Mese: Giugno 2011

L’economia verde al centro della Festa Pd di Carpi

Si terrà dal 24 giugno al 18 luglio a Carpi la manifestazione dedicata allo sviluppo sostenibile. Con Letta, Veltroni, Franceschini e D’Alema. Si parlerà d’ambiente ma non solo alla Festa del Pd dedicata all’economia sostenibile. Tra gli ospiti della manifestazione, che si apre a Carpi venerdì 24 giugno in zona piscine, Enrico Letta, Walter Veltroni, Dario Franceschini e Massimo D’Alema che chiuderà la festa il 18 luglio. Per la serata d’inaugurazione il programma prevede un’intervista a Enrico Letta, vicesegretario nazionale del Pd, che risponderà alle domande di Antonio Ramenghi, direttore della Gazzetta di Modena. Da segnalare inoltre – giovedì 30 giugno – l’intervista a Walter Veltroni, condotta da Luca Ponzi della Rai, sul tema dell’illegalità; venerdì 1 luglio l’intervista al segretario regionale Stefano Bonaccini e all’europarlamentare Debora Serracchiani, condotta da Pierluigi Senatore di Radio Bruno; martedì 5 luglio l’incontro con Vasco Errani e Matteo Richetti, rispettivamente presidente della giunta regionale e dell’Assemblea legislativa regionale; domenica 17 luglio l’incontro con Dario Franceschini, capogruppo Pd alla Camera. In tutto 16 appuntamenti con politici, amministratori, parlamentari, rappresentanti delle …

Letta: "Il Pd non appoggerebbe mai un governo Maroni", di Carlo Bertini

Questa è la fotografia del crepuscolo di un leader che, dopo aver contribuito a far cadere la Prima Repubblica, ora ricorda l`Andreotti del tirare a campare. Anzi questo finale doroteo di un leader che ricorre al catenaccio lo fa assomigliare più a Forlani e a Trapattoni»: per il vicesegretario del Pd Enrico Letta, « questa giornata è finita nel peggiore dei modi per gli italiani e questo governo o fa subito la manovra oppure se ne vada ». Quindi le minacce dei Senatùr non sono l`antipasto di una crisi «Da questa pagina triste emerge la completa inadeguatezza di Bossi a guidare un movimento come la Lega . Ha contribuito ad alimentare questo clima infame gonfiando le illusioni che si possano ridurre le tasse , con l`Italia sotto tiro delle istituzioni internazionali. Il secondo messaggio è: stiamo con Berlusconi ma anche lui è alla fine e quindi galleggiamo; terzo, l`avvertimento a Tremontì, basta sacrifici , certifica che l`asse si è incrinato». Il quarto messaggio sono gli striscioni su Maroni premier. Voi lo appoggereste un governo a …

"Monti: non c’è spazio per tagliare le tasse", di Stefania Tamburello

«Le tensioni politiche costano. Caso Bini Smaghi, governo dilettantesco». La gestione finanziaria dei bilanci pubblici «è stata solida e sana in questo periodo» ma bisogna proseguire la «linea di messa in sicurezza dei conti» che non consente la riduzione delle tasse. Anche l’ex commissario alla Concorrenza e presidente della Bocconi Mario Monti spezza una lancia a favore del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti e della sua politica del rigore. Intervistato da Lucia Annunziata nella trasmissione televisiva «1/2 ora» di Rai 3, l’economista ha parlato a tutto campo soffermandosi sui temi della crescita e dello sviluppo ma esprimendosi anche sul nodo dell’invito a dimettersi dal board della Bce, avanzato dal governo italiano a Lorenzo Bini Smaghi e sulla vicenda dello scandalo dell’ex direttore generale del Fmi Dominique Strauss-Kahn. «Vi sono molti interventi da fare in questo momento per far crescere di più l’Italia e per dare alla società un assetto più equo che non comportano la riduzione delle imposte» dice Monti che stronca ogni ipotesi di alleggerimento tributario: «Non abbiamo soldi per abbassare le tasse» . Per …

