Mese: Giugno 2011

Bindi: "Per la Lega una bella figuraccia", intervista a Rosy Bindi di Carlo Bertini

Ha presieduto l`aula in una delle sedute più convulse di questa legislatura, cedendo il posto a Fini proprio mentre entrava nel vivo la battaglia sul trasferimento dei ministeri al nord, ma dopo aver letto uno «speech» della presidenza che escludeva la possibilità di mettere in votazione il dispositivo Pdl-Lega se fosse stato approvato quello del Pd che tagliava la testa al toro. Ma poi le cose sono andate diversamente. Presidente Bindi, la maggioranza esce più forte ma incassa una brutta figura sui ministeri. O no? «E` una maggioranza tecnica, si poggia sui numeri che in democrazia sono importanti, ma non sufficienti a nascondere la crisi politica che ogni giorno si aggrava. Oggi il governo ha accolto tutti gli ordini del giorno, anche contraddittori tra di loro. Sui ministeri ha detto sì al nostro che preclude ogni possibilità di trasferire financo le targhe e sì anche a quello Pdl-Lega che prevede sedi di rappresentanza operative distaccate». Ma è la prima volta che succede un fatto dei genere? «In modo così plateale sì e questo anche se …

"I bizantini di padania", di Filippo Ceccarelli

«La barra è dritta» ha proclamato Berlusconi; e figurarsi cosa sarebbe accaduto ieri se era pure storta. Super-pastrocchio a Montecitorio sui ministeri che forse se ne vanno a Monza, «in arcana rappresentanza operativa», però restano a Roma, ma grazie al voto dell´opposizione a cui un bel pezzo di maggioranza si è adeguata. Capito? Fa niente. Più o meno la stessa enigmatica temperie ha segnato il dibattito sulla verifica a Palazzo Madama. Qui il paradosso – che di norma secondo Guido Ceronetti «nasconde più verità di quanta lana copre una pecora» – fugge i bizantinismi procedurali dell´altro ramo del Parlamento, ma ha spinto il Cavaliere, magari anche il suo governo e in qualche modo addirittura la sempre più fantasmatica maggioranza che lo sostiene, ad accogliere una quantità comunque impressionante di scelte e provvedimenti, tutti impegnativi, sia pure rinviandoli a una tempistica che si riassume nell´assai vaga espressione: «Prima della pausa estiva». Fasciato nel suo monopetto blu a chiusura stagna e con voce che a tratti suonava un po´ sfiatata, il premier ha inteso battezzare l´imminente stangata …

"Pensioni, la metà non arriva a mille euro", di Giuseppe Vespo

«Generazione mille euro» i nipoti, generazioni sotto i mille euro i nonni. Quello che da tempo ripetono i sindacati e gli osservatori più attenti ieri ha trovato la certificazione dei dati Istat: per 7,7 milioni di italiani la pensione non supera i tre zeri dei mille euro. Parliamo di quasi la metà dei titolari di trattamenti pensionistici, che complessivamente sono 16,2 milioni di persone. Nello specifico, secondo l’Istituto di statistica che prende in esame valori del 2009, il 39,1 per cento degli assegni, destinati a 2,5 milioni di persone, è inferiore a 500 euro; il 31,4 è compreso tra 500 e mille euro mentre il 13,4 per centoha importi tra mille e 1.500 euro mensili; il restante 16,1 per cento del totale ha importi mensili superiori a 1.500 euro. Unafotografia impietosa, che restituisce pensioni misere ma allo stesso tempo sempre più costose. Nel 2009 l’assegno complessivo è stato il più alto mai staccato: 254,4 miliardi di euro, in crescita del cinque per cento sul 2008. Per avere un’idea, parliamo del 16,68 per cento del prodotto …

"Test Invalsi, caos correzioni I sindacati: risultati sbagliati", di Flavia Amabile

