«Con una manovra così la ripresa ce la scordiamo», intervista a Guglielmo Epifani
Povera Italia. Povera, oltre al resto, anche in senso propriamente economico, con il lavoro che non c’è, gli investimenti fermi, il prodotto interno lordo che secondo le previsioni dovrebbe salire pochissimo e che salirà ancor meno, resterà al di sotto dell’uno per cento, gradino minimo che sembra diventato insormontabile. Povera Italia degli annunci, delle promesse, degli inganni. «Una situazione economica e finanziaria pesantissima, ben più pesante di quanto i racconti di Berlusconi lascino intendere. La gravità che noi vediamo, e non da oggi, è stata, un’altra volta, confermata di recente dai dati di Confindustria, dati che indicano problemi che s’ingrossano e la necessità di una manovra più dura». A tratteggiare il quadro è Guglielmo Epifani, l’ex segretario della Cgil, ora presidente dell’istituto Bruno Trentin. Epifani, continuano insomma a raccontarla a modo loro, mentre ci sarebbe bisogno di chiarezza… «Il primo errore e la prima colpa del governo stanno nell’insistere a sottostimare la gravità della crisi, sbagliando tutti i conti. Non avrebbe avuto senso, ad esempio, in queste condizioni, annunciare che la manovra verrà diluita in …