"Patrimoniale capovolta", di Nicola Cacace
L’Italia non cresce per tanti fattori e il primo è la diseguale distribuzione del reddito: troppa distanza tra alti e bassi redditi, tra precarietà giovanile e privilegi di molte caste a cominciare da quella politica. Metà della ricchezza privata nazionale è nelle mani del 10% delle famiglie, l’80% ne possiede le briciole. Infatti l’indice di Gini, quello che misura le distanze di redditi tra ricchi e poveri è superiore a 0,33, cioè il più alto d’Europa. La manovra Tremonti-Berlusconi di 47 miliardi da oggi al 2014 aumenta le diseguaglianze, invece di ridurle, attraverso i ticket sanitari, i tagli selvaggi agli Enti locali cioè meno servizi ai meno abbienti -, il congelamento degli stipendi degli statali e soprattutto il congelamento di milioni di pensioni da 1400 euro lordi al mese, poco più di 1000 euro netti. Ecco a chi si chiedono sacrifici per riequilibrare i conti! Come non bastasse, si piange sui 120 miliardi di evasione fiscale e si annunciano manovre di allentamento di verifiche e controlli su autonomi e piccole imprese. Che andrebbero aiutati in …