Mese: Giugno 2011

"Bersani: ci fanno un regalino da 40 miliardi. Il segretario del Pd: se vinciamo le elezioni dovremo far fronte agli impegni presi da loro", di Carlo Bertini

Quattro dita della mano destra alzate, tanto per rinforzare il concetto e sul volto un sorriso beffardo per accompagnare meglio la sentenza sul retropensiero che si cela dietro una «spalmatura» così sbilanciata negli anni di questa gigantesca manovra da parte del governo: «E’ chiaro – taglia corto Pierluigi Bersani mentre si accende un mezzo toscano nel cortile di Montecitorio – che temendo di perdere le prossime elezioni, ci vogliono lasciare un regalino di 40 miliardi di euro per il 2013-2014. Vuol dire che aspettano se ne occupi qualcuno più bravo di loro… Così non è una cosa seria». Malgrado questa consapevolezza il leader Pd non sembra angosciato da quel fantasma che aleggia sul capo delle sue guarnigioni e cioè che se il centrosinistra vincesse al prossimo giro dovrebbe farsi carico dello sforzo più grande. Piuttosto, così come Casini che tuona contro «l’ultimo atto di irresponsabilità in cui prevalgono le furberie», Bersani sembra preoccupato per la figura che possiamo fare in Europa, anche «se Tremonti può andar lì a promettere che si faranno una serie di …

"Dalla manovra un colpo pesante alla scuola", di Caterina Pes

La deputata Caterina Pes denuncia i provvedimenti del governo: stop delle retribuzioni fino al 2014, congelamento degli organici, accorpamenti di scuole e ridimensionamento degli insegnanti di sostegno. Ancora tre anni di lacrime e sangue per la scuola italiana. Neppure concluso il piano triennale ed “epocale” di tagli e ridimensionamenti che l’intero sistema formativo è di nuovo sottoposto alla scure falcia-cattedre del governo Berlusconi. I provvedimenti inseriti nella bozza della manovra economica che sarà approvata domani in consiglio dei ministri non recano, infatti, – ma c’era da immaginarselo – buone notizie per la scuola italiana: stop delle retribuzioni per un altro anno fino al 2014, congelamento degli organici dall’anno scolastico 2012/13, accorpamenti di scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado in un unico istituto comprensivo e, dulcis in fundo, ridimensionamento di fatto degli insegnanti di sostegno. Se a questo si aggiunge il blocco del turn over nella pubblica amministrazione, l’aumento dell’età pensionabile per le donne fino ai 65 anni e il rincaro dei ticket, il quadro che emerge è desolante: all’orizzonte si annuncia l’ennesima e …

Minori, arriva il garante per i diritti e non solo", di Anna Serafini

Con l’approvazione al senato della legge sul garante dell’infanzia e dell’adolescenza l’Italia si mette finalmente al pari con gli altri paesi in materia di diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Perché abbiamo bisogno di un’autorità garante dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza? E come nasce la proposta di istituire tale figura? L’esigenza di affermare i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, attraverso un organismo indipendente ed autonomo, nasce dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo, adottata a New York il 20 novembre 1989, e resa esecutiva ai sensi della legge 27 maggio 1991, n. 176, che innova profondamente la cultura dei diritti delle bambine, dei bambini e degli adolescenti. In un saggio Carlo Alfredo Moro scrive: «La Convenzione Onu di New York ha fortemente sviluppato una nuova e più pregnante attenzione ai bisogni del soggetto in formazione, non solo perché ha espressamente evidenziato accanto ai diritti individuali anche quelli sociali del minore, ma anche perché ha previsto interventi positivi di promozione a tutela di ogni bambino, con problemi o non. E una pedagogia dello sviluppo umano che …

