Mese: Giugno 2011

"La politica è diversa dalla protesta", di Luigi La Spina

Il crepuscolo del berlusconismo in Italia, lungo o breve che sia, travagliato o meno, affida al Pd, il partito più forte dello schieramento che in questi anni si è opposto alla lunga egemonia politica del Cavaliere, una grande responsabilità. Quella di resistere a una tentazione e di non cadere in un equivoco. L’inaspettato successo dei referendum e le altrettanto sorprendenti vittorie di Pisapia a Milano e di De Magistris a Napoli hanno confermato la forza elettorale e l’efficacia comunicativa di un movimento trasversale di protesta. Un movimento, guidato soprattutto dai giovani, contro una concezione della politica giudicata mediocre, corrotta, lontana dagli interessi urgenti dei cittadini. Molti commentatori, giustamente, ne hanno colto le caratteristiche innovative, a partire dalla prevalenza dell’uso propagandistico di Internet rispetto alla televisione e, simultaneamente, dal ricorso all’antico «passaparola» come mezzo di convincimento e stimolo a una rinnovata partecipazione politica. Un fenomeno che nella nostra società civile si era già annunciato, nei mesi scorsi, con i lusinghieri esiti delle manifestazioni delle donne o delle stesse primarie per la scelta dei candidati del centrosinistra. …

"Persone, lavoro, democrazia", di Stefano Fassina

“Noi raccogliamo la sfida dell’innovazione progressiva: valorizzare il lavoro come fonte di identità della persona e fondamento della democrazia”. Relazione d’apertura di Stefano Fassina alla Conferenza Nazionale per il Lavoro Oggi, siamo al passaggio conclusivo di un lungo percorso. È stato un percorso aperto. Un percorso di apprendimento collettivo. Abbiamo incominciato a costruire una lettura condivisa. Una consapevolezza comune. Abbiamo riscontrato quanto articolata e variabile è la condizione del lavoro oggi in Italia. Abbiamo incontrato gli operai della Vynils a Porto Torres e a Porto Marghera, quelli della Fiat a Termini Imerese, a Pomigliano, a Mirafiori e quelli di Fincantieri qui a Genova e a Castellammare. Le donne e gli uomini della Thyssen e della Basel a Terni. Gli ingegneri informatici dell’Eutelia. I precari delle pubbliche amministrazioni, offesi dal Ministro Brunetta, al quale ribadiamo la richiesta di dimissioni. I precari dei call center. Gli artigiani della provincia di Verona ed i giovani avvocati a Roma. I micro-imprenditori de L’Aquila e gli insegnanti a Palermo. Il lavoro nel primo scorcio del XXI secolo si esprime in …

L'appello di Napolitano alle forze politiche: no alla paura di lavorare uniti

«Non bisogna temere, qualche volta ho l’impressione che ci sia in Italia chi teme, che non ci si divida abbastanza politicamente. Stiamo tranquilli: non saremo mai tutti d’accordo. I motivi, anche di competizione, diciamo di giusta divisione, non spariranno». Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, oggi in visita a Verona, esorta così a ricordare che «l’essenziale è che la divisione non ci impedisca di operare insieme per costruire insieme e di fare dell’Italia una protagonista anche del secolo così difficile che si è aperto». Il monito del Colle: i 50 anni dell’Unità occasione di risveglio Dopo aver salutato i tanti bambini e ragazzi che lo applaudivano al termine dello spettacolo all’Arsenale di Verona, il presidente della Repubblica nel suo breve intervento ha quindi sottolineato che «questo 150° per l’Unità d’Italia è stata una grande occasione di risveglio e partecipazione dal basso. Si sono moltiplicate le iniziative a livello locale e ciò significa che c’è qualcosa che ci unisce dal profondo, una unità, pur tra le diversità. La diversità di idee è necessaria ma si deve …

