Aumentano i giovani disoccupati in Italia. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) nel primo trimestre del 2011 sale a 29,6%, dal 28,8% nello stesso periodo del 2010. Bersani: “L’ occupazione non può crescere con una manovra recessiva”
“L’occupazione non può crescere: la manovra sarà ulteriormente recessiva, perchè diminuiranno i consumi, e la produzione che è debolissima non può certo rafforzarsi”, così Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, ha commentato i dati negativi dell’Istat sull’occupazione. “In cento pagine – ha affermato Bersani – non c’è dentro una misura che sia un po’ di stimolo: tagli, tagli, tagli. L’Avvenire infatti oggi titola tanti tagli e una promessa: più o meno è questo”.
Come ha rilevato Stefano Fassina, responsabile economico del PD “i dati sul mercato del lavoro di maggio segnalano che in particolare arriva a un livello ulteriormente più alto la disoccupazione giovanile. Le prospettive per il lavoro diventano ancora più preoccupanti, nello scenario depressivo determinato dalla manovra di finanza pubblica approvata dal Cdm. E il governo Berlusconi-Bossi-Tremonti continua a non voler affrontare il capitolo fondamentale per lo sviluppo, il lavoro e la riduzione del debito pubblico: le riforme strutturali, la politica industriale, gli investimenti per le infrastrutture. L’Italia rimane in grande difficoltà”.
“Nelle stesse ore in cui l’Istat rendeva noti dati sulla disoccupazione dei giovani e delle donne, dati che fanno paura e Standard&Poor’s confermava i rischi sul debito per l’Italia, abbiamo assistito all’ennesimo teatrino messo in piedi dal PDL per l’acclamazione di Alfano a segretario di Berlusconi”, ha affermato Anna Finocchiaro, Presidente dei senatori del PD. “È davvero incredibile – ha detto Finocchiaro – invece di vivere su un quotidiano palcoscenico fatto di bugie che sta ormai crollando, il PDL guardi con onestà la realtà del Paese e si vergogni del suo operato e della manovra che sta preparando per gli italiani!”.
“L’Istat smaschera le bugie di Berlusconi. I sacrifici, in questi anni li hanno fatti i lavoratori, i pensionati, i giovani, le donne, le imprese innovative. Questa è la verità, il resto è attaccamento al potere”, ha detto il vicepresidente vicario dei deputati Michele Ventura, commentando le parole del presidente del Consiglio di fronte all’addomesticata platea del Consiglio nazionale del Pdl, dove ha detto “di aver sacrificato la propria vita per la libertà. “Un giovane su tre è disoccupato, quasi una donna su due, nel Sud, non trova lavoro. Questa è la dura realtà dell’Italia fotografata dall’Istat, cui risponde un governo al fallimento che presenta una manovra che è, come dice Bersani, ‘una bomba ad orologeria’ e un presidente del Consiglio ormai diventato la macchietta di se stesso”, ha concluso Ventura.
Il senatore democratico Achille Passoni, analizzando i dati giunti dall’istituto di ricerca ha quindi ritenuto opportuno ragguardare il Ministro del Welfare, Maurizio Sacconi: “Dopo la lettura dei drammatici dati Istat di oggi, il ministro eviti la consueta arrampicata sugli specchi, e riconosca piuttosto il fallimento del suo governo che si è totalmente dimenticato di giovani, donne e meridione. Il tasso di disoccupazione giovanile nel primo trimestre del 2011 – ha proseguito Passoni – sale a 29,6%, dal 28,8% dello stesso periodo del 2010, con un picco del 46,1% per le donne del Mezzogiorno. Il Governo Berlusconi è una pesantissima zavorra che sta trascinando a picco il Paese, dunque – ha concluso Passoni – prima esce dal suo bunker da dove continua a difendere lobbies, poteri forti e furbetti vari, prima l’Italia può ricominciare a sperare in un futuro meno drammatico”.
“A Berlusconi interessa soltanto difendere i propri privilegi e quelli delle cricche di potere che gli ruotano attorno”, ha dichiarato il senatore del Pd Giuseppe Lumia. “Infatti proprio nel giorno in cui l’Istat comunica l’ennesimo record sulla disoccupazione giovanile nel nostro Paese, il Presidente del Consiglio insiste sul ddl intercettazioni per ostacolare il lavoro della magistratura e mettere il bavaglio all’informazione. Come al solito pensa ai suoi problemi”, ha concluso tristemente il senatore.
“Il Paese vuole tornare a crescere – ha detto Andrea Lulli, capogruppo Pd in Commissione Attività produttive della Camera commentando i dati Istat – l’aumento dell’8,5 per cento della spesa per interessi passivi sul debito e la contrazione pari al 9,6 per cento degli investimenti fissi lordi, è la certificazione della politica recessiva del governo Berlusconi-Bossi-Scilipoti. Il governo spende per interessi sul debito e non per crescita rischiando di mettere in difficoltà la struttura produttiva del Paese e rendendo più drammatica la crisi”.
Serve invertire il trend, ma la manovra è inadeguata e sbagliata soprattutto nel contesto della pericolosissima recessione occupazionale che stiamo vivendo. Recessione che senza interventi concreti potrebbe assumere veri e propri caratteri di allarme.
Anto.Pro. da www.partitodemocratico.it