Giorno: 12 Luglio 2011

Camera dei Deputati: testamento biologico, dichiarazione di voto dell'On Livia Turco per il PD

Signor Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, noi esprimiamo con amarezza e anche con preoccupazione il nostro «no» fermo e pacato a questa proposta di legge. Amarezza perché fin dall’inizio, due anni fa, vi abbiamo esortato a costruire una legge nuova e condivisa, un nuovo inizio, ad accantonare il testo dello scontro e della lacerazione votato al Senato. Per due anni vi abbiamo interpellato, sollecitato, sfidato, vi abbiamo avanzato proposte alternative, mossi da un unico intento: fare una legge positiva, umana, per le persone. Voi ci avete sempre opposto il totale diniego a qualunque forma di confronto, e lo si è visto anche in quest’Aula. Vi abbiamo sollecitato ad ascoltare i medici, i familiari, i pazienti e l’importante dibattito pubblico che si è svolto nel nostro Paese. Il vostro arroccamento è segno di arroganza ma anche di debolezza. Negli ultimi emendamenti presentati in Aula avete gettato la maschera e avete chiarito che a voi non interessano le dichiarazioni anticipate di volontà, ma solo impedire in ogni caso la sospensione della nutrizione per le persone che sono …

Manovra, approvazione entro domenica

Le opposizione rinunciano all’ostruzionismo ma avvertono: “Poi il governo se ne deve andare”. Saranno presentati pochi emendamenti che riguardano equità, regole e crescita. Le tappe: giovedì al Senato e il 16 alla Camera. E’ una corsa contro il tempo. Con un fronte bipartisan che, davanti all’attacco della speculazione 1, chiede che entro domenica, prima della riapertura delle Borse, arrivi il via libera alla manovra economica. E con l’opposizione che rinuncia all’ostruzionismo ma chiede che il governo levi il disturbo “subito dopo la manovra”. Dopo giorni di silenzio parla, anche se solo con una nota scritta, Silvio Berlusconi: “Dobbiamo essere uniti e coesi nell’interesse comune. Le nostre banche sono solide e al riparo dai colpi che grandi istituti bancari esteri hanno dovuto subire e sono state pronte a rispondere agli inviti ad accrescere ulteriormente la loro capitalizzazione. La nostra economia è vitale. Può contare sulla capacità innovativa dei nostri imprenditori, sulla laboriosità dei nostri lavoratori, sul senso di responsabilità delle parti sociali. La fiducia nello sviluppo non è mai venuta meno” All’indomani del nuovo appello del …

Crisi e manovra: Tremonti incontra opposizioni

Nel pomeriggio il ministro Giulio Tremonti incontrerà le opposizioni. Lo ha detto la capogruppo del Pd in Senato, Anna Finocchiaro in una conferenza stampa dedicata agli emendamenti delle opposizioni alla manovra. Finocchiaro ha fatto riferimento ad una «nota» del Tesoro che annuncerebbe l’incontro, «un fatto che ci era già stato comunicato». Durante la conferenza stampa il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, ha chiesto che il «confronto avvenga nelle sedi istituzionali, e cioè in Senato», in modo «che tutto avvenga alla luce del sole». Pochi e condivisi emendamenti per arrivare già giovedì all’approvazione del testo in Senato. È questo l’accordo che maggioranza e opposizione, secondo quanto si apprende, avrebbero raggiunto sul decreto relativo alla manovra economica, fino a domani al vaglio della commissione Bilancio del Senato. L’intesa, sempre secondo quanto riferiscono le stesse fonti, dovrebbe essere formalizzata durante l’incontro tra il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti e i capigruppo dell’opposizione che si terrà questo pomeriggio a palazzo Madama. Alle 18 di oggi scade il termine per la presentazione degli emendamenti al testo. www.unita.it

Manovra. “Chiediamo crescita, equità e regole”

