Mese: Giugno 2011

"Nessun bavaglio alla stampa" da Bersani stop all´ipotesi del dialogo, di Goffredo De Marchis

Il leader pd: si riparta dalla nostra proposta, il ddl Mastella sarebbe un passo indietro Rosy Bindi a Repubblica Tv: non saremmo mai a favore di norme contro la stampa «Il bavaglio alla stampa non si può mettere», avverte Pier Luigi Bersani. «In nessun modo va impedito alla magistratura l´uso delle intercettazioni», aggiunge. Allora come si spiegano le parole pronunciate dal segretario del Pd alla fine della direzione? «Non vengano divulgate le conversazioni che non ha senso divulgare, che toccano la privacy senza aver pertinenza nelle indagini. Su questa base siamo pronti al confronto», aveva detto Bersani. Il come raggiungere l´obiettivo tiene ancora lontani centrosinistra e centrodestra. I paletti democratici non possono piacere a Berlusconi. No al ddl Mastella proprio ieri invocato dal Cavaliere perché «sarebbe un passo indietro». Sì al disegno di legge Finocchiaro-Casson che modifica la norma attuale solo in punto. Quale lo spiega Felice Casson, ex pm oggi senatore del Pd. «La tutela della riservatezza viene affidata a una sorta di filtro preventivo sempre nell´ambito degli uffici giudiziari. Un controllo ulteriore del …

"Di Pietro il sensitivo della politica", di Marcello Sorgi

Con una raffica di interviste contemporanee, stile Berlusconi, ai maggiori giornali, Antonio Di Pietro ieri ha cercato di svelare il rebus sul nuovo Di Pietro su cui si arrovellano da giorni i suoi alleati e avversari. Dire che ci sia pienamente riuscito forse è troppo, perché, si sa, il leader di Italia dei Valori comunica più col corpo e la sua inconfondibile mimica che non con le sue stesse parole. Ma adesso si capiscono almeno le ragioni dell’inquietudine che lo ha portato, a sorpresa, il 13 giugno a non proclamarsi vincitore dei referendum, pur voluti da lui, lasciandone il merito ai cittadini che si erano recati alle urne e criticando apertamente per la conversione tardiva al rito della democrazia diretta Bersani, che al momento della raccolta delle firme lo aveva accusato di fare un favore a Berlusconi. La polemica tra i due leader è poi continuata nell’aula della Camera il giorno della verifica, quando Di Pietro ha di nuovo attaccato il leader del Pd e accettato un pubblico ed estemporaneo colloquio tra i banchi dei …

"Il partito dei veleni", di Marco Rossi-Doria

Quando la terza città d’Italia è a rischio di epidemia, gli incendi diffondono la diossina ovunque, c’è vero pericolo per la salute soprattutto dei più deboli e vi sono segnali di una pericolosa esasperazione della popolazione, è tempo di politica alta, di politica vera. Ci vuole uno spirito che sia repubblicano e, al contempo, operativo, pragmatico. L’appello del presidente Napolitano ha significato questo. È la voce della ragione, quella che invoca il senso della comunità nazionale. E che oggi significa cose molto concrete. In primo luogo il governo nazionale deve subito emanareun decreto che consenta di trasferire i rifiuti nelle regioni che hanno dato la disponibilità ad accoglierli, secondo lo spirito evocato dal Presidente della Conferenza unificata Stato-Regioni, che ha subito risposto positivamente all’appello del Presidente della Repubblica. Nessun localismo o polemica irresponsabile e strumentale della Lega Nord è ammissibile.Comedel tutto inaccettabile è il gravissimo alt che il ministro Calderoli ha posto al governo di cui egli stesso fa parte: un “rifiuto tossico” che un paese civile non ignorare e tanto meno subire. In secondo …

"Svolta sui contratti, verso l’accordo unitario", di Rosaria Talarico

Marcegaglia: firma possibile martedì. Camusso: ci sono temi da approfondire Sui contratti e rappresentanza sindacale la svolta è vicina. Dopo mesi di schermaglie, vertenze aspre come quelle della Fiat di Pomigliano o dell’ex Bertone col loro strascico di polemiche anche violentissime, Confindustria e sindacati hanno trovato un primo punto di equilibrio. Per la prima volta tutti, compresa la Cgil, hanno concordato sulla necessità di arrivare ad una intesa unitaria. E soprattutto di arrivarci in tempi rapidi. Dopo l’incontro di ieri presso la foresteria di Confindustria in via Veneto, la leader degli industriali Emma Marcegaglia, ed i segretari generali di Cgil Cisl Uil, Camusso, Bonanni ed Angeletti, si sono dati appuntamento a martedì per mettere nero su bianco l’accordo. «Quella di oggi è stata una discussione molto costruttiva – ha spiegato la presidente di Confindustria -. Nessuno al tavolo ha posto pregiudiziali su nessuno dei temi portati al tavolo. Nessuno è arrivato dicendo: oltre questo punto non vado». «Abbiamo fatto una buona discussione, utile, che ha permesso di ragionare sulla possibilità di un accordo, sulla misurazione …

