Mimmo Pantaleo, lei è il segretario generale della Flc Cgil: lo sblocco delle assunzioni è un passo così importante?
«Lo abbiamo ottenuto negli ultimi tre anni dopo le tante iniziative messe in campo, comprese le decine di migliaia di ricorsi presentati per la trasformazione a tempo indeterminato e le lotte dei lavoratori e delle lavoratrici precarie. Ma a ciò dovrà seguire la copertura integrale del turnover».
Quanti precari verranno stabilizzati e quanti saranno tagliati fuori?
«Circa 67 mila tra «Ata» e docenti. Ma noi vogliamo un piano pluriennale che copra tutti i posti vacanti e che regolarizzi i 130 mila «Ata» e docenti che ancora galleggiano sulla precarietà. Ma non è ancora chiaro se saranno inseriti subito in ruolo o nel triennio».
Quali saranno i vostri prossimi passi?
«A breve discuteremo sulle condizioni di immissione in ruolo e sulle condizioni del contratto per non penalizzare i diritti dei tanti, troppi precari della scuola. Quindi è urgente trovare in sede contrattuale le soluzioni più adeguate, senza interventi strutturali e permanenti o penalizzazioni per il personale precario».
La Stampa 14.07.11
******
65 mila assunzioni subito o in tre anni?
Qualche sindacato si è spinto a precisare che tutti quei posti verranno assegnati per il 2011-12, mentre da varie fonti è stato detto che quei 65-67 mila posti verranno “spalmati” nell’arco del prossimo triennio. Non è stata chiaramente quantificata l’entità delle immissioni in ruolo secondo il piano triennale definito ieri mattina dai sindacati e dai ministri Gelmini e Brunetta. Si è parlato di 65 mila assunzioni a cominciare dal 1° settembre prossimo (c’è chi ha parlato di 67 mila immissioni in ruolo) e qualche sindacato si è spinto a precisare che tutti quei posti verranno assegnati per il 2011-12, mentre da varie fonti è stato detto che quei 65-67 mila posti verranno “spalmati” nell’arco del prossimo triennio.
Dal comunicato stampa del Miur si evince che quei 65 mila verranno distribuiti nel triennio (Piano triennale per l’assunzione a tempo indeterminato di circa 65mila tra docenti e ATA, nell’arco degli anni 2011-2013, sulla base dei posti vacanti disponibili in ciascun anno). Il Miur ha affermato che si tratta di assunzioni esclusivamente basate sul reale fabbisogno del sistema d’istruzione.
Se quei 65 mila posti sono stati calcolati sul reale fabbisogno della scuola, si dovrebbe pensare che in ciascun anno del triennio si rendono vacanti e disponibili poco più di 10 posti di docente e altrettanti di Ata. Ma già oggi i posti di docente vacanti e disponibili per il 2011-12 sono più di 20 mila e ancor più quelli Ata. I conti non sembrano tornare, a meno che sia vera la prima ipotesi dei 65 mila posti di docente e Ata subito, più il resto nel successivo biennio secondo il fabbisogno accertato a seguito dei pensionamenti.
Propende per una spalmatura di 65 mila posti nel corso del triennio anche la senatrice Bastico (PD), già viceministro all’istruzione che ha dichiarato “L’annuncio di un accordo governo-sindacati su un piano di 65mila immissioni in ruolo nella scuola è sicuramente una buona notizia, ottima se i 30mila docenti e i 35mila Ata fossero assunti tutti nel prossimo anno scolastico”.
“Infatti – sostiene la senatrice – i posti attualmente vacanti nella scuola, che sono tanti nonostante i tagli feroci del governo negli ultimi tre anni, lo consentono: agli oltre 20mila posti vacanti di docenti si aggiungono i 27mila pensionamenti di quest’anno; se poi il governo scegliesse opportunamente di stabilizzare gli insegnati di sostegno per i disabili si raggiungerebbe la quota complessiva di oltre 60mila posti disponibili. Per il personale Ata le 35mila assunzioni possono essere fatte immediatamente su posti già vacanti”.