Nella latitanza del presidente del Consiglio, il PD si sta assumendo una responsabilità seria. Con Udc e Idv prepareremo pochissimi emendamenti. Dopo un passaggio alla Camera chiederemo che il Governo vada via. “Stiamo vivendo un momento difficile ma nessuno può smarrire l’idea che l’Italia ce la può fare a superare la crisi. Detto questo ribadiamo però che questa manovra è insoddisfacente e non la voteremo”. Così la presidente dei senatori del PD, Anna Finocchiaro ha introdotto la conferenza stampa dei democratici sulla manovra finanziaria che ha cominciato il suo iter a Palazzo Madama. “Intanto mancano 15 miliardi. È necessario che il governo presenti un disegno di legge di delega fiscale che dia regole di contabilità. Oggi durante la riunione dei capigruppo in Senato chiederemo di approvare la manovra nel più breve tempo possibile, senza rinunciare a tre punti chiave: crescita, equità e regole”. “Chiediamo che ci siano delle norme ad aiutare donne e giovani oggi marginalizzati nell’occupazione e nel reddito. Sul versante della crescita torniamo su due questioni: debiti delle pubbliche amministrazioni e patto di …

"Prodi: Governo, opposizione e Bankitalia insieme nell'emergenza", di Carlo Marroni

«Va lanciato immediatamente il messaggio che c’è un Paese unito, capace di fare sacrifici e di costruire compatto il proprio futuro». Nel giorno più nero per l’Italia sui mercati finanziari, Romano Prodi sollecita una prova di compattezza per superare questa crisi e respingere l’attacco speculativo internazionale a cui è sottoposta l’Italia. Per l’ex presidente del Consiglio «non ci sono alternative a questo approccio. Deve emergere subito un messaggio di stabilità, di compattezza, di fiducia, condiviso da maggioranza e opposizione, assieme a tutte le istituzioni. Questo fa un Paese che festeggia i 150 anni di unità e continua insieme a costruirsi il domani». Professor Prodi la situazione è davvero difficile. Sono fortemente preoccupato per quello che sta accadendo. E lo sono a maggior ragione alla luce di quanto avviene negli Stati Uniti, dove i conti pubblici sono peggiori dei nostri e la situazione politica interna non è certo più coesa della nostra. Eppure non si pensa altro che ad attaccare l’Europa. L’Italia è il Paese nel mirino più di altri? Dopo Irlanda, Grecia, Portogallo e Spagna …

"Un paese anche per donne", di Sara Ventroni

In questi cinque mesi sono state dette e scritte molte cose sulla manifestazione del 13 febbraio. Qualcuno ha pensato che la questione riguardasse solo le donne, altri hanno capito che quel giorno le donne parlavano per l’Italia intera. Così, il motto preso in prestito da Primo Levi, “Se non ora quando?” è diventato, oltre ogni nostra previsione, il via libera per uscire da una lunga stagione di individualismo e di paraideologie selvagge. Il primo segnale di quel rinnovato spirito civico che si sarebbe poi espresso nelle amministrative, nei risultati referendari e nelle parole che stanno tornando alla ribalta nel lessico della politica italiana: partecipazione e condivisione. Il 13 febbraio è stato questo e tante altre cose che ancora non abbiamo finito di capire, se da quel giorno molte donne che non avevano mai fatto politica hanno dato vita a oltre 120 comitati locali, da nord a sud; se hanno continuato a incontrarsi per ragionare e discutere insieme. Perché il 13 febbraio quel milione e mezzo di donne e di uomini hanno dato voce, in forma …

"Reggenze e tripli incarichi, le 1.600 scuole senza preside", di Federica Cavadini

I nuovi presidi reggenti, che si muovono come trottole per gestire più scuole anche in città diverse. E i rinforzi che rischiano di non arrivare in tempo. Il concorso per assumerli stavolta dovrebbe essere pronto (annunciata la pubblicazione in Gazzetta a giorni) ma era atteso per giugno ed è slittato per settimane. «E adesso è tardi. Noi faremo il possibile. Ma difficilmente i nuovi presidi saranno nelle scuole prima del 2013-2014. Un mese per le domande, poi il test preselettivo, le prove scritte e l’orale…» . Altri due anni senza i nuovi dirigenti, questo è il rischio. Che cosa significa lo spiega bene Giuseppe Colosio, quarant’anni di scuola nel curriculum, prima prof. di lettere, poi preside, ispettore del ministero e oggi direttore dell’Ufficio Scolastico della Lombardia. «Da noi le sedi scoperte saranno più della metà. Sono cinquecento e diventeranno almeno settecento, su milletrecento. Così il sistema non regge» . Non è un problema soltanto lombardo: in Italia sono 1.600 su diecimila le scuole senza dirigente. Ed ecco che cosa succede. Le reggenze nate come soluzioni …