"La politica è diversa dalla protesta", di Luigi La Spina
Il crepuscolo del berlusconismo in Italia, lungo o breve che sia, travagliato o meno, affida al Pd, il partito più forte dello schieramento che in questi anni si è opposto alla lunga egemonia politica del Cavaliere, una grande responsabilità. Quella di resistere a una tentazione e di non cadere in un equivoco. L’inaspettato successo dei referendum e le altrettanto sorprendenti vittorie di Pisapia a Milano e di De Magistris a Napoli hanno confermato la forza elettorale e l’efficacia comunicativa di un movimento trasversale di protesta. Un movimento, guidato soprattutto dai giovani, contro una concezione della politica giudicata mediocre, corrotta, lontana dagli interessi urgenti dei cittadini. Molti commentatori, giustamente, ne hanno colto le caratteristiche innovative, a partire dalla prevalenza dell’uso propagandistico di Internet rispetto alla televisione e, simultaneamente, dal ricorso all’antico «passaparola» come mezzo di convincimento e stimolo a una rinnovata partecipazione politica. Un fenomeno che nella nostra società civile si era già annunciato, nei mesi scorsi, con i lusinghieri esiti delle manifestazioni delle donne o delle stesse primarie per la scelta dei candidati del centrosinistra. …