"La grandezza indicibile di Rubino", di Roberto Benigni
Addio a Salmonì, memoria della comunità ebraica romana. Ispirò «La vita è bella» È morto a 91 anni Rubino Romeo Salmonì, sopravvissuto ad Auschwitz, memoria della comunità ebraica romana, a cui si ispirò Roberto Benigni nella scrittura del film «La vita è bella». Abbiamo chiesto a Benigni di raccontarci cosa lo colpì nel loro incontro. Rubino Romeo Salmonì era un personaggio davvero speciale, che ho tenuto sempre nel cuore. Lo avevo conosciuto mentre preparavo «La vita è bella», insieme ad altri ebrei romani che mi avevano raccontato la loro storia, il dramma della deportazione. Mi era rimasto impresso nella memoria e non l’ho dimenticato perché nel suo modo di ricordare le cose aveva una leggerezza particolare, difficile da immaginare e che colpiva tutti. Potrei dire che aveva un aspetto ilare, che nel suo modo di essere, di presentarsi e di raccontare c’era un lato comico speciale. Aver passato quell’esperienza tremenda ed essere capace di vivere così è dimostrazione di una grandezza indicibile. Gli incontri con uomini come Rubino sono quelli che ti cambiano in profondità, …