«A Pontida porteremo uova marce e fischietti», di Giuseppe Rizzo

Ai leader della Lega stanno già fischiando le orecchie. Per il momento sono solo fischi virtuali, ma il Senatur e gli altri leader del Carroccio temono che domenica, al tradizionale raduno a Pontida, quei fischi possano trasformarsi in contestazioni reali. Intanto, sul web i militanti si scatenano in sondaggi, sfottò e moti di rabbia verso i loro rappresentanti in parlamento e al governo. Una sorta di “popolo verde” che come quello viola usa il web per le sue campagne e le sue proteste. Il sito Padania.org, progetto di ricerca indipendente sostenuto dalla Nexus-International Broadcasting Association, ha lanciato in questi giorni un sondaggio tutt’altro che benevolo verso il Carroccio. La domanda posta dai redattori è semplice: “19 giugno 2011 a Pontida. Cosa portare?”. Quattro le opzioni: 1) Pomodori e uova marce; 2) Fischietto; 3) Bottiglione di vino, pane e salame per gli amici leghisti; 4) Orecchiette con cime di rapa; 5) No, quest’anno non vado. Una partita vinta a mani basse, col 59.5%, da pomodori e uova marce. E assurbanipal si chiede: «Faranno a tempo a …

"C'è chi dice no", di Massimo Gramellini

Dopo aver letto l’articolo del nostro Zancan ho ancora più voglia di arrabbiarmi e di sperare. Racconta di Fabio Pisacane, un giocatore del Lumezzane che ha denunciato chi gli offriva 50 mila euro per addomesticare una partita, a costo di passare per spione in un ambiente che spesso applica codici mafiosi. Pisacane viene da una malattia grave e da una famiglia poverissima, ma evidentemente gli è stato insegnato l’essenziale. «Non me la sono sentita di infangare la mia storia». Dice proprio così: infangare la mia storia. Mentre sfoglio i resoconti di affaristi e politici che intrallazzano, corrompono, fanno assumere amichette in barba ai concorsi e regalano rolex comprati al mercato nero, ecco, mentre questo quadro tragico di una classe dirigente senza valori che non siano quelli quotati in Borsa mi si scioglie davanti agli occhi, mi ritrovo a pensare: ma questi cialtroni temuti e riveriti si saranno mai chiesti se stavano infangando la propria storia? Avranno avuto un sussulto d’orgoglio? No, altrimenti sarebbero stati spazzati via dai loro compagni di merende. Ma adesso la puzza …

"«Sei il peggior ministro» L’Italia migliore chiede le dimissioni di Brunetta", di Jolanda Bufalini

Insopportabile, sgradevole, candidato alle sberle, al premio Nobel per la maleducazione. Il ministro Brunetta le prende (metaforicamente) da tutte le parti. E i precari portano al ministero cassette di mele. Insopportabile, sgradevole, precario della politica (l’azienda governo non sembra in buona salute), premio Nobel in maleducazione. Sono alcuni degli epiteti che si è guadagnato il ministro Brunetta con quella frase insultante ai precari, «siete l’Italia peggiore». Nell’ordine pronunciati dal segretario della Cgil Susanna Camusso, a Bologna per inaugurare la festa della Fiom, dal segrtario della Cisl Bonanni, dall’onorevole Lo Presti di Fli, da una precaria in un messaggio su Facebook. Il giorno dopo non si è placata la tempesta sul “ministro alla sfrontatezza” come recita un cartello portato in piazza da una precaria della P.A.. E si aggiunge il giornale dei vescovi, Avvenire: «Chi non ascolta si candida alle sberle». Contro il ministro alla innovazione tecnologica e alla digitalizzazione si è scatenata la generazione digitale, d’altra parte è noto, senza i precari nella Pubblica amministrazione le nuove tecnologie sarebbero all’anno zero. «Ho ricevuto 12mila insulti …

"Addio stabilizzazione dei precari!", di Silvana La Porta

Il testo del decreto sviluppo, che verrà portato in Aula la prossima settimana, non offre soluzione ad una speranza che era balenata da mesi e per la quale tanti supplenti avevano speso fior di quattrini: quella di giungere alla stabilizzazione lavorativa attraverso le aule dei tribunali Il piano di stabilizzazione dei precari prevedeva il rispetto delle leggi europee e italiane relative alla regolamentazione dei contratti a tempo determinato già applicate nel settore privato. In varie forme queste leggi prevedono, infatti, la trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato al terzo contratto stipulato o dopo aver lavorato (anche non consecutivamente) per 36 mesi con lo stesso datore di lavoro (in questo caso il MIUR). Il punto della questione era che il Miur con una iniziativa legislativa aveva tentato di eludere proprio questa normativa comunitaria, la n. 1999/70 nonché le sentenze dei giudici favorevoli ai lavoratori precari della scuola. Il 28 aprile 2011, in conclusione dell’incontro sulle graduatorie ad esaurimento, l’Amministrazione aveva informato i sindacati circa la predisposizione da parte del Governo di un Decreto …