"La "supplenza" di Napolitano nel giorno del salvataggio", di Carmelo Lopapa
Il Cavaliere si defila ma avverte: “Io non vado via”. Una serie frenetica di telefonate con Tremonti e Letta, poi con Casini e infine con Bersani. Per Berlusconi tornato a Roma, due ore di riposo pomeridiano e due visite private. La grande rete di salvataggio è una trama costruita ora dopo ora, telefonata su telefonata, un contatto dopo l´altro, coi leader dell´opposizione, con gli uomini di governo. Resistenze da abbattere, angoli da smussare, conti da far quadrare, l´Europa che attende, le borse che insidiano. È la partita più delicata e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ne diventa involontariamente il regista quasi solitario, il tessitore della rete salva-Paese. Sono ore concitate ma il capo dello Stato si guarda bene dal travalicare i suoi «confini», non un intervento diretto, nulla che vada oltre la moral suasion. Da parte sua, solo un segnale di peso a beneficio dei mercati per difendere gli interessi nazionali. Ma il filo è diretto con Tremonti, impegnato all´Ecofin di Bruxelles e poi a Roma al Senato per mediare con le opposizioni. Il …