Afghanistan.
Il senatore Mauro Del Vecchio e il deputato Antonio Rugghia del Partito Democratico, in visita ai reparti della Brigata Sassari in partenza per l’Afghanistan, hanno espresso grande cordoglio per la morte del militare italiano e solidarietà ai due commilitoni rimasti feriti a seguito di un vile attacco nell’area di Bala Murghab, in Afghanistan.
“Ci stringiamo alle famiglie del caduto e dei feriti”, hanno affermato i parlamentari che sono stati raggiunti dalla notizia mentre portavano il saluto del Pd ai militari in partenza. “Questo tragico evento – hanno continuato i dei parlamentari Pd – impone
una rapida approvazione del decreto di proroga delle missioni di stabilizzazione, senza ulteriori ritardi né strumentalizzazioni, per dare un segnale di sostegno agli uomini e alle donne in uniforme che operano per il superamento delle crisi nel mondo, pagando talvolta tragicamente il loro impegno per la sicurezza e la pace”.
“E’ doveroso esprimere il cordoglio per un’altra vita persa in Afghanistan. Sono addolorato per la morte del caporalmaggiore David Tubini e davvero preoccupato per la sorte dei suoi compagni, feriti durante lo scontro a fuoco. Mettersi al servizio di progetti internazionali di ricostruzione e di pace in territori difficili come l’Afghanistan è certamente un compito che spetta ad un paese industrializzato come il nostro ma, in questo doloroso momento, va anche ricordata la necessità sempre più urgente di una discussione serena e rigorosa. Avviamola seriamente domani in aula al Senato, in occasione del voto sul rifinanziamento delle missioni: parliamo della sostanza, ossia della guerra in cui siamo coinvolti e dell’opportunità di un reale ritiro”. Così Ignazio Marino , senatore del PD, dopo la morte del caporalmaggiore David Tubini in Afghanistan.
“Personalmente – ha aggiunto Marino – domani non voterò il rifinanziamento delle missioni: il Paese si e’ impegnato a spendere ben 29 miliardi per acquistare oltre 300 tra elicotteri e aerei militari, mentre per il 2011, 2012 e 2013 e’ stato azzerato il fondo per la non autosufficienza, ridotto a 36 milioni quello per le politiche per la famiglia e azzerato quello per l’infanzia. La politica puo’ e deve fare delle scelte adeguate e strategiche in questo momento”.
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