Tagli alla scuola, in montagna va anche peggio

Interrogazione degli on. Miglioli e Ghizzoni al ministro Gelmini. “Accanimento sui territori disagiati” anche nell’ultima manovra. Gli effetti dei tagli alla scuola saranno ancora peggiori nei centri del nostro Appennino. La diminuzione dell’organico determinerà la soppressione del tempo prolungato, la scomparsa delle ore di compresenza con l’impossibilità di sostituire i docenti assenti, la carenza di ore disponibili per attività legate al territorio, il continuo avvicendamento dei docenti, la diminuzione del personale ATA. E’ quanto sostengono l’on. Manuela Ghizzoni e l’on. Ivano Miglioli nell’interrogazione presentata oggi al ministro dell’Istruzione Gelmini. I due parlamentari del Pd richiamano la petizione sottoscritta da centinaia di genitori di alunni delle scuole medie di Lama Mocogno, Polinago, Pavullo, Montese, Pievepelago, Fanano e Sestola, i quali denunciano le conseguenze negative che la diminuzione dell’organico e la soppressione del tempo prolungato avranno sulla qualità dell’insegnamento. “Sarà un’ulteriore penalizzazione per chi vive e opera nei territori montani”, dicono i due parlamentari i quali osservano come anche nell’ultima manovra ci sia un particolare “accanimento nei confronti delle scuole nei territori disagiati. Infatti, alle istituzioni scolastiche …

"Dramma in due atti", di Stefano Fassina

La situazione economica e sociale europea è grave. La Germania è in condizioni decisamente migliori ma non è un’isola. È legata a doppio filo al destino degli altri Paesi euro. La finanza pubblica e l’inflazione preoccupano i mercati finanziari e i banchieri centrali. Il lavoro e i redditi angosciano i mercati rionali. I governi di centrodestra, concentrati sui primi e dimentichi dei secondi, portano la Ue e l’euro fuori strada. Il governo italiano è a rimorchio. Una nave senza nocchiere e senza bussola nella tempesta. L’economia reale ferma e la finanza pubblica fuori target. Non è vero che “i conti sono a posto”. La colpa non è soltanto del governo Berlusconi. Ma, il governo Berlusconi è colpevole. Sin dalla primavera del 2008 ha navigato a vista tra l’attuazione di promesse demagogiche, la difesa di rendite e la martellante propaganda sulle migliori condizioni dell’Italia rispetto agli altri Paesi europei. Oggi siamo in emergenza. Per provare a rassicurare i mercati e a farsi un curriculum da eroe della patria per il dopo-Berlusconi, il ministro Tremonti ha fissato …

"La pigrizia e il cinismo", di Beppe Severgnini

Alzi la mano chi, nelle ultime settimane, non ha pensato, ascoltato, confessato: «Fatico a leggere i giornali, mi deprimono» . Sentimento comprensibile, ma pericoloso. Comprensibile perché lo stillicidio di cattive notizie mette a dura prova i nervi e la pazienza. Pericoloso perché i protagonisti di quelle brutte storie proprio questo vogliono: che non scriviamo, che non leggiamo, che non pensiamo più a loro. Il marchio delle democrazie è l’imperfezione inquieta; il segno delle autocrazie è l’ignoranza soddisfatta. Esiste un grande rischio per i buoni, e una grande opportunità per i meno buoni: le cattive notizie irritano, la tentazione di rimuoverle è forte. Sulla società occidentale — non solo quella italiana — potremmo appendere il cartello che vediamo sulle maniglie delle stanze d’albergo: «Do not disturb» , non disturbare. Le cameriere al piano devono obbedire; i cittadini di una democrazia, no. L’Italia, da qualche tempo, sembra una repubblica fondata sul lavorìo. Illegale. Da Napoli a Roma, da Parma a Palermo, da Genova a Milano: i moderni trafficanti non si fermano davanti alla possibilità di guadagno e …

"Il Governo non cambia linea: in arrivo un’altra mannaia triennale", di Alessandro Giuliani

Il Governo, su proposta del ministro Tremonti, ha in serbo una nuova manovra economica che oltre all’allungamento del blocco delle retribuzioni di un anno, fino al 2014, come per tutti i dipendenti della pubblica amministrazione, prevede diverse altre disposizioni. Nemmeno il tempo di portare termine l’ultima tranche di tagli previsti dalla Finanziaria di fine 2008 che per la scuola è in arrivo un’altra mannaia triennale: il Governo, su proposta del ministro Tremonti, ha infatti in serbo una nuova manovra economica che oltre all’allungamento del blocco delle retribuzioni di un anno, fino al 2014, come per tutti i dipendenti della pubblica amministrazione, prevede diverse altre disposizioni che come minimo faranno storcere la bocca al personale scolastico, agli studenti ed alle famiglie. L’ultima bozza del provvedimento di finanza pubblica – attraverso cui il Governo ha intenzione di recuperare 47 miliardi di euro (2 miliardi per il 2011, 5 per il 2012 e 20 miliardi rispettivamente per il 2013 e 2014) – prevede anche l’imposizione al Miur di non far lievitare il numero di cattedre e di Ata …