"Caro Pd, il difficile viene ora", di Stefano Menichini
Pier Luigi Bersani vola oggi a Bruxelles, dove si ritroverà con vari leader europei che condividono almeno tre cose con lui: sono figli della vecchia socialdemocrazia; sono all’opposizione nei rispettivi paesi; hanno (alcuni, non molti) la speranza di tornare presto al governo. C’è un nesso fra questi tre fattori. La socialdemocrazia si è fatta sovrastare dalle destre che nel momento della frammentazione e della paura sociale hanno dato risposte populiste e di breve periodo, che ora arrivano quasi dappertutto a scadenza ma quasi ovunque vengono messe in crisi più da se stesse che dalla forza di proposte alternative e innovative. In diversi paesi d’Europa, infatti, la reazione della socialdemocrazia alla sconfitta è stata più che altro di ripiegamento sulle proprie costituencies tradizionali: in prima battuta per frenare l’emorragia elettorale intorno a sé; in prospettiva, nella speranza che il ritorno alle parole d’ordine della protezione potesse rassicurare società scosse dalla crisi e dall’insicurezza. Questa è stata anche la via di Bersani fino a ora. E sta funzionando, almeno quanto al primo obiettivo: avendo ereditato un partito …