"E' tempo dell'unità per uscire dalla crisi", di Stefano Fassina
L’Italia, insieme all’Unione europea, è presa nella morsa di una transizione sistemica. L’esito è aperto. Ogni giorno, guardiamo agli indici di borsa e allo spread, la differenza tra il tasso d’interesse dei titoli di debito pubblico dell’Italia e i mitici Bund della Germania, come risultati di atti di avidità della speculazione finanziaria. Il nostro dibattito insiste sulla situazione di emergenza. Ma non siamo in una difficoltà imprevista. Siamo alla fine di una lunga stagione di scelte sbagliate, carenti, parziali. Ed è l’insieme delle classi dirigenti italiane a essere stato inadeguato. La politica ha la responsabilità primaria. Nella cosiddetta “Seconda Repubblica”, il berlusconismo e il leghismo, tra i tanti guasti, hanno impoverito il senso civico e la già flebile attenzione all’interesse generale. L’individualismo amorale e il corporativismo di territorio hanno spinto indietro il Paese. Senza dubbio, il centrosinistra ha salvato l’Italia. L’ha agganciata all’euro nel ’96 e ha fermato la deriva sudamericana dieci anni dopo. Ma, non è riuscito a compiere le riforme necessarie. Oggi, per portare l’Italia sul sentiero dello sviluppo sostenibile, del lavoro di …