Secondo il ministero dell’Istruzione si tratta di un problema minimo e subito risolto, per i sindacati invece il danno è enorme e il ministero è allo sbando. Oggetto del contendere è il test Invalsi. Si sono verificati problemi di correzione delle prove svolte due giorni fa da quasi 600 mila ragazzi di terza media, in cui sono incorsi una parte di docenti: è stato infatti accertato che in alcuni casi (solo per gli studenti che hanno totalizzato 16 risposte corrette nelle prove di italiano e per chi ha risposto correttamente alle domande D2 e D9 della prova di matematica), il programma della maschera elettronica per la traduzione del punteggio in voto, fornita dallo stesso Invalsi come strumento sostitutivo dei calcoli manuali, ha prodotto dei risultati errati. Il ministero dell’Istruzione ha spiegato che si è trattato di «alcuni particolarissimi casi». E che gli errori avranno effetti minimi «in termini statistici» ma anche pratici perché alle scuole coinvolte negli errori sono state inviate «le istruzioni per la ricorrezione automatica dei punteggi e per la relativa traduzione in …

"L'istruzione allo sbando", di Francesca Puglisi

Il caos provocato dalla griglia digitale errata pubblicata sul sito dell’Invalsi, per correggere le prove degli studenti, è solo l’ultimo segnale della débacle del ministero di Viale Trastevere e di un Governo ormai allo sbando. L’Invalsi è commissariato da mesi e con i lavoratori precari in rivolta. Così si ridicolizza una delle giornate più importanti di un intero anno scolastico: la prova d’esame. Il problema, purtroppo, è che non c’è più un solo pezzo di scuola che si stia salvando dalla Caporetto in cui continua a trascinarla il ministro Gelmini. Un ministro indisponibile a qualsiasi forma di confronto; di fatto commissariata dal ministro dell’Economia che ha fatto del comparto scuola una cassa veloce per ripianare i conti pubblici; in prima fila per difendere le sorti del premier ma mai quelle della scuola pubblica. Alla sciatteria fa da contrappeso la continua arroganza di un governo che non perde occasione per denigrare i lavoratori della scuola e che, quando è costretto a occuparsi di educazione, oscilla fra la protervia e il ridicolo con proposte di fantomatiche commissioni …

"Il paradosso fra Paese e Parlamento", di Fabio Martini

Proprio alla fine Silvio Berlusconi si concede l’unico sbuffo retorico del discorso più controllato della sua vita: «Mi auguro per l’Italia un futuro di prosperità. Lo dobbiamo ai nostri figli e a questa nostra Italia che noi tutti amiamo. Viva l’Italia!». Il discorso del premier è finito e nell’aula del Senato è giunto il momento dell’applauso gratificante per il Capo. Ma i senatori del Pdl e della Lega, più che battere le mani, se le sfiorano. Ne esce fuori un applauso affettuoso ma senza fragore. Il ministro Roberto Calderoli smette di applaudire dopo soltanto quindici secondi, poi riprende blandamente. Dunque, un Berlusconi e una maggioranza senza pathos, ma la vera sorpresa è un’altra: le opposizioni hanno rinunciato a presentare documenti sui quali misurarsi. Tanto è vero che tre ore più tardi, alla fine del dibattito sulla verifica parlamentare, i senatori usciranno dall’aula senza sottoporsi al rito del voto. L’opposizione – si fa sapere – non ha voluto «regalare» un ulteriore voto di fiducia al governo, ma l’esito del dibattito è comunque paradossale, anche perché è …

I ministeri restano a Roma, passa l’Odg del Pd

Zoggia: “A Pontida Leoni, a Roma pecoroni”. Franceschini: “Finisca questa buffonata della Lega che a Pontida ruggisce e a Roma accetta ogni pasticcio”. “Ma come si è ridotta la Lega? I Ministeri vanno diminuiti, non trasferiti. E vanno trasferiti i poteri, non le poltrone dove siedono i ministri leghisti!”. Sembra semplice buonsenso la dichiarazione del senatore del Pd Paolo Giaretta, intervenuto a Palazzo Madama a seguito dell’informativa del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Ma è la constatazione di come i leghisti dietro il fumo della propaganda buona a riempire il pratone di Pontida non hanno più idee. E neanche le sparate sui ministeri fanno più presa sulla maggioranza tanto che il governo dà parere favorevole agli ordini del giorno delle opposizioni.Durante la dichiarazione di voto a Montecitorio Pier Paolo Baretta ha chiesto le dimissioni del premier, visto che il governo “ha esaurito la sua spinta, siete stanchi, lasciate che la buona Italia che tanto infastidisce i suoi ministri possa tornare a esprimersi. C’è un vuoto, andate a casa” L’aula della Camera ha approvato l’ordine del …