Per chiarire ogni dubbio in merito e tentare l’immissione in ruolo da subito su tutti i posti vacanti, la senatrice, preoccupata che la “spalmatura” dei posti non avvierà a soluzione il precariato e anzi lo aggraverà, ha annunciato che avanzerà, per conto del Pd, una richiesta direttamente al ministro presente oggi in audizione nella VII commissione del Senato.
da TuttoScuola 14.07.11
******
“Scuola: via libera a 67 mila assunti tra prof e ausiliari”, di Luana Silighini
Tutti gli insegnanti in classe dal primo giorno di scuola. È l’auspicio di ogni anno in questo periodo e stavolta il traguardo sembra vicino. Da Palazzo Chigi – dove ieri si è svolto un incontro tra il sottosegretario Letta, i ministri Brunetta e Gelmini e i sindacati, confederali e di categoria – è arrivato, infatti, il via libera all’assunzione di 67 mila persone, tra insegnanti (circa 30 mila) e personale ausiliario, tecnico e amministrativo, nella scuola. E le nomine, salvo imprevisti, dovrebbero essere fatte entro il 31 agosto per consentire, appunto, che il prossimo settembre, quando suonerà la prima campanella, i posti in organico di diritto siano tutti coperti da personale di ruolo.
«Dal prossimo anno scolastico il piano di assunzioni troverà piena attuazione – ha assicurato il ministro Maria Stella Gelmini – garantendo da un lato stabilità al personale della scuola e dall’altro la continuità didattica, indispensabile per elevare la qualità dell’offerta formativa». Il tutto, ovviamente, «a invarianza di spesa, come è doveroso in un momento di crisi», cosa che però non ha impedito di «dare una risposta forte al precariato».
«Si tratta di un importante passo per dare certezza nella continuità del rapporto di lavoro ai tanti docenti e ai lavoratori del comparto che, da anni, prestano il loro servizio nelle scuole», ha spiegato il ministro per la Pubblica amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta. «Utilizzeremo le graduatorie a esaurimento relative a tale anno a integrazione delle immissioni in ruolo già disposte – ha aggiunto – fermo restando il rispetto degli obiettivi programmati dei saldi di finanza pubblica».
Soddisfatti quasi tutti i sindacati. «Spero che il Governo e l’Aran (l’agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) diano una rapida attuazione a questo accordo che garantirà l’apertura dell’anno scolastico in un clima meno pesante degli anni passati», ha dichiarato il segretario generale Cisl, Raffaele Bonanni. Mentre Luigi Angeletti, segretario generale Uil, ha auspicato una norma, valida per tutto il pubblico impiego, per impedire che i contratti a termine siano procrastinati oltre i tre anni, pena sanzioni per i dirigenti responsabili.
Soddisfatta anche la Gilda degli insegnanti: «La stabilizzazione dei precari – ha affermato Rino Di Meglio, coordinatore nazionale – garantisce anche una maggiore stabilità delle attività didattiche». E ha aggiunto: «Non va dimenticato, però, che, per effetto della finanziaria 2008, la scuola è destinata a perdere 140 mila posti nei prossimi due anni. A questi tagli», ha concluso Di Meglio, «si aggiungeranno poi le riduzioni di organico imposte dal completamento del ciclo della scuola primaria e di secondo grado».
Più cauta invece la reazione di Susanna Camusso, segretario generale Cgil: «Un primo risultato, positivo ma ancora insufficiente, che è innegabilmente il frutto della nostra mobilitazione. Adesso ci batteremo non solo perché le assunzioni annunciate siano reali e operative da subito – ha proseguito il leader sindacale – ma soprattutto perché le soluzioni trovate non stravolgano strutturalmente il contratto nazionale di lavoro che, nella scuola, riguarda un milione di persone».
La Stampa 14.07.11