Giorno: 13 Luglio 2011

"La "supplenza" di Napolitano nel giorno del salvataggio", di Carmelo Lopapa

Il Cavaliere si defila ma avverte: “Io non vado via”. Una serie frenetica di telefonate con Tremonti e Letta, poi con Casini e infine con Bersani. Per Berlusconi tornato a Roma, due ore di riposo pomeridiano e due visite private. La grande rete di salvataggio è una trama costruita ora dopo ora, telefonata su telefonata, un contatto dopo l´altro, coi leader dell´opposizione, con gli uomini di governo. Resistenze da abbattere, angoli da smussare, conti da far quadrare, l´Europa che attende, le borse che insidiano. È la partita più delicata e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ne diventa involontariamente il regista quasi solitario, il tessitore della rete salva-Paese. Sono ore concitate ma il capo dello Stato si guarda bene dal travalicare i suoi «confini», non un intervento diretto, nulla che vada oltre la moral suasion. Da parte sua, solo un segnale di peso a beneficio dei mercati per difendere gli interessi nazionali. Ma il filo è diretto con Tremonti, impegnato all´Ecofin di Bruxelles e poi a Roma al Senato per mediare con le opposizioni. Il …

"L'ultima volontà espropriata", di Stefano Rodotà

Pessima giornata, ieri, per la civiltà giuridica di questo paese. Pessima giornata per la legittimazione sociale del Parlamento, che si allontana vertiginosamente dalle persone, da anni favorevoli quasi all´80% al diritto di ciascuno di decidere liberamente sulle modalità del morire. Questo ci dice il voto con il quale la Camera dei deputati ha approvato le norme sulle “dichiarazioni anticipate di trattamento” che espropriano ciascuno di noi del potere di decidere sul morire. Non è ancora una legge della Repubblica, perché il testo dovrà di nuovo essere esaminato dal Senato. Ma, dopo che si è riusciti a peggiorare un testo orribile già all´origine, ogni speranza che i senatori possano avere qualche ripensamento sembra del tutto infondata. Al posto della volontà della persona compare ormai, violenta e invadente, quella del legislatore. Perdiamo il diritto all´autodeterminazione, che la Corte costituzionale, con la sentenza n. 438 del 2008, ha riconosciuto come diritto fondamentale della persona. Si esclude, infatti, che la persona possa liberamente stabilire quali siano i trattamenti che intende rifiutare qualora, in futuro, si trovi in situazione di …