ambiente

"La Liguria prende i rifiuti napoletani", di Alessandro Fulloni

No della Lombardia: se vogliono, mandiamo esperti in discariche. La Liguria darà una mano e accoglierà 20 mila tonnellate di spazzatura che stanno marcendo tra le strade di Napoli. Con la Sicilia è prossima un’intesa. Sondaggi sono in corso con Puglia, Emilia Romagna, Marche, Calabria, Toscana e Friuli Venezia Giulia. «Nessun contatto» invece con la Lombardia. Anche se il governatore Formigoni ha messo a disposizione «dei propri specialisti che potrebbero scendere in qualunque momento» nel capoluogo campano per «impostare la soluzione definitiva del problema» . Sono i primi effetti del decreto legge sui rifiuti che favorisce accordi diretti tra Regioni disponibili ad aiutare la Campania a fronteggiare l’emergenza. Una misura però definita dal presidente della Repubblica Napolitano «non rispondente alle attese» , tanto da sollecitare «interventi ulteriori» . Ieri a Napoli erano 1.250 le tonnellate da rimuovere. Circa 15 mila quelle sparse in tutta la provincia dove la situazione è critica e si registrano ancora roghi. Un giro di telefonate tra presidenti ha accelerato le procedure dello smaltimento. «Stiamo superando la criticità attuale, anche se il decreto non rappresenta, da solo, come si è sempre detto, la soluzione per il problema» ha detto il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. Il governatore campano Stefano Caldoro ha chiesto un sostegno al collega ligure Claudio Burlando che si è detto favorevole, «ma nel quadro di una solidarietà globale, comprendente tutte le regioni italiane» . Dal sindaco del capoluogo ligure Marta Vincenzi comunque c’è già il «via libera» all’accoglimento di 20 mila tonnellate di rifiuti attesi nelle prossime settimane. Possibile la collaborazione, dopo una telefonata, fra Caldoro e il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo. Differente la risposta giunta dalla Lombardia. Per ora— chiarisce una nota della presidenza — non c’è «nessun contatto» tra governatori, anche se la Regione Campania annuncia che già venerdì è partita la richiesta di aiuto, così come prevede il decreto sui rifiuti che al Consiglio dei ministri non ha ricevuto l’approvazione della Lega. Al pari di altri presidenti (tra cui Vasco Errani, Emilia Romagna) Formigoni ha mostrato subito scetticismo sulle misure prese dal Governo, «non capaci di risolvere il problema. Riteniamo che si debba procedere all’apertura di nuove discariche in Campania» . Sin da ora c’è comunque la disponibilità ad inviare «specialisti— è la precisazione — che possono allestire impianti sia temporanei, sia definitivi» . Più esplicito il rifiuto che viene dall’assessore lombardo al Territorio e urbanistica Daniele Belotti (Lega): «Siamo spiacenti, ma non possiamo accogliere la richiesta di smaltire i rifiuti napoletani in Lombardia. Non siamo certo disposti a fare puro assistenzialismo — chiarisce — smaltendo, per l’ennesima volta, la monnezza napoletana» . E in una lettera inviata in tempo reale al suo dirimpettaio campano Giovanni Romano, motiva il «niet» spiegando che «i 13 termovalorizzatori lombardi non hanno la capacità di smaltire quantità in eccedenza di rifiuti» . Dalla città di Genova la collaborazione sembra totale. Le 20 mila tonnellate di rifiuti «saranno del tipo indifferenziato— ha spiegato l’assessore comunale al ciclo dei rifiuti Carlo Senesi — raccolti nei quartieri napoletani dove si fa una differenziata spinta» . Nei giorni scorsi c’era stato anche un contatto tra sindaci. Quello di Napoli de Magistris aveva scritto a Marta Vincenzi, primo cittadino del capoluogo ligure, chiedendo se fosse attuabile l’aiuto. E adesso proprio da de Magistris arriva il ringraziamento a Genova «che ha compreso la difficoltà del Comune e si è attivata per aiutarci» .

Il Corriere della Sera 03.07.11