Il pasticcio in cui ieri il governo è andato a cacciarsi, durante la discussione parlamentare del decreto sui rifiuti di Napoli, non è certo di buon auspicio per la prossima votazione sulla richiesta di arresto del deputato Alfonso Papa, il braccio destro di Luigi Bisignani coinvolto nell’ inchiesta sulla P4. Ancora una volta a bloccare il governo è stata la Lega, contraria alla norma che avrebbe dovuto consentire l’invio dei rifiuti in eccedenza fuori dalla Campania anche senza il consenso delle regioni. Per tener duro sul punto che la monnezza del Sud non deve andare al Nord, il Carroccio, prima ha fatto un po’ di melina, e poi, quando era troppo tardi per far sì che il decreto fosse rinviato in commissione, ha visto soccombere la maggioranza in una votazione in cui appunto è stato deciso di proseguire la discussione in aula.
Ma se sui rifiuti una soluzione in qualche modo si troverà, accontentando la Lega magari in altri campi e in altre trattative aperte, come quella sul rimpasto di governo che dovrebbe vedere un leghista approdare al ministero delle Politiche comunitarie lasciato libero da Ronchi, sul caso Papa un’intesa di maggioranza è più difficile. Bossi ha oscillato parecchio nei giorni scorsi e i suoi tentativi di convincere la base del partito a non rischiare la crisi di governo sull’arresto di uno dei tanti deputati inquisiti non hanno sortito buon esito. Metà del Carroccio, con il ministro dell’Interno Maroni che probabilmente non parteciperà al voto, sarebbe per l’arresto, o almeno per non condividere la responsabilità del salvataggio di Papa. Berlusconi s’è detto convinto di riuscire a convincere il Senatur a non spaccare nuovamente la maggioranza, ma la sensazione è che almeno su questo terreno Bossi non sia in grado di imporre forzature.
Toccherà probabilmente ai Responsabili tirar fuori dai guai il premier, chiedendo, come ha già fatto intendere Scilipoti, il voto segreto. All’ombra del quale, Berlusconi spera di prevalere compensando i voti della Lega che mancheranno con quelli del largo partito trasversale degli inquisiti, che si allarga da destra a sinistra. Votazione con suspence, quindi. E in caso di arresto negato per Papa, prevedibile scambio di accuse tra governo e opposizione.
La Stampa 20.07.11