Giorno: 29 Giugno 2011

"Dramma in due atti", di Stefano Fassina

La situazione economica e sociale europea è grave. La Germania è in condizioni decisamente migliori ma non è un’isola. È legata a doppio filo al destino degli altri Paesi euro. La finanza pubblica e l’inflazione preoccupano i mercati finanziari e i banchieri centrali. Il lavoro e i redditi angosciano i mercati rionali. I governi di centrodestra, concentrati sui primi e dimentichi dei secondi, portano la Ue e l’euro fuori strada. Il governo italiano è a rimorchio. Una nave senza nocchiere e senza bussola nella tempesta. L’economia reale ferma e la finanza pubblica fuori target. Non è vero che “i conti sono a posto”. La colpa non è soltanto del governo Berlusconi. Ma, il governo Berlusconi è colpevole. Sin dalla primavera del 2008 ha navigato a vista tra l’attuazione di promesse demagogiche, la difesa di rendite e la martellante propaganda sulle migliori condizioni dell’Italia rispetto agli altri Paesi europei. Oggi siamo in emergenza. Per provare a rassicurare i mercati e a farsi un curriculum da eroe della patria per il dopo-Berlusconi, il ministro Tremonti ha fissato …

"La pigrizia e il cinismo", di Beppe Severgnini

Alzi la mano chi, nelle ultime settimane, non ha pensato, ascoltato, confessato: «Fatico a leggere i giornali, mi deprimono» . Sentimento comprensibile, ma pericoloso. Comprensibile perché lo stillicidio di cattive notizie mette a dura prova i nervi e la pazienza. Pericoloso perché i protagonisti di quelle brutte storie proprio questo vogliono: che non scriviamo, che non leggiamo, che non pensiamo più a loro. Il marchio delle democrazie è l’imperfezione inquieta; il segno delle autocrazie è l’ignoranza soddisfatta. Esiste un grande rischio per i buoni, e una grande opportunità per i meno buoni: le cattive notizie irritano, la tentazione di rimuoverle è forte. Sulla società occidentale — non solo quella italiana — potremmo appendere il cartello che vediamo sulle maniglie delle stanze d’albergo: «Do not disturb» , non disturbare. Le cameriere al piano devono obbedire; i cittadini di una democrazia, no. L’Italia, da qualche tempo, sembra una repubblica fondata sul lavorìo. Illegale. Da Napoli a Roma, da Parma a Palermo, da Genova a Milano: i moderni trafficanti non si fermano davanti alla possibilità di guadagno e …

"Il Governo non cambia linea: in arrivo un’altra mannaia triennale", di Alessandro Giuliani

Il Governo, su proposta del ministro Tremonti, ha in serbo una nuova manovra economica che oltre all’allungamento del blocco delle retribuzioni di un anno, fino al 2014, come per tutti i dipendenti della pubblica amministrazione, prevede diverse altre disposizioni. Nemmeno il tempo di portare termine l’ultima tranche di tagli previsti dalla Finanziaria di fine 2008 che per la scuola è in arrivo un’altra mannaia triennale: il Governo, su proposta del ministro Tremonti, ha infatti in serbo una nuova manovra economica che oltre all’allungamento del blocco delle retribuzioni di un anno, fino al 2014, come per tutti i dipendenti della pubblica amministrazione, prevede diverse altre disposizioni che come minimo faranno storcere la bocca al personale scolastico, agli studenti ed alle famiglie. L’ultima bozza del provvedimento di finanza pubblica – attraverso cui il Governo ha intenzione di recuperare 47 miliardi di euro (2 miliardi per il 2011, 5 per il 2012 e 20 miliardi rispettivamente per il 2013 e 2014) – prevede anche l’imposizione al Miur di non far lievitare il numero di cattedre e di Ata …

"Fermato ancora il turn over nuovo stop alle cattedre", di R.P.

Insegnanti di sostegno, previsto un docente ogni due alunni disabili. Gli impiegati pubblici e la scuola pagano un prezzo alla manovra di Tremonti. É previsto il blocco, o congelamento, degli stipendi e delle retribuzioni accessorie per i dipendenti pubblici fino al 2014: si tratta di una proroga di un anno dello stop impresso dai precedenti decreti. Come di consueto arriva anche un fermo al turn over nel pubblico impiego ancora per un anno. Esclusi dalla stretta i Corpi di Polizia, i Vigili del Fuoco e le agenzie fiscali. Lo stop riguarderà anche le assunzioni di nuovo personale negli enti pubblici non economici, e in alcuni altri enti come quelli lirici, l´Agenzia spaziale italiana, il Coni, il Cnel, e l´Enac. Prevista anche la trasformazione del Istituto del credito sportivo in spa. Di fronte alla nuova misura sugli statali già fioccano le proteste. Cgil, Cisl e Uil dei settori del pubblico impiego sono «nettamente contrarie a qualsiasi ipotesi di nuovo blocco dei contratti pubblici» e «in mancanza di risposte chiare e qualora le indiscrezioni dovessero rivelarsi veritiere …

"La stangata a orologeria", di Massimo Giannini

Una legge-truffa per galleggiare fino alla fine di questa legislatura. Poi l´abisso, a spese di quelli che verranno. La manovra che il governo Berlusconi approverà domani in Consiglio dei ministri colpisce non per la sua entità (con la quale soddisfa effettivamente i target quantitativi concordati con la Ue) ma per la sua “slealtà” (con la quale scarica colpevolmente gli impegni qualitativi sui prossimi governi). Questa manovra illude gli italiani, inganna l´Europa e imbroglia i mercati. Il centrodestra, che ha inventato a suo tempo la “finanza creativa”, lancia adesso la “finanza tardiva”. La perfida ipocrisia del decreto è racchiusa non tanto nella sua nella sua dimensione economica, ma nella sua scansione temporale. Dei 47 miliardi di sacrifici totali che lo compongono, i pannicelli caldi saranno somministrati nel primo biennio (1,8 miliardi nel 2011 e 5,5 nel 2012). Le lacrime e il sangue, invece, saranno concentrate nel secondo biennio (20 miliardi nel 2013 e altri 20 nel 2014). La frode politica contenuta nell´operazione è chiarissima. Nei due anni che restano alla coalizione Pdl-Lega i contribuenti sentiranno le …

"Sindacati e Confindustria. Accordo unitario sui contratti", di Giuseppe Vespo

Alla fine l’intesa unitaria è arrivata. Confindustria e sindacati hanno siglato un documento comune sulla validità dei contratti e la rappresentatività delle sigle sindacali. La firma è arrivata dopo un confronto «disteso » e attento, che in quasi sei ore ha affrontato i nove punti della bozza presentata dagli industriali e in parte modificata da Cgil, Cisl e Uil. Sul tavolo i temi caldi del confronto di questi mesi: dalle nuove regole per la rappresentanza sindacale, alle garanzie di efficacia per gli accordi firmati dalla maggioranza dei rappresentanti dei lavoratori, fino ad una definizione degli ambiti di interesse dei contratti nazionali e di quelli aziendali. Non si è parlato di deroghe, un termine che non compare nel testo e che non piace alla Cgil e alla Fiom. I metalmeccanici lo hanno ribadito lunedì al direttivo di Corso Italia, dove Susanna Camusso ha chiesto e ottenuto il mandato a trattare e a chiudere la partita sui contratti. Il segretario delle tute blu, Maurizio Landini, il portavoce della minoranza «La Cgil che vogliamo», Gianni Rinaldini e quello …