Laureata, trentenne, precaria "Eccomi, sono l´Italia peggiore", di Roberto Mania

L´”Italia peggiore” lavora. Tutte le mattine in fabbrica, in ufficio, nei cantieri, nei call center, nei supermercati, negli ospedali, nelle radio e nelle televisioni. Da nord a sud. L´”Italia peggiore” ha studiato, parla le lingue, paga le tasse e versa anche i contributi previdenziali. Qualche volta è doppiolavorista. L´”Italia peggiore” non è più giovane e non è nemmeno la nuova middle class. Astrid D´Eredità, 31 anni, archeologa, nata a Taranto, laureata a Bari, specializzata a Napoli, occupata a Roma, impegnata nelle associazioni professionali, appartiene alla categoria dei “peggiori” secondo la rozza classificazione socio-antro-politica del ministro pro tempore della Repubblica, Renato Brunetta. Astrid D´Eredità, va da sé, è precaria. Come i tanti «arrabbiati, impazienti, indisponibili… e anche indignati» che da ieri hanno deciso di protestare davanti a Montecitorio per chiedere diritti, welfare e lavoro. Vita da precaria, allora. «Si inizia all´apertura del cantiere, insieme agli operai. Alle sette, sette e mezzo del mattino. C´è la pausa pranzo e poi fino alle quattro del pomeriggio. Retribuzione tra i quaranta e i cento euro netti al giorno, per …

Modena «Oltre 120 insegnanti in meno». I genitori in piazza Matteotti: «A rischio il tempo prolungato», di Gianpaolo Annese

Settanta insegnanti in meno alle scuole superiori, 42 mancanti alle medie, 11 alle elementari. Solo due posti in più alle scuole d’infanzia (contro i 16 necessari): in tutto 121 posti in meno nelle scuole di Modena e provincia. Il calcolo è del Partito democratico che ieri ha affiancato i genitori nel sit in di piazza Matteotti contro «i tagli del governo» e ha illustrato l’effetto della terza tranche del decreto Gelmini del 2008, «un provvedimento che inciderà pesantemente sulla qualità del sistema scolastico, a causa dell’aumento di alunni per classe, della riduzione del tempo scuola, della mancata attivazione di specifici corsi di studio». DA alcune settimane il comitato genitori della scuola Galileo Ferraris, l’associazione Città & scuola e il coordinanamento dei Consigli d’istituto e dei comitati genitori delle scuole di Modena e provincia sono impegnati nella campagna ‘Il tempo negato’. «Dal prossimo anno – scandiscono i genitori in piazza mobilitati nella raccolta di firme per cercare di sospendere la decisione dell’esecutivo – i tagli programmati dal governo porteranno all’estinzione del tempo prolungato. Ma non saranno …

"Finisce la stagione della docilità", di Nadia Urbinati

Le analisi dell´esito del voto sono un indicatore non meno interessante del risultato del voto. Prendiamo come caso esemplare il modo con il quale leader politici e commentatori di area centro-destra hanno descritto i cittadini che hanno reso possibile il quorum e poi la sconfitta delle leggi passate da questa maggioranza: “arrabbiati”, “terrorizzati”, “emotivi”. Aggettivi che parlano di attori irrazionali. Un po´ come succede quando si parla di donne, alle quali, vale ricordarlo, non si voleva concedere il diritto di voto perché incapaci di ragionare imparzialmente, di pensare in termini di giustizia, a causa della loro vicinanza alle pulsioni naturali, della loro emotività. Cittadini come donne e come bambini: infantilizzati per non farli cadere in errore, e bollati di irrazionalità quando agiscono di testa loro! Le carte vengono sovesciate. Poiché quando gli italiani si identificano con un capo carismatico sono razionali, mentre quando votano contro le sue indicazioni sono emotivi. Un controsenso plateale se si pensa che il diritto di voto è praticato in silenzio proprio per consentire a ciascun cittadino di scegliere liberamente, con …

"La spinta propulsiva è finita", di Federico Geremicca

E passi per i tanti militanti che affollano il pratone di Pontida vestiti da Alberto da Giussano, con mantello, spadone e tutto il resto, nonostante i trenta gradi all’ombra. E passi anche per quelli che sfoggiano elmi da unni o da vichinghi, con belle corna lunghe e arcuate. Ma quando in attesa dell’arrivo di Bossi il segretario della forte Lega di Bergamo chiama sul palco «i templari del bel fiume Serio» – e loro sul palco ci salgono davvero – allora il dubbio svanisce, e si può dire con certezza che da queste parti qualcosa non va: o almeno non va più. E non va più perché il folklore va bene quando adorna e rappresenta – come è stato fino a ieri – una linea corsara, furba e spesso fin troppo aspra; ma quando quella linea non c’è più, quando l’affanno è evidente e il Capo non ha una rotta da indicare alla sua gente, allora non resta che il folklore: e di folklore anche una forza come la Lega, ben radicata nelle valli di …