"L'egoismo padano", di Gad Lerner

La Lega incarognisce e comincia a dare il peggio di sé. Sgominata nel Nord che sognava già suo; asserragliata nel governo di Roma ove s´è distinta solo per lottizzazione e clientelismo; incapace di emanciparsi dal Capo che non ne azzecca più una; scattano in lei i riflessi pavloviani dell´egoismo territoriale. I confini della Padania immaginaria che nella fase espansiva si fantasticavano estesi fino all´Umbria e alle Marche, ora vengono ristretti alle ridotte pedemontane; all´antimeridionalismo delle origini; alla ricerca, un quarto di secolo dopo, dell´impossibile revival purificatorio. Dàgli ai napoletani, allora! Con becero compiacimento i gerarchi incanutiti sogghignano dell´emergenza rifiuti campana e giocano a boicottare il decreto governativo che ne consentirebbe lo smaltimento in altre regioni, già pronte a trattarli. Piace loro, nel centocinquantenario della nazione, riprodurre la dinamica degli staterelli preunitari. Alla faccia di un federalismo solidale in cui non hanno mai creduto, sposano la burocrazia delle dogane e delle frontiere interne alla penisola. Il loro giornale titola soddisfatto: «Napoli soffoca nei rifiuti ed è senza vie d´uscita». Si arrogano il merito di far soffrire …

"La strada giusta per l'erede", du Stefano Lepri

Forse la crisi di un Paese si misura più in certi momenti buoni.Proprio quando possiamo essere tutti soddisfatti, come italiani, dell’ascesa di Mario Draghi a presidente della Bce, si riesce a trasformare la nomina del suo successore in una specie di farsa; subito si intacca il prestigio guadagnato. Unica attenuante, anche la Francia non si è comportata bene in questa vicenda. Siamo ancora in tempo per risolvere bene la scelta del nuovo governatore della Banca d’Italia. Ma quello che è accaduto nelle ultime tre settimane mostra quanto in Italia difetti il funzionamento delle istituzioni. Siamo un Paese ancora in grado di esprimere personaggi di alta qualità, capaci di essere apprezzati nel mondo. Però poi è facile che anche i migliori rimangano almeno contaminati da giochi di potere conditi di personalismi. Lotte di potere e contrasti di ambizioni personali ovviamente esistono ovunque, ma in un Paese che funziona vengono disciplinati dal rispetto delle leggi e dalla qualità complessiva della classe dirigente. Draghi non è stato scelto in un mercato delle vacche tra i 17 governi che …

"Dirigenti arrestati, la folla assedia il Comune: fuori i ladri", di Francesco Alberti

L’ultima scena del festival delle mazzette in salsa parmigiana, con dirigenti comunali a mungere le casse pubbliche per autofinanziarsi la sistemazione del giardino di casa o la ristrutturazione della villetta al mare, è la gente in piazza, alle otto della sera, a tirare monetine contro il palazzo municipale. Urla, slogan e fischi sotto i Portici del Grano: «Vignali dimettiti da sindaco: vergogna, vergogna» . Centinaia di persone confluite spontaneamente in strada sull’onda del tam tam e di un’inchiesta che ha portato in galera per corruzione 11 persone (tra cui il capo dei vigili urbani e i due principali collaboratori del sindaco), facendo emergere, parole degli inquirenti, «un sistema di tangenti complesso e una sorprendente propensione a delinquere dei dirigenti» . Serata da brividi, dopo una giornata di fango e veleni. «Fuori i ladri dal municipio!» , gridano giovani e anziani. Due assessori fanno capolino alle finestre e si beccano il segno delle manette. Polizia e carabinieri proteggono l’ingresso del palazzo comunale. Vola qualche spintone. Dentro, in quelle stanze passate al setaccio dalla Finanza, si celebra …