Decisione della seconda sezione, che accoglie i ricorsi di Verdi, Pd, Sel e due consiglieri di Provincia e Regione- A sorpresa, il Tar del Lazio ha annullato venerdì 15 luglio la Giunta del Comune di Roma, per mancato rispetto delle «quote rosa». Lo hanno deciso i giudici della seconda sezione, presieduti da Luigi Tosti, i quali hanno accolto i ricorsi proposti dai Verdi di Bonelli, dalle consigliere comunali di Roma di Pd e Sel Monica Cirinnà e Maria Gemma Azuni, e dalle consigliere di Parità della Provincia di Roma e della Regione Lazio, Francesca Bagni e Alida Castelli.
A sorpresa, il Tar del Lazio ha annullato oggi la Giunta del Comune di Roma guidato , per mancato rispetto delle «quote rosa». Lo hanno deciso i giudici della seconda sezione, presieduti da Luigi Tosti, con dispositivo 6347/11. Il tribunale amministrativo del Lazio ha quindi accolto il ricorso presentato dall’avvocato Gianluigi Pellegrino difensore delle due consigliere (Cirinnà e Azuni) contro la giunta Alemanno che denunciava il mancato rispetto dell’articolo 5 dello Statuto e chiede di assicurare “una presenza equilibrata di uomini e donne” nella composizione dell’esecutivo capitolino. E’ stata ”vinta una battaglia di civilità”, ha dichiarato il legale.
Nel dettaglio: sono due le ordinanze del sindaco di Roma Capitale che il Tar del Lazio ha annullato. Si tratta del provvedimento di nomina della giunta, emesso nel gennaio scorso, e di tutti gli atti successivi e consequenziali, compresa l’ordinanza con la quale Gianni Alemanno il 2 marzo ha confermato la giunta fornendo una motivazione più articolata rispetto al primo provvedimento.
La II sezione del Tar del Lazio ha emesso solo un dispositivo di sentenza; entro 45 giorni, il collegio pubblicherà le motivazioni della decisione. Con i due ricorsi proposti, era stato contestato formalmente i provvedimenti di nomina delle due giunte Alemanno, ritenendo sia stato violato lo Statuto comunale per l’insufficiente presenza di donne nell’esecutivo
“Il Tar del Lazio accogliendo il ricorso dei Verdi sulla giunta ‘a sesso unico’ di Alemanno ha fatto giustizia di una grande ingiustizia. Ha deciso sulla sostanza del ricorso ignorando gli astrusi cavilli circa la legittimità di chi presentava il ricorso dando una grande lezione di civiltà. Ora, azzerata la giunta, Alemanno si dimetta per la sua manifesta incapacità a gestire la Capitale e si vada al voto”. E’ questo il primo commento di Angelo Bonelli, il presidente e capogruppo regionale dei Verdi, che ha presentato il ricorso sul mancato rispetto delle quote rose in Campidoglio. “C’è stata una violazione dello statuto comunale, c’è stato un deficit di democrazia sulla rappresentanza di genere, c’è la legittimità da parte dei normali cittadini di chiedere alla politica di rispettare le regole. È una vittoria della democrazia in un paese dove troppo spesso diritti fondamentali sanciti dalla legge sono calpestati. Ora si apre una fase politica sulla quale non faremo sconti. Ai cittadini non interessano le alchimie di potere che Alemanno, per garantire le correnti della casta del centrodestra, ha messo in campo calpestando i diritti delle donne“, ha continuato Bonelli.