Bersani: «Chi è indagato faccia un passo indietro», di Simone Collini
Il giorno dopo la notizia di Filippo Penati indagato con l’accusa di aver ricevuto tangenti nel 2001 e il giorno dopo il voto in contemporanea alla Camera e al Senato sull’autorizzazione all’arresto di Alfonso Papa e Alberto Tedesco, Pier Luigi Bersani lancia due messaggi. Uno una più corta e uno a più lunga gittata. Il primo, che cade nei confini democratici o giù di lì (Tedesco prima di passare al gruppo Misto quando è scoppiata la bufera sulla sanitopoli pugliese è stato eletto al Senato con la lista Pd): «Le regole devono valere per tutti, politici, cittadini e amministratori. Se uno è indagato è corretto che faccia un passo indietro, anche se è innocente, per non coinvolgere le istituzioni ». Il secondo, a beneficio di chi addossa al Pd la responsabilità di aver salvato Tedesco dagli arresti domiciliari, forze del centrodestra e non solo: «Noi siamo abituati a tutti i mea culpa, però questa volta non ne dobbiamo fare perché siamo stati lineari e coerenti. Abbiamo detto alla Camera e al Senato che i deputati …