"Giulio, Renato e la conferenza dei cretini", di Francesco Merlo
Torna, a fine regime berlusconiano, la maledizione socialista, quella speciale maniera di andare a male senza eroismi, di uscire di scena guastandosi, di farsi reciprocamente la linguaccia, di degenerare nella comicità involontaria e nel livore.Tremonti, Brunetta e Sacconi hanno le stesse origini. Scampati per miracolo alla decimazione della schiatta socialista, erano come l´ultima legione romana che, nel trionfante regno dei barbari, aveva saputo creare un´isola di sopravvivenza. Adesso invece si insultano, si disprezzano, sibilano «scemo» e «cretino» ed è facile prendersela con Brunetta che di tutti è il più caricaturale, quello che sta guastando anche gli ultimi giorni di Pompei. Ma Tremonti e Sacconi, e con loro Cicchitto e gli altri, il napoletano Caldoro e i tanti piccoli garofani appassiti, sono pur sempre i fratelli di Brunetta, fratelli coltelli, parenti serpenti … Dentro un governo dove ciascuno rinfaccia all´altro i trucchi andati a male, la vergogna per il Lodo Mondadori, loro danno spettacolo nello spettacolo e con l´umore definitivamente irritato rubano la scena persino a Berlusconi, che è tutto dire. E realizzano appunto una maledizione, …